Ambiente e Natura

Straordinarietà di un gesto comune 

di Francesco De Luca

Masticava e chiudeva gli occhi. L’arancia l’aveva tagliata in tanti bocconi e li metteva in bocca ad uno ad uno. Nel chiuderla abbassava gli occhi, e il viso manifestava una contrazione dei nervi facciali. L’espressione dimostrava l’intento di assaporare intensamente il frutto.
Le arance in questo periodo dell’anno sono più ricche di sapore perché al culmine della maturazione. E per tale ragione alcune rosseggiano nella polpa. Cosa che indica un addolcimento maggiore del frutto.
L’uomo mangiava quell’arancia come se stesse gustando una prelibatezza.
Lo faceva con naturalezza e serietà, con gusto e posatezza. Sembrava assaggiare la vita e goderla appieno.
Infine con calma si alzò, prese un bicchiere e vi versò del vino che aveva nella brocca sul tavolo. Vino rosato. Nel berlo rinchiuse gli occhi, e il viso non si contrasse. L’espressione era serena come se sapesse di aspettarsi un sapore delizioso. Avviene sempre quando si innaffia col vino il boccone dell’arancia. Ogni vino diventa buono. E quello buono diventa superlativo, come doveva essere quello che stava assaporando l’uomo.

Non più giovane. Con anni sulle spalle e portati bene. Nella sua casetta immersa nel ventre di un paesaggio inconsueto: il Fieno, a Ponza. Circondato da filari di viti, e invogliato dalla lingua di terra che si insinua nel mare a lasciare il quotidiano e mettersi in via. Per ciò stesso luogo più amato e irrinunciabile. All’orizzonte una terra diversa e non lontana. Palmarola  delineava la sua figura, eterea nella nebbiolina che sfumava l’orizzonte.

Il grido del falco pellegrino rompeva il silenzio e segnava l’andare del tempo nel moto del sole e in quello delle onde che sembravano non voler infastidire, tanto erano minuscole.
La vita e l’uomo che ne esalta lo scorrere, fra l’andare dell’universo, l’intreccio con ciò che ha anima, e la mente che al tutto dà sentimento.
Altrove, dove la terra è dilaniata dalla morte per violenza, l’ordinarietà è diventata bere acqua sporca dai canali e dormire all’aperto. La pazzia vince e l’umanità perde i suoi connotati.

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