Mare

Progetto Medfever, una rete di termometri per misurare la “febbre” del mare

proposto dalla Redazione

 

“Negli ultimi dieci anni la temperatura media del Mediterraneo è aumentata di un grado e ciò ha fatto sì che specie alloctone potessero adattarsi alle condizioni del nostro mare avendole trovate simili a quelle dei mari di provenienza…”
così scrivevamo nel maggio del 2014 (leggi qui) per raccontare di una serata durante la quale il  biologo marino, prof. Adriano Madonna, aveva incantato una platea di adulti e bambini parlando di mare, di fauna marina, dei cambiamenti climatici del Mediterraneo e delle loro conseguenze.

Sono passati 8 anni e la temperatura è ulteriormente aumentata al punto di parlare, oggi,  di febbre del mare.
In occasione della Giornata del mare e della cultura marinara, che si celebra in tutt’Italia l’11 aprile (Luisa Guarino ricorda le manifestazioni che si tengono a Latina), proponiamo  l’interessante articolo sul progetto Medfever che mira a misurare la temperatura del mare ogni 15 minuti, nei fondali sparsi del Tirreno, dalle coste liguri a quelle della Sardegna, dalle coste laziali a quelle della Sicilia, per monitorarne l’andamento.

Da lunanotizie.it del 7 aprile – di Roberta Sottoriva
A Ponza e Nettuno sensori per misurare la febbre del mare

 

 

LATINA – Ponza e Nettuno sono le due località marine del Lazio che fanno parte di uno studio nato per misurare la febbre del mar Tirreno. E’ infatti nei mari dell’isola pontina e del comune costiero, oltre che in altri 16 punti strategici, che alcuni sub hanno posizionato sensori delle dimensioni di una scatola di fiammiferi calibrati dai tecnici dell’ENEA per raggiungere la precisione di 0,1°C e che misurano la temperatura del mare ogni 15 minuti. È il progetto MedFever che riunisce ENEA come partner scientifico, l’associazione MedSharks in veste di coordinatore, l’azienda Lush e un gruppo di subacquei volontari.

I risultati del primo anno sono stati presentati alla vigilia della Giornata nazionale del mare che si celebra ogni anno l’11 aprile per promuovere la cultura del mare. A nemmeno un anno di distanza dalla posa dei primi termometri, i profili delle temperature sono già stati pubblicati sulla piattaforma open source SeaNoe e sono a disposizione della comunità scientifica per studi di biologia, oceanografia, chimica, climatologia. I dati e le osservazioni raccolte dai subacquei di MedFever consentiranno ai ricercatori di comprendere meglio i meccanismi alla base della sofferenza degli ecosistemi sommersi – in particolare di gorgonie, alghe coralline e madrepore arancioni – legata al surriscaldamento delle acque e alle onde di calore in mare, un fenomeno che gli scenari climatici indicano come sempre più frequente in futuro e che può influenzare in modo determinante gli ecosistemi costieri.

“Dai risultati delle elaborazioni condotte dall’ENEA emergono indicazioni cruciali riguardo alcuni processi che regolano la variabilità ad alta frequenza delle correnti e della temperatura del mare”, sottolinea Ernesto Napolitano, oceanografo del Laboratorio ENEA di modellistica climatica e impatti. “MedFever è un’iniziativa partita dalla società civile che non ha precedenti nel nostro Paese: con capillarità, i ricercatori volontari hanno installato una ventina di stazioni in tutto il Tirreno dove, prima di MedFever, esistevano solo due stazioni di monitoraggio delle temperature”, evidenzia Eleonora de Sabata, presidente di MedSharks e coordinatrice del progetto. “Non avendo termini di riferimento, è troppo presto dire se quella passata sia stata un’estate “calda”, ma i sub hanno segnalato in diversi luoghi lo stato di sofferenza di gorgonie, madrepore, spugne e alghe calcaree”.

I sensori già installati si trovano oltre che a Ponza e Nettuno su: Isola del Giglio (Toscana), Golfo di Napoli, Capri e Palinuro (Campania), Stretto di Messina, Palermo e San Vito lo Capo (Calabria e Sicilia), Golfo di Cagliari, Capo Figari, Santa Teresa di Gallura e Isola Mortoriotto (Sardegna). Grazie al contributo di Lush, che ha rinnovato il sostegno anche per il 2022, la rete MedFever continuerà a crescere anche grazie ai gruppi subacquei della Guardia Costiera che nelle prossime settimane installeranno altre cinque stazioni

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