Attualità

I ponzesi hanno perso Sant’Antonio

la Redazione


Indubbiamente i ponzesi hanno perso Sant’Antonio. A cosa servirà aver aggiustato il marciapiede, se poi non ci potranno non solo passeggiare, ma nemmeno utilizzarlo come comodo marciapiede senza scendere a ogni pie’ sospinto o scontrandosi con chi proviene dalla direzione inversa?

Non si comprende la logica di uno scambio, di per sé già innaturale, fra concessione di zona pubblica a privati in cambio di un lavoro pubblico (a questo punto abbastanza ridotto) fatto da un privato, se il vantaggio è tutto del privato.

E qui non esiste che la documentazione preveda tutti i regolari permessi – anche se viene naturale chiedersi come abbia valutato la paesaggistica una costruzione su pilastri di acciaio davanti ad una spiaggia e su una piazzetta caratteristica dell’isola – perché l’Amministrazione comunale poteva e doveva intervenire per fermare uno schiaffo alla cittadinanza che sarà difficile, se non impossibile, sanare.

Fra trent’anni la gente ci avrà fatto l’abitudine – al brutto ci si adatta facilmente – come ci si è abituati a perdere nei decenni precedenti lo spazio pubblico della piazzetta ridotta a semplice marciapiede Ricordiamo come era una volta?
C’era solo il chioschetto d’u Suricillo e sul resto si spaziava. Oggi fra ombrelloni di noleggiatori di barche, edicola (unica a stare nel posto giusto), estensioni bar e ristorante, già bisogna fare la gimcana per passare sulla zona esterna della piazzetta, figuriamoci a lavori finiti.

Il futuro della piazzetta di Sant’Antonio è stato spesso oggetto di interrogativi e di domande, non solo da parte nostra e della comunità isolana, ma anche da parte di rappresentanti della maggioranza. In particolare ci riferiamo alla nota lettera inviata, il 20/09/2021, (leggi qui) al Sindaco, al Responsabile dell’Ufficio urbanistico e a quello della Polizia locale dalla consigliera Mimma Califano, i cui quesiti, per quanto a noi noto, sembra non abbiano avuto mai risposta.

Rincresce che a pochi mesi dalla conclusione del suo mandato elettorale questa Amministrazione si congedi dalla comunità isolana senza aver fatto chiarezza su tante situazioni, tra cui quella della piazzetta di Sant’Antonio, e senza rendersi probabilmente nemmeno conto dei danni arrecati.


3 Comments

3 Comments

  1. Sandro Russo

    17 Marzo 2022 at 07:01

    Per una singolare coincidenza, quasi in contemporanea con l’articolo della Redazione su Sant’Antonio, è comparso su Fb un post di Vigorelli & Co. (leggi qui sotto). Noi in Redazione ne stavamo parlando da un paio di giorni, ma una redazione di nove persone è più lenta (tra distinguo, limature e supplemento di foto) di un post Fb gestito ‘in singolo’.
    Ecco il post:

    Piero Vigorelli
    GRUPPO CONSILIARE TUTTI PER PONZA
    IL RIFUGIO DELL’ORRORE
    .
    Una struttura in ferro, stile carro armato.
    Per fare una Tour Eiffel ponzese?
    Oppure una stazione ferroviaria di periferia?
    Certamente, è una pugnalata alla bellezza di Ponza.
    Disonore alla Giunta Ferraiuolo che ha permesso questo orrore.
    Ma la cosa non finirà qui.

    Va comunque dato atto a Vigorelli di aver sollevato la questione “Rifugio dei Naviganti” prima di noi, che abbiamo pubblicato l’opposizione di Mimma Califano e Carlo Marcone nell’agosto 2021, mentre l’interrogazione del Gruppo Consiliare di opposizione è stata fatta in data 29 gennaio 2021.

  2. La Redazione

    17 Marzo 2022 at 08:33

    Commenti di ieri 16 marzo trasferiti dalla pagina Fb di Ponzaracconta alla colonna dei Commenti sul Sito a cura della redazione

    Tommaso De Luca
    Ogni anno aumentano i coperti del ristorante a danno dello spazio pubblico, ogni anno sempre peggio, non si può rovinare una passeggiata ad unico vantaggio di un privato.

    Vito Favata
    Avete ignorato il canone che verrà pagato

    Clelia Coppa
    Che peccato… Ponza cambia in peggio..

    Vito Favata
    I ponzesi non hanno perso solo S. Antonio, hanno perso anche Chiaia di Luna, la Parata ed altro

    Giovanna Coppa
    A Vito Favata, farei volentieri un accesso agli atti su tutti gli altri… Sì che poi ci sarebbe da scrivere… da ex finanziere penso che dovresti anche per fare due chiacchiere qui sopra!!!

    Vito Favata
    A Giovanna Coppa, visto che sei così informata potresti fare tu un accesso agli atti per gli altri. Io conosco solo il canone che interessa voi

    Giovanna Coppa
    A Vito Favata. Peccato Vito, visto l’insistenza solo sul canone di Mario pensavo che stasera ci illuminavi con qualche altra concessione… io sono informata ma tu sei disposto un pomeriggio? Magari per un caffè fammi sapere

    Vito Favata
    A Giovanna Coppa, perché no?

    Giovanna Coppa
    A Vito Favata, bene ti mando il mio numero su Messenger

    Vito Favata
    A Giovanna Coppa. Capisco il tuo ruolo per difendere tuo fratello

    Giovanna Coppa
    A Vito Favata. Non voglio difendere nessuno, però sono 44 anni che sento cazzate ora basta!!!!

    Giovanna Coppa
    A Vito Favata, se dobbiamo scoprire i tombini facciamoli con tutti, non dietro Fb che molliamo la pietra e nascondiamo la mano

    Vito Favata
    A Giovanna Coppa. Devi sentire l’opinione pubblica di come la pensa e l’errore che ha fatto questa amministrazione

    Vito Favata
    A Giovanna Coppa, non so a chi ti riferisci

  3. vincenzo

    17 Marzo 2022 at 09:54

    Un noto geometra amava dire: “il comune rilascia autorizzazioni, concessioni, permessi ma poi sono i vicini di casa a controllare l’effettiva esecuzione dei lavori”.
    Saggio il geometra, saggio perché inseriva una prassi di esclusivo diritto/dovere amministrativo -rilascio e controllo di un atto concessorio vincolante – ad una dinamica sociale e culturale dei cittadini.
    In altri termini: diventava il vicino di casa -se interessato- il controllore che eventualmente denunciava l’opera del vicino ritenendola abusiva oppure non in regola con le leggi.

    Da questa cultura nasce la proverbiale litigiosità dei ponzesi che intasa le procure continentali.
    Per questa cultura Ponza nel tempo si è salvata da grandi speculazioni edilizie ma non si è salvata dall’incuria ambientale e dall’individualismo che sta conducendo l’isola al fallimento.

    Nel tempo il controllo del vicino si è allentato.
    Il ponzese sta andando via dall’isola per cui quel controllo porta a porta sta venendo a mancare.
    I pochi che restano: o sono impegnati ad investire nel mattone (sono quelli che possono permetterselo perché fanno grossi profitti d’estate) e questi ovviamente hanno tutto l’interesse di pensare solo a se stessi o sono talmente deboli dal punto di vista economico – per cui facilmente ricattabili -che non si permettono di mettere becco in quello che hanno comunque sotto gli occhi e che trovano sgradito.
    In questo contesto di mancanza di controllo del territorio, assisteremo progressivamente inermi, anche all’infiltrazione di capitali esterni sulla isola.
    Questa è un’altra, grande preoccupazione per il prossimo futuro.
    Ma chi può correggere tutto questo se non un’Amministrazione che si sappia assumere tutte le responsabilità non delegando a nessuno le sue prerogative politiche e gestionali dell’isola?

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