Attualità

La mia vita tra ‘destra’ e ‘sinistra’

di Sandro Russo

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Leggevo in trionfalistico Comunicato stampa di Danilo D’Amico – qui in Commenti – e consideravo che l’abbiamo pensata proprio bella a fare un sito centrato su- / dedicato a- l’isola di Ponza, dichiaratamente paladino di valori libertari, progressisti e ambientalisti, possiamo dire genericamente ‘di sinistra’.
Perché almeno io – non conosco nei particolari le storie personali degli altri redattori – la dovevo conoscere bene l’anima dell’isolano medio.

Posso dirlo con cognizione di causa per aver avuto se non tre, sicuramente due zii materni, fascisti convinti ed esponenti del “Fascio” isolano (con camicia nera e tutto il resto) e una madre della stessa pasta (benché afasica, al riguardo).
Per non dire delle zie con cui vivevo nei tre mesi estivi… Che non s’interessavano di certe cose “perché erano donne”, ma che, almeno durante la mia infanzia vivevano a stretto contatto cu’ ’u parricchiane Dies, grand’uomo ma – ho compreso negli anni successivi – autoritario e di simpatie destrorse. Intendiamoci, lui mi voleva un gran bene come ’u nipote cassinese ’i Olghe e Rusaria, e anch’io gliene volevo. Col senno di poi ho ricostruito alcune cose che diceva, messo insieme la storia dell’assistenza religiosa a Mussolini prigioniero a Ponza (leggi qui e qui) (1) e le sue crociate contro alcune donne isolane che si erano legate a confinati antifascisti… e il personaggio ha assunto contorni più precisi.


Per fortuna a far da contraltare ai miei esempi isolani, tutti orientati a destra, c’era la famiglia di mio padre, contadini da generazioni. Negli anni della mia infanzia ‘la famiglia Russo’ era la fornitrice di vino dell’Abbazia di Montecassino e… sacramento dell’Eucarestia a parte, i monaci di vino se ne intendevano!
Mio padre era un vecchio socialista (‘nenniano’ per intenderci) con una breve caduta nel “Partito Liberale” che con lui non c’entrava niente; anche questo l’ho capito negli anni successivi. I liberali lo cercarono per candidarlo nel loro partito come consigliere comunale, “e lo sciagurato accettò” perché, disse, erano delle “persone perbene”. Ma dopo questa breve parentesi tornò al suo amore per il socialismo. A scuola però – ero già al Liceo – mi restò appiccicata addosso questa nomea infamante di “liberale”, quando tutti erano “compagni”.

Diciamo che a casa mia – vivevo per nove mesi all’anno a Cassino e tre mesi tondi a Ponza – mia madre non aveva opinioni politiche ‘per definizione’ (come le sorelle di Ponza); mio padre si poteva definire (secondo i criteri di oggi e su tutti i grandi temi), libertario e di sinistra.


Un episodio saliente della mia infanzia – potevo avere 7-8 anni – accadde ad una elezione politica importante, quando mia madre manifestò l’intenzione di votare p’u Miss, il partito della fiamma tricolore, che per l’occasione era rappresentato da Almirante (non aveva mai imparato a dire Msi – Movimento Sociale Italiano). Era lì che la sua anima pendeva, da buona isolana o forse per essere stata Giovane Fascista e fortemente colpita nell’immaginario dalla prigionia dell’ex duce a Ponza nel luglio del ’43.
Ebbene, dopo accese discussioni mio padre, che era la persona più mite del mondo, la chiuse in casa e andò a votare da solo. Ho questo ricordo a distanza di anni perché mia madre, con l’età, acquistò maggiore autonomia e consapevolezza dei suoi diritti e più volte rimproverò al marito, come massima espressione di crudeltà mentale, di averla “chiusa dentro” per impedire di votare ’u Missìn’.

Questo il retroterra familiare e culturale.
Poi a 18 anni approdai a Roma, e nell’ambiente universitario romano e alla Casa dello Studente la mia identità politica si definì.


Da allora – letture, esperienze, viaggi, film, amici -, non ho mai avuto dubbi sulla mia naturale appartenenza di campo – leggi e guarda qui -, anche in un mondo che cambia velocemente.
Ma torno al punto iniziale: l’ho scelta bella l’isola! L’ho scelto giusto il sito!

Una scena dal film Quando c’era Berlinguer, di Walter Veltroni del 2014

Nota della Redazione
Di Mussolini a Ponza hanno scritto sul sito Antonio Usai, Rita Bosso, Silverio Lamonica, Franco De Luca, Fabio Lambertucci e la stessa Redazione. Digitare il lemma nel riquadro ‘Cerca nel sito’, in ‘Frontespizio’.

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