Cala dell'Acqua

‘Marina dell’Acqua’, un porto (ancora) di fantasia

Ricevuto in Redazione da Guido Del Gizzo e da Antonino Feola (Bixio), a poche ore di distanza; pubblichiamo con qualche precisazione.

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Ricevuto in Redazione da due soggetti tra loro indipendenti, ci siamo assicurati che non c’è la società Marina di Cala dell’Acqua (in predicato per la costruzione del porto) dietro questo servizio su un porto futuro, possibile ma che è ancora solo alla fase di progetto (e l’immagine è il rendering relativo).
Il giornale su cui è uscito è una rivista di Nautica relativamente giovane – da cui abbiamo preso due schermate (riportate a fondo pagina) – di cui non abbiamo molte notizie. Sicuramente non è un’operazione pubblicitaria o interessata, ma una notizia di grande interesse – se il porto sarà realizzato – per  il mondo della nautica da diporto e della vela.

Non che sia una totale invenzione – alcune note sul turismo nautico e ponzese sono realistiche e attuali -; il progetto c’è, ma la realizzazione è ancora in fieri, con molti aspetti ancora da definire. In particolare non c’è ancora l’accordo tra tutti i soggetti coinvolti che l’articolo dà per certo. Infine le strutture a terra di cui parla l’articolo nel finale ancora non si sa chi dovrà costruirle e gestirle, anzi non sono state ancora progettate. E anche il nome “Marina dell’Acqua” non l’avevamo mai sentito.
Comunque è una lettura piacevole con molte notizie interessanti, e crediamo per questo sia stato proposto: che almeno se ne cominci a parlare!
la Redazione

Marina dell’Acqua a Ponza: il progetto porto che avvierà una rivoluzione turistica
Avvio lavori Marina dell’Acqua nel 2025, cambiamenti significativi per Ponza e il suo turismo

dalla Redazione di solovela.net, giornale di Nautica on line – martedì 26 marzo 2024
https://www.solovela.net/notizie/3/ponza-marina/1353048/

Si avvicina il momento in cui il Comune di Ponza dovrà dare l’ultimo benestare per l’inizio dei lavori di Marina dell’Acqua, il nuovo porto turistico di Ponza.
Il progetto, che inizialmente prevedeva 454 posti barca, è stato ridotto e rivisto in senso ecologico e oggi ne prevede 279. I lavori inizieranno per l’estate del 2025 e le prime barche dovrebbero riuscire a ormeggiare nel marina a partire dall’estate del 2028.

Di questo porto se ne parla da decenni, ma la burocrazia, le posizioni estremiste di alcune associazioni ecologiste e gli scontri d’interesse ne hanno ostacolato la realizzazione sino ad oggi.
Ora sembra che i tutti gli attori dell’impresa, la società costruttrice, la regione, il comune e le associazioni ecologistiche, abbiano trovato un compromesso tra le esigenze imprenditoriali dell’opera e quelle delicate dell’ambiente.

Quello che nascerà, almeno sulla carta, sarà un Marina rispettoso dell’ambiente ma al contempo una struttura efficiente e esteticamente piacevole.
La costruzione di un marina come questo in un posto strategico come Ponza comporterà dei cambiamenti e noi abbiamo provato a analizzarne almeno quelli principali.

Il primo di questi cambiamenti avverrà a Ponza dove il baricentro degli interessi del turismo ricco che d’estate riempie l’isola, si sposterà verso Le Forna, località dove sorgerà il marina.
È probabile che a Ponza porto, dove arriva il traghetto, si concentrerà il turismo mordi e fuggi di chi arriva la mattina con i traghetti e scappa la sera, anche se poi, sicuramente, realtà come quella dei moli galleggianti che si trovano nella baia continueranno a prosperare.
Se gli isolani sapranno sfruttare la situazione, a Le Forna, che si trova dal lato opposto dell’isola in confronto a dove si trova Ponza porto, nascerà una zona più tranquilla dedicata al turismo di lusso tipico di quello che si crea intorno ai marina di prestigio.
Il marina dovrebbe potrà ospitare barche sino a 50 metri, il che fa prevedere che il porto sarà frequentato da diversi superyacht.

Gli isolani però, sino ad oggi non hanno mai mostrato di saper capire il cambiamento dei tempi e delle circostanze e più che indirizzare il grande fiume di turisti che l’isola vive ogni anno, si sono sempre fatti trasportare dalla corrente e non hanno mai creato quei servizi e quelle situazioni finalizzate ad attirare il pubblico delle grandi barche che pure, quando presente, lascia sul territorio somme importanti. Se a Le Forna nasceranno negozietti di artigianato povero e ristoranti di scarsa qualità, l’isola perderà un’occasione. Sicuramente, il primo effetto del porto sarà l’aumento dei prezzi degli immobili in località Le Forna, aumento che inizierà in modo consistente nel momento in cui si poserà la prima pietra del marina e che riguarderà case e negozi.

Chiunque frequenta l’isola sa che 279 posti barca saranno del tutto insufficienti a rispondere alla richiesta che proviene dal grande mercato della capitale.
Qui a partire da maggio i velisti romani e, in parte napoletani, si riversano numerosi con le loro barche e, nei momenti di punta della stagione, la densità di imbarcazioni intorno all’isola è veramente elevata.
Questo, probabilmente, farà sì che i prezzi degli ormeggi, specialmente in stagione, siano molto elevati, il che renderà difficile per le società di charter mettere una base sull’isola e i charteristi dovranno continuare ad arrivare da Nettuno che dista 36 miglia.
Di contro però, la sola presenza di un marina incentiverà il charter con partenza da Nettuno che oggi è penalizzato dal fatto che il charterista sa che sull’isola non c’è possibilità di ormeggio in porto in quanto questo non esiste.
Sempre sull’argomento mercato del charter, con l’apertura del nuovo marina si aprirà la possibilità di far stazionare le barche sull’isola nella media stagione, quando i prezzi saranno medi, ovvero da aprile a giugno.
Questo incrementerebbe molto il noleggio in quella parte della stagione che solitamente vede come clienti principali gli stranieri, e avrebbe effetti positivi anche sul noleggio a weekend per gli italiani. Poi, da luglio a settembre si tornerebbe a fare base a Nettuno.

Il marina di Cala dell’Acqua, avrà dei riflessi, ci fa osservare un operatore toscano, anche sulla navigazione d’altura.
D’estate non sono poche le barche sia a motore che a vela che si spostano da nord a sud. È dimostrato che maggiore è il numero di marina lungo la rotta, maggiore è il numero di barche che la percorrerà.
Oggi da Civitavecchia per andare a Lipari, se non si vuole fare una lunga, si fa tappa a Fiumicino, Nettuno e, se c’era posto, a Ventotene, Ischia e infine Lipari.
In futuro, con la tappa intermedia di Ponza, si potrebbe, allungando un po’, saltare Nettuno che non offre nessuna attrazione per il navigante e fare tappa a Ponza approfittando per visitare l’arcipelago Pontino che è uno dei più belli del Mediterraneo.

Il grande pericolo è che i servizi del nuovo marina siano gestiti secondo i soliti schemi che vedono il turista assimilato a un pollo da dover spennare senza troppi riguardi offrendo servizi di bassa qualità.
Per sfruttare questa grande occasione che si presenta a Ponza e a tutta la costa laziale, la gestione dei servizi che circonderanno il marina, dal distributore di gasolio, al cantiere, sino al ristorante dentro e appena fuori dal porto, dovrebbe essere affidata a aziende consapevoli che un turista trattato bene è uno che spende più volentieri e di più.

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A cura della redazione due schermate relative alla rivista on line solovela.net (cliccare per ingrandire)

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Appendice del 29 marzo 2024 (cfr. Commento di Guido Del Gizzo)

L’immagine di una pagina de Il Giornale della Vela, inviata in redazione

3 Comments

3 Comments

  1. Enzo Di Fazio

    29 Marzo 2024 at 08:28

    Qualche giorno fa mi è capitato, per caso, sotto gli occhi un avviso di vendita, da parte di un’agenzia immobiliare, di una villa a Ponza, a Le Forna.
    Nell’annuncio, tra i dati descrittivi della zona, era anche riportato che la villa non è molto lontana da Cala dell’Acqua, baia designata per il nuovo porto turistico di Ponza, messo a punto dal CNR insieme all’Università La Sapienza e previsto nel piano regionale approvato in giunta. E, a sostegno, tra le foto della villa c’era anche l’ormai tanto abusata foto della struttura a semicerchio del porto immaginario con i panfili ormeggiati (la stessa utilizzata dalla rivista nautica).
    Chi legge ha la sensazione che il porto stia lì per lì per essere realizzato, la stessa sensazione che si prova leggendo questo articolo… mentre nella realtà tanti sono gli aspetti da definire e gli ostacoli da superare. Va bene che oggi viviamo il tempo della realtà virtuale ma, per quanto riguarda il porto di Cala dell’Acqua, c’è veramente da augurarsi di passare prima possibile dal mondo virtuale a quello reale. Per capire dove può andare l’isola, per chi ha fatto e vuol fare progetti, per chi ha impiegato risorse, per il mondo turistico ma soprattutto per la comunità fornese.

  2. Guido Del Gizzo

    29 Marzo 2024 at 18:07

    Allego un ritaglio de il Giornale della Vela, una testata storica del settore; di nuovo, non c’entriamo nulla, ma la notizia sta girando…
    Me l’hanno appena mandato, oggi, 29 marzo.

    Immagine annessa all’articolo di base a cura della Redazione

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