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Soltanto i cadaveri possono resuscitare. Per i vivi è più difficile

di Francesco De Luca

Si può trarre una qualche avvertenza da questo ‘pensiero spettinato’ di Stanislaw Lec (*), relativamente all’impegno prossimo della scelta elettorale.
Io lo presento come spunto perché si possa elaborare un proprio convincimento, in modo da edificare l’‘opinione pubblica’ (come mi sono impegnato a fare).
Mi soffermo su taluni concetti espressi  nell’aforisma.

I cadaveri… ci sono cadaveri nelle liste? Sarebbe opportuno evidenziarli, al fine di:
a) – dar loro la possibilità di ‘risuscitare’;
b) lasciarli nel loro stato di decomposizione.

Ciascuno risponderà a suo piacimento. Da parte mia faccio notare, per dovere logico, che la resuscitazione non elimina i vecchi difetti, al contrario esaspera i tratti caratteriali, le crepe morali, le tendenze perverse. Soltanto in Cristo è narrato che perse del tutto le prerogative umane.
Per  la decomposizione… che dire… è connaturata all’essere umano, e, per inciso, si evidenzia col fetore. Insopportabile anche per chi abbia il naso tappato.
I vivi… ci sono persone vive nelle liste? Non nel senso biologico, va da sé. Ovvero, ci sono perone vispe al punto da poter innescare un cambiamento positivo nella gestione amministrativa? Certamente sì. Ed è su queste che va indirizzata l’attenzione, al fine di dare la ‘preferenza’.
Con la scelta ‘preferenziale’ queste persone potranno dimostrare la loro vitalità.


Note

(*) – Stanislaw J. Lec – Pensieri spettinatiNuovo Portico Bompiani – pag. 23

(**) – Immagine di copertina (a cura della redazione): locandina del film Cadaveri eccellenti,  del 1976, diretto da Francesco Rosi, tratto dal romanzo Il contesto di Leonardo Sciascia (1971)

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