Canzoni

Una canzone per la domenica (189). “Papà e mammà” dell’Equipe 84

Proposta da Silverio Guarino

La canzone, caratterizzata da un testo nonsense, ha raggiunto la posizione n° 48
della Billboard Hot 100 e la n° 35 della Cashbox Chart (1)

 

Era un brano cantato dai The Rivingtons, pubblicato come singolo nel 1962 dall’etichetta Liberty, con il titolo Papa-Oom-Mow-Mow, motivo gioioso e foneticamente gradevole ma di significato indeterminabile, inserito nell’album Doin’the Bird del gruppo.

E noi? Era il 1964 e l’Equipe 84 (2) ne fa una versione beat, dal titolo Papà e mammà (Shapiro-Tical).

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E noi?
E’ stato il nostro tormentone di quella estate perché di sera ci ritrovavamo sull’amato scoglio, a Sant’Antonio – quando ancora si poteva – e improvvisamente, con uno sguardo complice e ammiccante partiva quel “tì rì tì tì rì tì tì rì tì” il più delle volte intonato da Fausto (Capozzi)… e allora io, Franco (Zecca), Sandro (Russo) e mia sorella Luisa, continuavamo a cantare insieme questa canzone irriverente e un po’ demenziale che ci faceva ridere tutti, così come chi ci guardava e ci ascoltava (3).

Provate a riflettere sul significato delle parole e il profondo messaggio di “peace and love” sotteso alla impegnativa problematica di una paternità e maternità alle prese con un bebé che non ti fa dormire di notte.

“Tì rì tì tì rì tì tì rì tì… Un bebé che urla sai che ti dà gioia, è un richiamo che fa svegliar nel cuore di papà e mammà un sentimento di protezione… se però di nuovo comincia a strillare, le sue urla faranno finire il sonno di papà e mammà, che lo dovranno riaddormentare…”

Provate a riascoltarla e immaginate quella estate di gioia e di allegria del 1964, studenti in vacanza e senza affanni, a 15-18 anni di ingenua gioventù; una vera e propria prova generale di felicità e di spensieratezza, 110 secondi di sana idiozia (il ’68 era ancora di là da venire, ma covava… Ah, se covava!).

Per i filologi – che anche noi diventammo, molto anni dopo – qui di seguito la versione, a noi sconosciuta a quei tempi, dei Rivingtons.

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Note (a cura della redazione)

(1) –  Da Wikipedia: Top Pop Singles 1955-2002 by Joel Whitburn, Record Research Publications, Menomonee Falls, WI; Cashbox Pop Singles Charts 1950-1993 by Pat Downey, George Albert, and Frank Hoffmann, Libraries Unlimited, Englewood, CO

(2) – L’Equipe 84 è stato un gruppo musicale italiano fondato a Modena e attivo fra il 1962 e il 1979 e fra il 1984 e il 2012 (senza Maurizio Vandelli, avviato alla carriera solista). La formazione storica della Equipe 84 includeva Maurizio Vandelli, detto (il Principe) voce, chitarra, flauto; Alfio Cantarella (Chico), batteria; Victor Sogliani, voce, basso; Franco Ceccarelli, voce, chitarra

(3) – Sul sito, per gli stessi motivi “d’affezione” di cui ha scritto Silverio, l’Equipe 84  è stata ricordata da Franco Zecca (leggi e ascolta qui) e da Sandro Russo (qui).

 

2 Comments

2 Comments

  1. Luisa Guarino

    27 Marzo 2022 at 17:27

    Pubblicare oggi questo brano così allegro e demenziale, nel clima che tutti stiamo vivendo, può sembrare irriverente e blasfemo. Fatto sta che mai una canzone per la domenica è stata in ‘lista d’attesa’ tanto a lungo. Programmata poco meno di due mesi fa, poi qualche altra priorità musicale, infine poi, soprattutto la guerra. Silverio per primo ha chiesto di bloccarla. Sono passate le settimane: è passato oltre un mese. La guerra continua. ma questa canzone non può far male e non manca di rispetto a nessuno. E magari chissà un sorriso aiuterà a contrastarla, questa maledetta guerra.

  2. Silverio Guarino

    27 Marzo 2022 at 20:41

    La redazione mette rigorosamente tra le note anche notizie riguardanti la storia dell’Equipe ’84.

    E mi domando: “Ma come, c’è qualcuno che non conosce l’Equipe ’84?” dimenticando la mia età anagrafica per cui chi è nato negli ultimi 40 anni sicuramente non sa nemmeno dove stanno di casa i complessi “beat”.

    Cosa che non succede con il rock degli anni ’70.
    Giovedì 17 sera sono stato ad un concerto di una “band” di Latina di giovanissimi (e bravissimi) rockettari dal nome “Zephyro”, rigorosamente capelluti e scatenati (chitarra, basso, batteria e cantante donna). I loro brani dei Led Zeppelin, Deep Purple, Pink Floyd, Uriah Heep, Black Sabbath sono stati cantati e ricantati anche dal giovanissimo pubblico di coetanei che conoscevano a memoria testi e musica.

    E il mio ricordo è andato al Palazzetto dello sport di Roma, quando, alla loro età, andavo a sentire dal vivo questi gruppi eccezionali che ci davano e ci danno ancora tanta adrenalina.

    Mentre non sono mai stato ad un concerto di un complesso “beat”.

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