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Il pianeta respira come un unico organismo

di Francesco De Luca

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Nell’ultimo articolo ‘Uguali si diventa’ ho terminato presentando come uno slogan la ‘sostenibilità sociale’. È un concetto che trovo attuale e pertinente alla situazione storica che stiamo vivendo. Lo riprendo perciò e cerco di argomentarlo. Anche perché nutro avversione sia contro gli slogan e sia contro chi li usa come toccasana contro ogni malanno.

Orbene la sostenibilità sociale si innesta sulla necessità che si ha oggi di produrre soluzioni politico-culturali (e dunque economiche, sociali, religiose, politiche, ecologiche) che siano sostenibili, ossia in armonia con il contesto fisico-umano in cui si manifestano.

E dunque, l’economia tenta di dare risposte semplici alla domanda chiodo-fisso di tutte le imprese, ossia maggior profitto con minore spesa, e insieme, meno conflitto coi dipendenti e maggior rendimento dal loro lavoro. Si inventano perciò e si incrementano il contratto a tempo determinato e la delocalizzazione dell’impresa in paesi con minor fisco, con minor spesa energetica e con minori paletti sindacali. La soluzione è di certo ottimale per il datore di lavoro (anche se in questo modo la ricchezza la si considera, incivilmente, patrimonio del singolo e non della collettività). Ma il trasferimento mette in crisi i dipendenti lasciati senza lavoro, non solo. Il tesoro esperienziale in quel settore viene perso e la ricerca connessa viene dissolta. Si avvera certamente un incremento del guadagno nel padrone dell’impresa ma tutto il  ‘contorno sociale’ (l’indotto, l’identità del sito industriale ) viene cancellato. Nè ci guadagna il nuovo territorio che ospita l’industria. Lì il ‘contorno sociale’ è fittizio, falso.

La Cina, perché è di lei che si parla, sta bruciando, insieme alle tappe di crescita, il suo futuro sociale. Sta depauperando le risorse energetiche, inquinando il suo suolo oltre misura, asservendo la mano d’opera (togliendola alla miseria della campagna e affogandola nei diritti ).
Non sono mie queste considerazioni, sono nella conoscenza di tutti. La Cina sta scalando i gradini della potenza economica mondiale a danno della sua rappresentatività politica. Una economia avanzata guidata da una politica primitiva.

La sostenibilità sociale avverte che ogni scelta umana sia in armonia con i caratteri dell’evoluzione naturale e con i caratteri della specie umana. Soddisfare i bisogni umani e renderli sintonici coi bisogni del territorio. Aspirare ad una armonia fra individuo-società-ambiente.
In politica. Quando si decide che il paese in cui si è nati deve essere ad esclusivo vantaggio dei nativi e perciò chiuso ai diritti per chi viene da altri confini, non si tiene conto della permeabilità operante sia sul fronte interno, giacché si ha bisogno di mano d’opera esterna, sia sul fronte esterno giacché i migranti sono costretti (dalla guerra, dalla fame, dalle malversazioni) ad uscire dalla propria terra. Due fenomeni che urtano col sovranismo giacché i fenomeni vanno guidati  e non negati nella loro evidenza. Anche qui le decisioni da prendere avrebbero bisogno di utilizzare la sintonia, la collaborazione, e mai il rigetto. Affinché la sostenibilità sociale si affermi.

Il disegno da realizzare dovrebbe dare soddisfazione a ciascun fattore in gioco. Armonizzando le richieste, inglobandole in un sistema di norme che favoriscano i diritti, che smussino le divergenze, che implementino la partecipazione.

La società umana è una realtà che travalica i nazionalismi, le barriere monetarie, i confini militaristici e mostra la sua stretta dipendenza col territorio fisico. In un pianeta che respira come un unico organismo, nelle diversità dei meridiani e paralleli  l’interdipendenza dei fattori fisici ed umani si sta imponendo come prioritaria. Diversamente si innescano catastrofi. A livello naturale, come è sotto gli occhi di tutti: i ghiacciai si assottigliano, le piogge dilavano, i fiumi boccheggiano, i mari si riscaldano. Eppoi, a livello umano, i conflitti fra i popoli aumentano, le divisioni fra le classi sociali si inaspriscono.

La sostenibilità va coniugata in campo ecologico, in quello economico e in quello sociale, al fine di scongiurare i conflitti.
Sono riflessioni amare ma vanno affrontate affinché il domani dei nostri figli non sia marchiato dalla nostra ignavia.

Immagine di copertina: Earth Day 2023 – La giornata mondiale della Terra è il 22 aprile

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