Trasporti

Ancora sui collegamenti marittimi, riflessioni dopo una visita a Lipari

di Arturo Gallia

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Gent. Redazione,
propongo una breve riflessione, da ignorante, ancora sui trasporti marittimi.
A inizio febbraio per lavoro ho passato qualche giorno a Lipari e, vuoi o non vuoi, i paragoni la nostra mente li fa sempre.

Lipari è un’isola piuttosto viva anche d’inverno. Al censimento il Comune conta più di 12.000 abitanti, di cui 9.000 nella sola Lipari (è un comune inter-insulare che interessa anche le isole di Vulcano, Stromboli, Panarea, Alicudi e Filicudi). Al di là di questi numeri, la mia attenzione non è potuta non andare ai trasporti marittimi.
Lipari è la più popolosa delle Eolie e funziona da baricentro per le altre e dal suo porto si diramano le linee che muovono verso est (Stromboli) o verso ovest (Alicudi).

La frequenza di navi e aliscafi è molto alta, soprattutto la mattina, a pranzo e a sera, perché esiste un importante pendolarismo con la terraferma (Milazzo) e con le altre isole.
Sono numerosi i ragazzi che dalle altre isole vanno a studiare a Lipari, come sono molti quelli che preferiscono andare quotidianamente a Milazzo.
In senso inverso, sono molti i lavoratori che dalla Sicilia pendolano quotidianamente verso Lipari, come operai, insegnanti, impiegati, commercianti.

Questo movimento è possibile perché supportato da un sistema di trasporti articolato secondo le esigenze della popolazione (e non è la popolazione che si deve adattare a ciò che viene imposto dalla compagnia marittima).

Come funziona il trasporto marittimo lipariota in inverno?
Innanzitutto, sono due le compagnie che effettuano il servizio, una per le “unità veloci”, Liberty Lines, una per le navi, Siremar. A queste si aggiunge una terza compagnia che effettua il trasporto di gasolio.
Tutte le linee convergono su Lipari e poi si diramano secondo le direttrici est e ovest.
La frequenza è molto alta. Tra le 5 e le 10 del mattino, partono dal porto di Lipari 10 aliscafi.
I mezzi sono tutti moderni e grandi. Gli aliscafi di Liberty Lines non hanno nulla a che vedere con il modello tipo “Monte Gargano”; sono di grandi dimensioni e riescono a navigare anche con mare “mosso”. Idem per le navi, veloci e con capacità di carico per macchine e camion.

Questione porti.
Tutti i porti sono caratterizzati da una banchina per accogliere le navi, una lingua di cemento per ormeggiare a destra e sinistra gli aliscafi e una massicciata frangiflutti per proteggere la baia. Ma questa non è sempre presente, anzi, non lo è quasi mai, se non nelle isole più piccole. A Lipari e Vulcano, ad esempio, non c’è.

Alcune riflessioni.
Ponza è più distante dalla terraferma e vede un numero di passeggeri in inverno decisamente minori, con un pendolarismo più settimanale che quotidiano. Ma questa dinamica dipende anche dall’offerta dei trasporti: scarsa e inadeguata.
Quali potrebbero essere le soluzioni?
Rinnovare i mezzi, indubbiamente, sostituendoli con più moderni e veloci e magari, per quanto riguarda gli aliscafi, più grandi e in grado di reggere un mare con onde anche di 2 metri. In porto entrano comunque, anche se più grandi.
Ampliare l’offerta affiancando al servizio pubblico anche uno privato, cofinanziato con fondi pubblici come avviene per Liberty Lines.
Prezzi calmierati per i residenti, prendi anche più alti per i non residenti. Tranquilli, i turisti arrivano comunque, sia che il costo del biglietto sia di 15 euro che di 20.
Circolazione inter-insulare. Basterebbe poco per garantire una corsa Ponza-Ventotene e una in direzione inversa al giorno (sì, si può fare, allego schema).

Connessione inter-insulare Ponza

Come fare tutto questo? Con un po’ di buona volontà da parte dell’Amministrazione comunale e di quella regionale e un po’ di sapienza nello sfruttare i fondi europei, che non sono destinati solo per la banda larga sottomarina, ma anche per altri servizi.La connessione inter-insulare

Si tratta di far muovere due navi una in senso orario e l’altra in senso antiorario. Si manterrebbero due navi dalle e per le isole al giorno, con quasi gli stessi orari attuali. A queste corse si aggiunge una da Ponza a Ventotene e una viceversa.
A queste corse si aggiungono quelle degli aliscafi, ma è un altro discorso.

Un caro saluto
Arturo

 

 

2 Comments

2 Comments

  1. Bixio

    27 Marzo 2024 at 12:35

    Leggo su Ponzaracconta cose interessanti come quella di Lipari, dove si dice che alcune isole hanno l’approdo per gli aliscafi anche senza ridosso. Bene, invece qualcun altro cade nelle solite banalità che tutti conosciamo… “il porto del Circeo è poco profondo, si insabbia, gli aliscafi hanno più pescaggio” etc. etc. Insomma, sembra che invece di sostenere l’iniziativa e prospettare soluzioni, si stanno a indicare ostacoli conosciuti da tutti; il che non fa che favorire lo stallo su di un porto semi-privato che penalizza le isole laziali, il turismo e non ultimo l’economia dei due comuni, anzi di quattro comuni.

    Pensare che da questa soluzione anche Latina trarrebbe vantaggio: finalmente diventerebbe “la provincia di Ponza” per ogni pratica e procedura, Camera di Commercio, Catasto, Motorizzazione, Inps, negozi, etc etc… Attualmente ci vuole una giornata e spesso non si riesce a tornare la sera sull’isola.

    Basterebbero due-tre corse giornaliere per Circeo/Latina/Scalo e l’isola riprenderebbe vita; sull’aliscafo non ci sarebbe neanche il tempo per sedersi.
    Mi faceva rabbia sentire del capitano Altomare che con cattivo tempo seguiva la rotta Ponza – Zannone – Circeo e davanti all’imboccatura del porto girava per Formia lungo la costa, per tenersi a ridosso.

  2. Pasquale Scarpati

    29 Marzo 2024 at 07:48

    Si dice: “L’erba voglio cresce solo nell’orto del re (aggiungo) Sole”, ma ritengo che quasi tutto o almeno per metà di ciò che si pensa, si può fare:
    a) se ci sono la buona volontà e determinazione;
    b) se ci sono fondi disponibili;
    c) se il costo non viene a gravare in modo eccessivo su altri a cui sembra poco interessare la questione.
    In merito ai trasporti innanzitutto c’è il problema costi/ricavi. Qual è la spesa giornaliera delle navi e aliscafi? Per tutto l’anno è in perdita o in attivo? E se è in perdita, chi paga?
    Se nelle isole Eolie vi sono molte corse ed altri tipi di natanti, vorrà dire che si avrà un ricavo maggiore forse tutto l’anno ma soprattutto nei mesi estivi anche perché la recettività è maggiore (nel complesso delle isole) rispetto a quella di Ponza e Ventotene. Teniamo, poi, conto che la Sicilia è una regione a statuto speciale che può disporre meglio delle proprie risorse.
    Quale soluzione? Innanzitutto, a mio parere, non ci vuole un monopolio ma una sana concorrenza. Con essa i costi potrebbero, dico potrebbero, abbassarsi. Ma dall’altra parte non ci sarà mai ricavo abbastanza se il flusso abbondante avviene soltanto durante pochi giorni l’anno.
    Qual è il problema? Questo flusso non può essere più di tanto a causa della limitata recettività. Allora, per incentivare il flusso:
    a) estendere la stagione turistica e darne ampia visibilità (si eviterebbero, tra l’altro, tante criticità di cui si è ampiamente parlato);
    b) fare in modo che tutti i porti possano accogliere natanti più moderni e soprattutto efficienti (forse col Circeo si abbatterebbero i costi regionali ma bisogna calcolare quelli complessivi [le linee di collegamento da- e per Latina] rispetto a Formia e Terracina?)
    c) diversificare il costo del biglietto in base a talune esigenze e al periodo dell’anno. Solo così, a mio avviso, si può ottenere qualcosa in più. Altrimenti chi governa la Regione deve fare i… conti anche con coloro a cui chiederà l’obolo in più per sostenere corse di navi costantemente in perdita e a cui non interessa nulla della questione.
    I deputati regionali hanno a che fare, infatti, con persone dal lago di Bolsena, fino al Garigliano passando per Rieti, Frosinone e… Viticuso (dove arriva da Cassino una sola corsa al giorno di Cotral, dal lunedì al venerdì!). Ma Viticuso non offre più di tanto per cui… Le isole Ponziane, invece, possono offrire, volendo, indubbiamente molto di più. Come dire ci deve sempre essere una corrispondenza da ambo le parti e soprattutto c’è da lavorare – con buona volontà e determinazione, ripeto – su molteplici aspetti.

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