Politica

La pace si ottiene trattando e non imponendo sanzioni

di Vincenzo Ambrosino

 

Mario Draghi contestato a Napoli

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, a Napoli per la firma del Patto per Napoli, è stato contestato all’esterno della chiesa di Santa Maria alla Sanità.

In piazza il comitato per l’ospedale San Gennaro e il movimento dei disoccupati 7 novembre, hanno criticato al premier in particolare l’aumento delle spese militari con cori e cartelli con scritto “No alla guerra, sì al lavoro”.

Mario Draghi contestato a Torino

Martedì 5 aprile, il presidente del Consiglio Mario Draghi  si è recato in visita nel capoluogo piemontese per la firma del patto per Torino.  La piazza era presidiata da polizia antisommossa. A due parlamentari della Repubblica è stato impedito di entrare nel palazzo.

A “Fuori dal Coro” in una trasmissione televisiva il conduttore Mario Giordano dialoga con un ospite esperto nel settore energetico.  

D –   Possiamo farcela senza il gas Russo?

R  – Si!

D  – Questa è una bella notizia: ma come?

R – Dobbiamo razionare perché 29 miliardi di metri cubi  non ci sono, ne troviamo 10-15  miliardi di metri cubi.

D – Quindi non dobbiamo consumare:  cosa vuol dire che  le aziende…. come le mandiamo avanti….?

R – lei ha fatto vedere immagini prima, di gente che non ce la fa a pagare. I consumi non stanno calando un granché  le industrie sono calate del 8% a marzo. Qua occorre distruzione di domanda; i mercati ce lo stanno chiedendo da sei mesi .

D – distruzione di domanda?

R – Vuole dire riduzione di domanda. Molte imprese hanno già chiuso i forni quelle che fanno ceramica, vetro.

D – Quindi si parla di un paese che muore?

R – Si tratta di una decrescita poco felice. Decrescita poco felice di chi?

Gli oligarchi occidentali prima hanno venduto i vaccini e hanno fatto e stanno facendo affari d’oro, oggi vendono armi, vendono materie prime a prezzi drogati e si comprano le aziende in crisi a prezzi fallimentari soprattutto quelle italiane.

Draghi dice: di fronte a queste cose: preferiamo la pace o stare di fronte al termosifone acceso anzi ora di fronte all’aria condizionata accesa tutta d’estate?

Massimo Cacciari in una trasmissione da Lilli Gruber ha detto: ma come si fa a dire queste cose o la guerra o il condizionatore. Io e lei (riferendosi alla Gruber) possiamo permetterci di far fronte ai prezzi che continuano ad aumentare ma la maggior parte degli Italiani sta alla fame. 

Caro Mario Draghi gli italiani vogliono la pace,  vogliono lavoro, che i prezzi si abbassino e vogliono il condizionatore acceso.

Ma noi sappiamo che c’è una pressione fortissima del mondo finanziario di oltre oceano, di sfruttare questa guerra per  isolare la Russia dall’Europa e indebolire sia la Russia che l’Europa. L’embargo alla Russia vuole quindi bloccare anche le esportazioni Russe, di gas e petrolio.

Le dichiarazioni di Draghi “Volete la guerra o i consumi” stanno preparando il terreno ad un altro sacrifico del popolo italiano per una guerra che non si vuole fermare.

Gli USA stanno usando i popoli europei e quelli Russo e Ucraino per i loro fini economici e geopolitici.

Draghi è arrivato a fare il primo ministro con una agenda politica-economica già scritta. Distruzione creativa, l’ha detto proprio Draghi quando si è insediato come capo del governo e oggi si parla di distruzione di domanda.

Questa distruzione creativa cominciata con la gestione barbara della pandemia proseguita poi  con la scelta di non cercare alcuna mediazione nella guerra  russa ucraina porterà alla scomparsa al fallimento di quello che resta, della piccola e media impresa italiana. L’Italia è il paese delle partite IVA, del piccolo risparmio, dei proprietari di casa e tutto questo deve essere indebolito e distrutto.  Infatti si parla di riforma del demanio, del catasto, si parla di tagliare ulteriormente la spesa pubblica e di privatizzazioni. L’Italia di questa guerra, provocata ad arte, pagherà un grave prezzo.

Che gli operai della Whirlpool di Napoli abbiamo problemi con la multinazionale poco importa a questi governanti non è colpa loro sono le regole imposte dal mercato che Draghi e il PD esaltano. Che aumentino i prezzi, che chiudano ristoranti, bar e aziende piccole e medie è tutto programmato.

Ma il popolo italiano si sta svegliando  e non potrà più essere ghettizzato come no vax,  no green pass o pro-Putin.

Nelle piazze di Torino e Napoli si è ricordato il grande presidente Pertini che un giorno ebbe a dire che “bisogna opporsi ai governi che non fanno gli interessi del loro popolo”

Sandro  Pertini nelle piazze veniva osannato dai cittadini, accolto benevolmente perché il popolo lo sentiva uno di loro. Draghi può essere ancora protetto da una stampa e una televisione asservita, osannato nei salotti buoni ma c’è ormai una frattura netta  tra Draghi e i cittadini italiani, c’è una frattura netta tra  il palazzo e i cittadini che non potrà più essere sanata.

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