Racconti

’U lavo

di Francesco De Luca

Maledetto… ’u lavo!

 “A settembre se rompeno i tiempe”, ovvero il sereno dell’estate viene cancellato dalle perturbazioni dell’autunno. Oggi come ieri.

Anno 1972, Lucia Vitiello è un’anziana donna che, da vedova, vive sola. Nella mattinata bada alla campagna e agli animali e, al calar della sera, si ritira per dormire a casa del figlio. Lei, Lucia Vitiello, ha casa in via Staglio, e il figlio un po’ più su, zona Conti.
La sera del 27 settembre Lucia, finite le faccende, prende la via per la casa del figlio (ore 17). Per farlo deve attraversare il ruscelletto che scende dall’alto. ’U lavo.

È gonfio quella sera perché, dopo un’estate ’i seccareccia, nella notte è venuta giù acqua a catinelle. È gonfio per i rivoli che scendono dai Conti, da monte Pagliaro, dalla collina di Santamaria. Si trascina avanti tutto ciò che è instabile: piante, sassi, terra. Scende e prende forza, cade e diventa cattivo.

Ma Reginella sa il fatto suo. Reginella? E chi è? È lei, Lucia, così chiamata nel rione per la sua bellezza. Una bellezza popolana, non curata perché le incombenze della famiglia erano tante e poco il tempo per imbellettarsi, ma la bellezza si impone da sé.

Reginella segue i passi di un’amica, anch’ella con casa al di là del ruscello. E’ Angelina ’i marecoppa, gravida di quella che sarà poi la figlia.
Seguono un percorso conosciuto, anche se la prudenza vorrebbe che allungassero il cammino per attraversare il ruscello più in sicurezza.
Angelina annaspa fra i ciottoli, mette i piedi con cautela e passa. Reginella la segue. L’acqua mormora e avverte, scroscia e si rovescia. Un grosso fiotto investe la terra, la scuote e la disancora dalla collina, nonostante vi sia radicato ’nu uastaccetto.
Reginella è nel mezzo del guado, viene investita dall’ammasso di terra, perde l’equilibrio, scivola nell’acqua, che se la porta via.

La sera sta calando. Peppe i Centineo, nel ritirarsi a casa viene attratto dalla poca gente assembrata nella marinella al di sotto d’a Russiella  (a Giancos).
Sono le sette di sera, quella sagoma portata dalla corrente è il corpo di Reginella.
Peppe ’i Centineo, ha casa vicino a quella del figlio di Reginella. “Vai a Giancos – gli dice – vai a vedere”.
Il figlio va e si accerta della morte della madre.
Il corpo viene portato sul Cimitero, a disposizione delle forze inquirenti.
Torna a casa e lo riferisce ai suoi. C’è il figlio piccolo di cinque anni, Silverio Mazzella.

E’ lui che mi racconta il fatto nella traversata Terracina-Ponza, e stiamo commentando le ‘bombe d’acqua’ che si riversano sul nostro territorio.
I vecchi dicevano: munno era e munno è (mondo era e mondo è); gli ecologisti dicono: la natura è più grande di noi!

NdR: le immagini sono di domenica 25 settembre 2022 e ritraggono alcuni momenti del lavo al portone di Pascarella (video di Alfredo Scotti). Su Facebook:

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