Aneddoti

Una capra in Pretura

di Paolo Iannuccelli

Assistere a un dibattito nella vecchia Pretura di Ponza era spesso divertente con protagonisti uomini arguti e avvocati spassosi con le loro battute esilaranti.

Un giorno imputato era una capra che, eludendo la sorveglianza del pastore, aveva sconfinato in una vigna, facendo man bassa dei verdi germogli appena spuntati sui vecchi tralci. Il vignaiolo sorprese l’animale e si portò immediatamente dal proprietario per chiedere il risarcimento del danno. Questi nicchiava, non era certo che la capra era la sua. La parte lesa si affidò all’avvocato Baglio, molto noto sull’isola. Il penalista cercava un testimone, se lo procurò convincendo una maestra che ogni mattina transitava dalle parti delle vigna per recarsi a Le Forna per lavoro. La signora aderì perché, conoscendo il fatto per relata, era sicura di non testimoniare il falso.

Prestato il rituale giuramento, alla domanda del pretore l’insegnante rispose: “Certo, ho visto io la capra pezzata rizzarsi sulle gambe posteriori, poggiare sui filari le anteriori e brucare avidamente le gemme”.
Il legale della parte avversa la interruppe:  “Signora, la capra aveva le corna?”
La teste rimase interdetta, rispose: “Avvoca’, lasciamo stare le corna, ognuno pensi alle sue”.
L’avvocato Baglio, col pugno chiuso e lasciandosi ritti il medio e il mignolo, fece alla donna il chiaro simbolo che indica le cornee appendici. Captato il segnale, la teste proseguì affermando: “Aveva le corna ed erano anche molto vistose”.
L’avvocato Baglio vinse la causa e il proprietario della capra fu condannato a pagare i danni e le spese processuali.

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