Economia

I libri di economia e il pensiero libero

di Giuseppe Mazzella di Rurillo

Per chi legge di Economia, i libri di Economia, non ci può essere il “fanatismo”.
È una educazione permanente al pensiero libero. La ricerca di capire e di fare in un mondo in continua trasformazione.
Naturalmente bisogna avvicinarsi alla lettura con una concezione laica della vita senza il punto fermo della fede religiosa perché le religioni positive (1) portano tutte agli estremismi ed al fanatismo. É fanatismo la stessa posizione pregiudiziale “contro” le religioni.
Il laico nella mia accezione le mette tutte sullo stesso piano e le esclude dal pensiero libero.
La religione è altra cosa rispetto alla teoria politica ed alla teoria economica.
I guai nella storia sia ieri che oggi sono stati causati dal fanatismo religioso.
La guerra in Ucraina è stata spiegata dal patriarca greco-ortodosso di Mosca Cirillo che giustifica la guerra contro l’Occidente corrotto da gay e meretrici. É una “guerra santa”. Non molto differente alle Sante crociate in terra santa.
Forse la chiave di lettura per capire il popolo russo è che non avuto una rivoluzione liberale come l’ha avuta l’Occidente.

C’è una stupenda collana a cura di Valerio Castronovo sulla “Storia dell’Economia mondiale” in 12 volumi. Pubblicata dal Corriere della Sera in edizione economica. Ho letto il terzo il settimo e l’ottavo. Nell’ottavo volume c’è un saggio di Donald Sasson su Capitalisti e anti-capitalisti. Quando pochi anni fa lo lessi rimasi colpito da un cenno su John Stuart Mill (Londra, 1806 – Avignone, 1873) – autore de La libertà – On Liberty (1859) – per me il più grande economista “libero” di tutti i tempi Nella sua autobiografia [Autobiography (1873)] Stuart Mill si definì un “socialista con riserva”.
Stuart-Mill scrive alla fine del XIX secolo. Sasson alla fine del XX.
L’Occidente ha capito da oltre 200 anni che il problema è “gestire il capitalismo”. I russi non l’hanno capito. Non hanno avuto uomini come Stuart Mill né ne hanno introiettato il pensiero.

Nota

(1) – L’antitesi tra religione naturale e religione positiva è lo strumento per distruggere i fondamenti della religione. La religione naturale è fondata soltanto sulla ragione, mentre la religione positiva è fondata sulla tradizione e su una rivelazione originaria.
La religione naturale più frequentemente significa “religione della natura”, in cui Dio, l’anima, gli spiriti e tutti gli oggetti del soprannaturale sono considerati parte della natura e non separati da essa.
La maggior parte degli studiosi considera la religione naturale non solo il fondamento delle religioni monoteistiche come l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam ma anche distinte da esse. Gli aspetti della religione naturale si trovano universalmente in tutti i popoli, spesso in forme di sciamanesimo e animismo. Sono ancora praticati in molte parti del mondo (nota a cura della Redazione)

 

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