Ischia

Un Osservatorio economico sullo sviluppo

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

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Sono entrato nel mio 54simo anno di “giornalismo locale”.
Credo che gli studi economici e commerciali abbiano profondamente condizionato il mio giornalismo e l’impegno politico.

L’amico-fratello fondamentale è stato Franco conte (1938-1988). Tutte le esperienze successive a quella de Il Giornale d’Ischia” dal 1972 al 1975 sono state un ampliamento di conoscenze, di annunci, denunce, proposte, soluzioni, successi, fallimenti.
Inizio il 2024 con lo stesso spirito del 1972.
La radice dei problemi è l’economia. La folgorazione fu nel 1973 con l’esame di economia bancaria col prof. Mariano D’Antonio scomparso alcuni giorni fa a 85 anni su quel testo difficilissimo “Moneta e Credito” di James S. Duesenberry che conservo gelosamente.
Darò vita ad un “Osservatorio economico sullo sviluppo” che proposi nel 2000 nel Museo Civico di Casamicciola. Grande o piccolo bisogna cercare di capire in profondità i fatti e proporre soluzioni ed azioni.


Se esaminiamo i cartelloni degli eventi natalizi nei sei comuni dell’isola notiamo una grande volontà di ripresa economica e sociale delle comunità isolane. Veniamo dall’alluvione terribile del 26 novembre 2022 con 12 morti, dal terremoto del 21 agosto 2017 con 2 morti, dalla alluvione premonitrice del 10 novembre 2009 con un morto ed i tre eventi hanno reso martire l’intero popolo di Casamicciola e dato un colpo incommensurabile alla sua vivibilità ed alla sua economia.
Poi tre anni di pandemia da Covid 19 che hanno modificato i costumi di vita e dato un colpo distruttivo enorme al sistema economico del turismo, del commercio e dei servizi poiché nell’isola ci sono 3mila imprese iscritte alla Camera di commercio e circa 10mila che vivono col turismo, trainate ma con tutti gli allegati.
É un sistema di una media città italiana con 64mila abitanti ma istituzionalmente diviso in sei comuni autonomi senza alcun ente pubblico di coordinamento economico.
Questo fa sì che i Comuni – ognuno con i poteri che il testo unico degli Enti Locali attribuisce – più forti per consistenza demografica, infrastrutturale, strutturale, possono fare meglio. Sono più forti. La città d’Ischia ed il comune di Forio la fanno da leoni in una gara per essere il più forte come una competizione da premio Oscar.

I comuni minori Lacco Ameno, Barano e Serrara Fontana cercano di entrare nella competizione e giocano le loro carte.
La martoriata Casamicciola fa quello che può ma non ha più una sola infrastruttura culturale e civile disponibile con le eterne rovine del Pio Monte della Misericordia e l’inagibilità dell’ex Capricho de Calise per non allungare l’elenco agli otto edifici pubblici ed alla chiusura degli Alberghi Manzi ed Elma.
I cartelloni hanno posto in luce la necessità di una coesione sociale ed economica ed ancora una volta “istituzionale” perché se non c’è questa, è come descrivere l’Italia del Nord e quella del Sud. Un divario tra ricchi e poveri ed una corsa verso il miglioramento del proprio Comune.
L’obiettivo verso una coesione, una sostanziale unità sociale per meglio affrontare una competività mondiale sul mercato delle vacanze e dei viaggi che resta l’economia fondamentale ed indispensabile è la ragione de “Il Continente” e delle sue auspicate “polemiche contenutistiche”; delle sue proposte di nuovo assetto territoriale e istituzionale.

G. M.

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