di Vincenzo Ambrosino
Vincenzo – Franco brevemente presentati.
Francesco – Sono Francesco Ambrosino, ho studiato a Ponza, lavoro a Ponza, vivo a Ponza. Sono attualmente consigliere di opposizione, nella passata amministrazione sono stato assessore ai lavori pubblici per tre anni. Mi è capitato nel corso del tempo di non fare solo il politico ma in assenza dei responsabili nei vari uffici – capita nel comune di Ponza – ho dovuto prendermi la responsabilità di firmare incarichi di lavoro, liquidazioni e tant’altro. Ho imparato ad assumermi le mie responsabilità senza paura, nel rispetto della legge perché la macchina amministrativa non si deve fermare.
V. – Voglio andare subito alla questione che mi preme: qual è la tua idea di Sindaco per Ponza?
F. – Se penso che va risistemata la macchina amministrativa, vanno governate queste bellezze naturali, questi paesaggi; se penso che va riorganizzato il commercio, uniti gli operatori turistici. Se bisogna ancora dare una protezione al porto di Ponza e dare uno sviluppo a Le Forna; se è necessario fermare l’esodo invernale, bisogna che gli assessorati lavorino per raggiungere gli obiettivi prefissati ma anche che sappiano interagire tra di loro e con i cittadini. Per dare all’isola il governo che si merita la figura del Sindaco deve essere quella di un buon timoniere. L’abbiamo messo nel nostro simbolo: dodici vogatori che remano in una sola direzione guidati da un esperto timoniere.
V. – Qual è il fine del vostro progetto?
F. – E’ il raggiungimento di un sviluppo socio-economico compatibile con le risorse umane e ambientali che abbiamo. Come protagonisti di questo nuovo sviluppo ci sono sicuramente i residenti invernali. Il sindaco, gli assessori, avranno bisogno della collaborazione di tutti gli impiegati, dirigenti all’interno dell’amministrazione per promuovere e sviluppare azioni e progetti. Ma abbiamo bisogno anche delle associazioni culturali, sociali, ricreative, sportive per promuovere iniziative durante tutto l’anno. Abbiamo bisogno che i commercianti si organizzino in associazioni e consorzi per ripensare il sistema economico. Abbiamo bisogno che l’isola ritorni a diventare una comunità che crede nel suo progetto comune. I singoli assessori devono stimolare e promuovere questa nuova sinergia pubblico-privata.
Macchina amministrativa
V. – Da che cosa partire per realizzare il vostro progetto?
F. – Certamente dalla macchina amministrativa. Questo è il primo problema da affrontare, riorganizzare gli uffici comunali affinché siano appunto efficienti. Valorizzare le risorse umane, ampliare le conoscenze alle nuove tecnologie, istituire un addetto telematico per recepire progetti e finanziamenti dalla Comunità Europea e dalla Regione. Il personale comunale ed i vari dirigenti devono essere motivati perché dal loro impegno e dalla loro professionalità dipende l’efficacia di una amministrazione.
V. – Il Bilancio Comunale – oltre all’efficienza della macchina amministrativa e al lavoro individuale e collegiale degli assessori – è alla base di una buona amministrazione?
F. – Il Bilancio comunale lo troveremo sostanzialmente in deficit. Va sicuramente affrontato come priorità, senza soldi si fa poco. Dobbiamo lavorare per trovare nuove entrate, senza pesare sulle tasche dei contribuenti che sono già sotto pressione da tempo.
V. – Come vuoi organizzare il lavoro degli assessori?
F. – Gli assessori devono seguire un programma di lavoro, con degli obiettivi precisi; quindi ogni singolo assessore deve aver studiato ed elaborato il suo piano di lavoro. Voglio che venga scritto in bella mostra nei singoli uffici il loro programma di lavoro. Dopo aver studiato il progetto si passa al confronto con le categorie interessate. Bisognerà inaugurare un lavoro di gruppo tra gli assessorati, coordinato e condiviso, per cui più efficace
V. – Franco, i cittadini non possono attendere ore sul comune, bisogna che si organizzi bene anche l’accoglienza ai cittadini.
F. – Noi andiamo sul Comune a lavorare per i cittadini. Diritti e doveri per i cittadini, diritti e doveri per gli amministratori. Il cittadino non può sprecare il suo tempo: i tempi di attesa, la trasparenza sugli atti e le procedure amministrative devono essere chiare e rispettate puntualmente. Il Sindaco come primo cittadino deve dare l’esempio, come tutti gli altri Assessori e Consiglieri: presenza e puntualità sul Comune. Le istituzioni devono tornare a fare le istituzioni, dare l’esempio alla collettività che rispettare le leggi non deve essere l’eccezione ma la regola per il cambiamento.
Organizzazione interna
V. – Come migliorare l’organizzazione della società isolana?
F. – L’azione del Sindaco e dei suoi Assessori deve essere tesa a costruire una comunità. I tassisti, i barcaioli, gli edili, i pescatori, i commercianti, gli albergatori, devono avere una loro organizzazione, scegliere il loro presidente autorevole e rappresentativo in modo che il dialogo Amministrazione-Categorie sia produttivo e soprattutto propositivo. Le proposte intelligenti possono venire dal basso solo se queste vengono analizzate, discusse, elaborate e alla fine sintetizzate in sede alle singole categorie. L’Assessore così avrà più forza e più consenso per portare avanti una iniziativa perché è solo da un costruttivo confronto tra le parti che si possono compiere seri passi avanti, lentamente, ma sempre nella stessa direzione.
V. – Quindi la figura del Sindaco, in quanto esperienza amministrativa, cultura innovativa ma anche passione politica è fondamentale per traghettare l’isola verso il futuro?
F. – Credo proprio di sì. Abbiamo visto che dal basso, dalla società vengono ottime iniziative private. Noi abbiamo importanti imprenditori ma dobbiamo fare il salto di qualità per migliorare l’immagine dell’isola. Promuovere la cooperazione e l’ associazionismo è fondamentale perché Ponza diventi una isola moderna, capace di affrontare le enormi sfide che ci sono davanti.
V. – Quali sono le sfide importanti.
F. – Tu ne hai parlato già, per esempio è l’applicazione della Bolkestein, così come ce la pongono diventerà un problema. Speriamo che qualcosa cambi a livello governativo ma certo noi non ci dobbiamo far trovare impreparati. Ecco, questo caso è un esempio dell’importanza della cooperazione tra gli operatori nautici che si relazionano propositivi con l’assessore delegato. L’amministrazione sviluppa la sua idea sul demanio ma poi ha bisogno di confrontarsi con la realtà e lo può fare meglio se gli operatori sono organizzati in associazione e consorzi, rappresentati da Presidenti autorevoli e competenti. E’ categorico – per quanto mi riguarda – salvaguardare i nostri operatori della nautica perché sono una risorsa e perché sono cittadini di Ponza che vivono ed investono su questo territorio. Questo è il mio impegno politico: difendere l’imprenditoria nautica locale.
V. – Da sempre parliamo di arredamento urbano, pulizia, decoro che hanno bisogno di efficienza e organizzazione nell’erogazione dei servizi, ma anche collaborazione da parte dei cittadini, ma va detto subito per quali obiettivi, quale immagine, quale sviluppo.
F. – Vedi, noi nei nostri incontri di preparazione abbiamo appunto parlato di sviluppo e non di crescita! In una prima fase bisogna risanare l’ambiente in tutti i suoi aspetti estetici ma anche funzionali per una accoglienza di livello. Dobbiamo renderci tutti conto che bisogna investire nella qualità dei servizi, migliorare l’immagine, abbassare il livello competitivo. I profitti privati dovranno arrivare non dalla crescita – gli spazi in una isola non sono illimitati – ma i nuovi incassi arriveranno dal miglioramento della qualità dei servizi esistenti, dalla differenziazione dell’offerta turistica. L’isola ha certe misure, ha certe fragilità, ha certe priorità che vanno sempre tenute in considerazione. Se vogliamo dare da vivere a tutti i cittadini e vogliamo mantenere le nostre bellezze naturali dobbiamo rivedere tutta la nostra organizzazione. Sarà un lavoro complesso ma appassionante.
Problemi Strutturali
V – Ma cerchiamo di delineare, anche se non in modo specifico – che ci prenderebbe troppo tempo – quali sono i progetti, le idee, le azioni da attivare?
F– Per migliorare la qualità della vita dei residenti, per valorizzare l’ambientale naturale, per la riqualificazione del settore turistico, il sostegno all’occupazione e lo sviluppo sostenibile delle isole abbiamo bisogno anche di nuove strutture oltre a nuova organizzazione. Ci dobbiamo porre sempre alcune domande quando pensiamo a quale struttura progettare su Ponza: “Serve o no a migliorare la qualità della vita degli isolani? E’ compatibile con la valorizzazione ambientale? Migliora la qualità dell’arredo urbano e dei servizi? E’ in linea con l’allungamento della stagione turistica? Faccio un elenco non esaustivo di problemi strutturali da risolvere ma che rispondono positivamente a queste domande:
- Gestione integrata delle risorse idriche e dello smaltimento dei rifiuti;
- Riqualificazione dei servizi di trasporto per la decongestione del traffico veicolare;
- Recupero dell’identità rurale e delle risorse del mare;
- Completamento e integrazione delle opere connesse alla difesa del litorale, ancora il PAI e alla portualità;
- Istituzione di sistemi di scambio finalizzati alla limitazione dell’accesso e della circolazione veicolare nelle isole; riqualificazione dei servizi di trasporto collettivi;
- Piani di gestione dei Siti di Interesse comunitari;
- Recupero del patrimonio ambientale e storico-culturale;
- Zannone: per un turismo ecologico.
- Aprire il museo
- Istituire un centro visite.
- Recupero della Zona mineraria
- Riapertura di Chiaia Di Luna
- Piani di educazione ambientale;
- Riqualificazione del sistema di accoglienza e di ospitalità;
- Riqualificazione professionale nei servizi e nel marketing territoriale e promozione turistica.
V. – Come proporre ai ponzesi la svolta ecologica? Si parla sempre più di economia circolare che ne pensi?
F. – La realtà di quest’isola è chiara: caduta verticale della qualità dei servizi, abbandono invernale, per quanto riguarda l’edilizia c’è stata una ripresa ma va certamente ripensata, pesca in grave affanno, attività turistiche demaniali a rischio, giovani senza futuro, impoverimento delle risorse ambientali, dissesto idro-geologico, arredo urbano lasciato all’iniziativa del singolo, caduta dell’immagine turistica. A questa analisi poco edificante ricordiamoci che le nostre isole sono sottoposte a tutta una serie di vincoli urbanistici, paesistici, archeologici, demaniali e ancora sottoposte al piano di assetto idrogeologico. Se da una parte dobbiamo capovolgere la logica e fare in modo – attraverso un serrato ed autorevole dialogo con le istituzioni continentali – che ai sacrifici che naturalmente si chiedono ai residenti seguano conseguenti opere e iniziative per valorizzare e proteggere la residenza dall’altra, dobbiamo finirla con la demagogia che non fa crescere. Dobbiamo diventare una società matura, consapevole di quello che è e di quello che vuole diventare da grande. Per cui è necessario prospettare nuovo sviluppo economico compatibile con le risorse ambientali e che veda i ponzesi protagonisti e consapevoli dell’importanza di questa svolta culturale e ambientale.
V. – Per concludere: quali sono le strategie per cambiare l’isola?
F. – Il Sindaco deve essere il Primo Cittadino e dare per primo l’esempio di come vivere l’isola collaborando e contribuendo a migliorarla. L’amministrazione deve essere il motore del cambiamento. Gli assessori devono dimostrare competenza, responsabilità, capacità politica. Gli ingredienti vincenti saranno incontri pubblici, incontri con le categorie, trasparenza negli atti amministrativi. Bisogna che l’Amministrazione ritorni ad essere autorevole con una politica ad alto livello nell’interesse della popolazione oggi presente e soprattutto per quella futura.
V. – Cosa vuoi dire agli elettori Ponzesi?
F. – Non voglio fare il Sindaco per ambizione e non ho neanche interessi personali da perseguire. Voglio fare il Sindaco per provare a far risorgere questo paese. Siamo ad un bivio, l’isola non può permettersi di perdere altri anni. Ci vuole una nuova cultura di governo, un governo che non si chiuda nel palazzo a fare delibere molto spesso inconcludenti, ma deve scendere tra la gente per costruire insieme il nuovo. Costruire una nuova mentalità nel pensare il turismo ma anche una nuova mentalità nel voler vivere l’isola tutto l’anno. Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, non ci sono bacchette magiche ma sicuramente ci sono idee chiare. Abbiamo costituito una squadra di persone che hanno già esperienze di lavoro politico ed amministrativo, io sarò il loro timoniere e porteremo la nave in un porto sicuro. Votare lista numero 1 significa votare per una nuova cultura di governo al servizio della comunità e del bene comune.
vincenzo
30 Maggio 2022 at 16:09
Commento di Tonino Impagliazzo
l’intervista al candidato snella ed esaustiva, merita il pieno plauso , perché ha considerato saggiamente di contrapporre l’impegno di dodici marinai per condurre la nave sociale verso la Terra di Ulisse (il cambiamento) e dall’altro non nascondere le difficoltà per “ realizzare uno sviluppo socio-economico compatibile con le risorse umane , ambientali “ e finanziarie -.
Il Metodo di Lavoro, diretto a stimolare azioni e progetti , fa leva sulle Associazioni di categoria del Territorio per aggregare motivazioni aggiuntive , implementare nuove sinergie pubblico-private meglio coordinate , di elevare le professionalità locali e le risorse endogene del territorio (della Terra e del Mare) e soprattutto ricostituendo quel tessuto sociale e culturale , così essenziale, per una comunità autentica.
Il Turismo, attraverso un modo diverso di intendere la “permanenza sull’isola “ , sarà in grado di suggerire per i residenti e per i turisti lo stesso modello sociale e culturale, ritenendolo in grado di stimolare maggiori attività culturali, sociali, di mobilità e relazionali, e potrà migliorare, attraverso una presenza stabile suggerire e realizzate sull’isola infrastrutture e servizi qualificati, utenze potenziali stabili nella materia della Nautica, della Moda, della Cultura, della Storia, etc., da utilizzarsi per l’intero anno .