Canzoni

Una canzone per la domenica (283). Quattro Donne

di Pier Guagnetti

.

Ore 10:22 del 15 settembre 1963, Birmingham, Alabama, Stati Uniti.
Un’esplosione scuote il cielo.
Una bomba in una chiesa battista uccide 4 bambine.


Non è la prima volta che in città si verifica un attentato, tanto che da tempo la città è chiamata “Bombingham”, per l’elevato numero di attacchi contro le case e i luoghi di ritrovo degli abitanti neri.
Qui è zona di KKK, il famigerato Ku Klux Klan.
In quella chiesa è venuto più volte a predicare Martin Luther King, e i suoi discorsi non sono piaciuti affatto ai militanti con l’appuntito cappuccio bianco in testa.
Anche lo Stato del Mississippi, confinante con l’Alabama, nutre forte simpatia per i razzisti bianchi, e anche qui c’erano stati omicidi tra la popolazione locale nera.

In questo ambiente fortemente attraversato da odio razziale e attentati omicidi vive Eunice Kathleen Waymon.
La sua è un’infanzia segnata dalle leggi ostili ai neri e dalla segregazione, ma è dotata di un talento incredibile per la musica: a soli sei anni inizia la sua formazione classica, poi l’adolescenza la rafforza, e la consapevolezza dell’ingiustizia sociale si intreccia alla sua arte in maniera indissolubile. Non può suonare, non può cantare senza esprimere la propria rabbia contro quel mondo reazionario e razzista che la circonda. La sua musica è al servizio delle battaglie per i diritti civili.
Cambia il suo nome di nascita e diventa Nina Simone, una delle più grandi cantanti e artiste americane.

.

.

Pochi giorni prima della bomba nella chiesa evangelica, altri due neri erano stati uccisi in Mississippi, e Nina Simone scrive una canzona intitolata Mississippi Goddam (Maledetto Mississippi): «L’Alabama mi ha fatto arrabbiare così tanto, il Tennessee mi ha fatto perdere il riposo e tutti sanno del maledetto Mississippi». Il testo è esplicito.

Simone ha poi eseguito la canzone davanti a 10.000 persone, durante le marce di protesta da Selma a Montgomery per la difesa dei diritti dei neri americani.
L’ennesimo attentato di Birmingham causa la morte di Addie, Carole, Cynthia, di 16 anni, e Carol, di 11.
Nina Simone non può non scrivere un’altra canzone.

.

.

Nasce così Four women, in ricordo di quelle quattro bambine uccise dal razzismo dei bianchi, anche se il testo fa riferimento a quattro storie di donne nere alla loro condizione umana e sociale. Un brano straordinario, asciutto, lucido, poetico, intenso con un accompagnamento musicale trascinante e coinvolgente. Un capolavoro.
Quattro fulminanti storie di donne, quella di zia Sarah, con la schiena piegata dalla fatica, dai lavori pesanti e umili; quella di Saffronia, dalla pelle zafferano perché suo padre è bianco, ricco e potente e ha abusato di sua madre; quella di Sweet Thing, bella, con i capelli lisci sempre in ordine, che vende il proprio corpo tra gli orrori della vita; quella di Peaches, la ribelle che non riesce più ad accettare la condizione di donna nera, che urla il suo nome come un grido di guerra contro l’ingiustizia.
Nina Simone è Peaches, il suo canto è una rivolta, dà senso alla lotta, commuove e dà speranza.

Nel video l’interpretazione è ispirata: guardarla suonare, cantare e ballare è vita pura.

Inutile dire che nelle radio di allora, quelle dei bianchi, le canzoni di Nina sono proibite, censurate, sono troppo provocatorie; ma si affermano con prepotenza nel pubblico. Il blues è sempre più musica a sostegno dell’uguaglianza, dell’integrazione e dei diritti civili, con un particolare notevole: a cantare questa musica ci sono anche le donne, che hanno ancor meno diritti.


Four women, for women!

La mia pelle è nera
My skin is black

Le mie braccia sono lunghe
My arms are long

I miei capelli sono lanosi
My hair is woolly

La mia schiena è forte
My back is strong

Abbastanza forte da sopportare il dolore
Strong enough to take the pain

inflitto ancora e ancora
inflicted again and again

Come mi chiamano?
What do they call me

Mi chiamo ZIA SARAH
My name is AUNT SARAH

Mi chiamo zia Sarah
My name is Aunt Sarah
La mia pelle è gialla
My skin is yellow

I miei capelli sono lunghi
My hair is long

Tra due mondi
Between two worlds

Appartengo
I do belong

Mio padre era ricco e bianco
My father was rich and white

Ha costretto mia madre a tarda notte
He forced my mother late one night

Come mi chiamano?
What do they call me

Mi chiamo SAFFRONIA
My name is SAFFRONIA

Mi chiamo Zafferano
My name is Saffronia
La mia pelle è abbronzata
My skin is tan

I miei capelli stanno bene
My hair is fine

I miei fianchi ti invitano
My hips invite you

la mia bocca è come il vino
my mouth like wine

Di chi sono la bambina?
Whose little girl am I?

Chiunque abbia soldi per comprare
Anyone who has money to buy

Come mi chiamano?
What do they call me

Il mio nome è DOLCE COSA
My name is SWEET THING

Il mio nome è Dolce Cosa
My name is Sweet Thing
La mia pelle è marrone
My skin is brown

i miei modi sono duri
my manner is tough

Ucciderò la prima madre che vedrò
I’ll kill the first mother I see

la mia vita è stata troppo dura
my life has been too rough

Sono terribilmente amareggiato in questi giorni
I’m awfully bitter these days

perché i miei genitori erano schiavi
because my parents were slaves

Come mi chiamano?
What do they call me

Il mio nome è PESCHE
My name is PEACHES

 

Clicca per commentare

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top