Cinema - Filmati

I viaggi del Papa e il sorriso di Ambrogio Sparagna da Venezia

proposto da Sandro Russo

La foto del largo sorriso di Ambrogio Sparagna – molti anni fa ho fatto parte del suo ensemble di organetti: leggi qui – dall’ultima Mostra del Cinema di Venezia (leggi qui su LT Oggi), cui ha partecipato come consulente musicale del film di Gianfranco Rosi, In viaggio mi ha spinto ad andare a vedere il film. Non credo che l’avrei visto, altrimenti.

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Gianfranco Rosi – da sottolineare sempre ‘Gianfranco’ (1963), non Francesco Rosi (1922-2015) storico, grande regista italiano del dopoguerra – specializzato in film-documentari nel 2013 ha vinto il Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia con Sacro GRA; nel 2016 ha vinto l’Orso d’oro al Festival di Berlino con Fuocoammare. Gli unici suoi due film che ho visto, prima di questo In viaggio in cui richiama per i viaggi del papa, altre due mete della sua filmografia: El sicario – Room 164, film-intervista su un sicario messicano (del 2010) e Notturno, film del 2020 sui confini (e i problematici rapporti) fra Siria, Iraq, Kurdistan, Libano.

A causa di queste carenze sulla filmografia del regista e anche di una conoscenza solo sommaria dell’opera pastorale di papa Bergoglio (1) mi affido (e allego al presente articolo) la recensione di Roberto Manassero del settembre 2022 su www.mymovies.it [(2) – in allegato file .pdf].

Tornando sinteticamente al film che ho visto, devo dire che il lavoro di Sparagna alla colonna sonora del film è stato quello di scegliere, per le diverse tappe dei viaggi papali, la musica caratteristica – etnica, tradizionale – del popolo incontrato dal Papa. Nessun inserimento originale; infatti il ruolo del nostro amico è riportato nei titoli di coda come di “Consulente musicale”.
Quanto al tema del film mi sono rimaste sensazioni confuse ma convergenti – impotenza, forza e fragilità insieme, inutilità degli appelli alla fede e alla coscienza-, del compito titanico per un uomo (sia anche il Papa) di tener conto e affrontare con spirito ecumenico le istanze e le complesse problematiche di un mondo impazzito.
Tra i 37 viaggi del Papa ricordo come indelebili alcune scene:
– I migranti e il primo viaggio  a Lampedusa
– I soprusi sessuali del clero
– Il genocidio degli Armeni. L’accoglienza di Erdogan: due posizioni antitetiche, irriducibili
– Hiroshima e i documenti d’epoca degli effetti della bomba atomica: il discorso sotto il Memoriale della Bomba e le medicazioni dei feriti del tempo, con la pelle che si stacca a brandelli
– I problemi dell’Africa equatoriale  (viaggi nella Repubblica Centro-africana e in Kenia). Dovunque armi, mitra spianati a proteggere delle manifestazioni che dovrebbero essere di pace
– L’ultimo viaggio in Canada – la richiesta di perdono per le sopraffazione perpetrate anche attraverso le istituzioni religiose, delle popolazioni indigene – di un uomo progressivamente più claudicante a affaticato

Ricordo ancora le ultime parole che pronuncia il papa, nel film: un’invocazione che è quasi una dichiarazione di resa:
Perdonaci la guerra, Signore!
Signore, fermaci!

E siccome i film questo hanno di importante, che stimolano pensieri ulteriori e associazioni, riporto qui di seguito a corollario (anche perché ho visto tutto nello stesso giorno, sabato 8 ottobre), il trafiletto de L’amaca di Michele Serra [(3) – in file .pdf)] e la vignetta di Mauro Biani, sulla pagina a fianco, su la Repubblica.

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Note

(1) Mi è mancato, di fondamentale per un raffronto, il film-documentario di Wim Wenders del 2018 Papa Francesco – Un uomo di parolaPope Francis: A Man of His Word, sulla figura di Papa Francesco.
Ma ho visto I due papi (The Two Popes) è un film del 2019 diretto da Fernando Meirelles sugli inizi della sua vocazione del futuro papa, nell’Argentina degli anni dei generali e sui rapporti con papa Ratzinger (con Jonathan Pryce e Anthony Hopkins rispettivamente nei ruoli di papa Francesco e papa Benedetto XVI.

(2) – In viaggio. Mymovies. Rosi e i viaggi del Papa

(3) – Serra Birilli. La Repubblica

1 Comment

1 Comment

  1. Vincenzo Padiglione

    15 Ottobre 2022 at 10:01

    Ambrogio Sparagna, il nostro caro amico e maestro di organetto!

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