Zoologia

Il Tremoctopus, metà polpo, metà seppia

segnalato dalla Redazione (notizia acquisita attraverso Google Alert)

Metà polpo, metà seppia: in Puglia avvistato il raro Tremoctopus
ripreso integralmente da: initaliavirgilio.it – Magazine

– È stato avvistato in Puglia e consegnato dai cittadini direttamente nelle mani degli scienziati: il Tremoctopus finisce su una rivista scientifica internazionale
– È stato avvistato a Torre Canne, in provincia di Brindisi, da alcuni cittadini  che lo hanno segnalato tramite un breve video per poi consegnarlo – una volta spiaggiato – nelle mani della scienza.
– Ora è oggetto di una importante pubblicazione scientifica apparsa sulla rivista internazionale MDPI (*): il Tremoctopus, il cefalopode metà polpo e metà seppia avvistato nelle acque dell’Adriatico pugliese, è una specie molto rara che i biologi marini cercavano di studiare da 40 anni.

Tremoctopus in Italia, lo studio
Il fortunato avvistamento del Tremoctopus ha permesso agli studiosi dell’Istituto Coispa Tecnologia & Ricerca di Bari e dell’Università di Cagliari di analizzare le caratteristiche morfologiche e genetiche dell’esemplare.
Come spiega Pierluigi Carbonara del Coispa – tra gli autori dello studio – a Repubblica: i biologi ne sono sempre stati affascinati perché esistevano foto di ritrovamenti a Ponza, ma senza studi specifici e ulteriori segnalazioni”.
“Nell’agosto del 2002 – si legge nello studio – una grande femmina di Tremoctopus portatrice di uova fu osservata e fotografata nelle acque dell’isola di Ponza; l’esemplare venne attribuito alla sottospecie Tremoctopus gracilis, tra le quattro rarissime riconosciute sottospecie di Tremoctopus, ma senza la possibilità di un’analisi ulteriore a quella fotografica.

Dove è stato avvistato il rarissimo Tremoctopus
– Oggi – continua Carbonara – grazie al contributo dei cittadini abbiamo potuto analizzarlo”: insieme a quello rinvenuto a Torre Canne, che aveva una dimensione tra i 5 e 10 centimetri, gli studiosi hanno analizzato altri due esemplari di femmina provenienti dalle acque della Sardegna.
Tutti e tre gli esemplari di Tremoctopus violaceus analizzati sono femmine, e c’è un motivo: in uno studio australiano del 2013, si dichiarava già senza troppa sorpresa che la specie Tremoctopus presenta uno dei più importanti gradi di dimorfismo sessuale del pianeta.
È quindi estremamente difficile intercettare degli esemplari maschi:
– Non esiste nessun’altra creatura che abbia una tale differenza di dimensioni tra maschio e femmina – si legge nello studio che dichiarava il primo incontro ravvicinato con un maschio. In questa specie, il maschio può arrivare a 2,5 centimetri mentre la femmina, almeno in acque australiane, può raggiungere i 2 metri di lunghezza.
– Abbiamo individuato solo femmine – conferma Carbonara – perché i maschi sarebbero ancora più piccoli e utili solo alla riproduzione, vivono inoltre molto in profondità.

Tremoctopus in Italia: cosa hanno scoperto gli esperti
Lo studio pubblicato sulla rivista MDPI identifica e analizza i tre esemplari e fornisce la prima analisi genetica del genus Tremoctopus presente nel bacino del Mediterraneo:
– Presumibilmente si tratta di un cefalopode autoctono del Mediterraneo – affermano i ricercatori -, e non di una specie aliena.
Lo studio, dicevamo, è stato reso possibile dalla collaborazione degli istituti di ricerca ma anche dall’impegno individuale dei cittadini che hanno consegnato alla comunità scientifica i tre esemplari di Tremoctopus violaceus.
Il primo, proveniente dalla Sardegna, “fu trovato da un pescatore all’interno di una trappola per polpi ad una profondità di circa 6 metri, mentre gli altri due sono stati rinvenuti accidentalmente, e consegnati dai cittadini agli istituti di ricerca”, si legge nel lavoro.
– Si parla spesso dell’azione distruttiva dell’uomo, ma in questo caso – continua Carbonara – l’uomo ha dimostrato di poter dare un grande contributo alla scienza, collaborando con noi biologi in modo costruttivo.
Il piccolo cefalopode del Mediterraneo sembra tra l’altro molto resistente, nei confronti dell’attività antropica potenzialmente dannosa per le specie marine: – Resiste nonostante i cambiamenti climatici, la pesca eccessiva e l’azione distruttiva dell’uomo – spiega Carbonara – dimostrando grande capacità di resilienza.

 L’immagine è tratta dal sito della rivista scientifica MDPI.

 (*) MDPI – Multidisciplinary Digital Publishing Institute è un editore di giornali scientifici di libero accesso


Tremoctopus violaceus [Comingio Merculiano in Jatta Giuseppe
I Cefalopodi viventi nel Golfo di Napoli: monografia del 1896 (immagine da Wikipedia)]

 

integrazione del 16 gennaio

di seguito la foto gentilmente inviataci dal prof. Adriano Madonna a corredo del suo commento

Tremoctopus violaceus

2 Comments

2 Comments

  1. Luisa Guarino

    15 Gennaio 2022 at 16:17

    Notizia molto interessante e curiosa: trovo questo Tremoctopus una sorta di Dart Fener di ‘Star Wars’ in versione marina, con quella specie di mantello sui tentacoli: affascinante, soprattutto nella versione femminile, più imponente e simile a una piovra. Chissà se dall’avvistamento ponzese di vent’anni fa fino a questo recente in Puglia, è stata registrata la sua presenza da qualche altra parte del Mediterraneo? Al riguardo mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensa l’amico nonché valentissimo biologo marino Adriano Madonna.

  2. Adriano Madonna

    16 Gennaio 2022 at 19:28

    Ho letto con interesse l’articolo sul raro Tremoctopus violaceus trovato nelle acque pugliesi, in cui si fa riferimento anche a quello incontrato a Ponza anni fa. Io non ho mai visto dal vero questo mollusco eppure ne ho una foto in archivio, che vi mostro (*). Me la inviò il Professore Andrea Belluscio dell’Università di Roma, che incontrai anni fa a Ventotene e in quell’occasione mi parlò del suo interessante incontro. Il giorno seguente, simpaticamente, mi inviò la foto per e-mail. Se la osservate, si nota alla confluenza del tentacoli, sotto il mantello, un grosso agglomerato di uova fecondate. Ciò significa che il Tremoctopus della fotografia è una femmina e, deduzione ovvia, se c’era una femmina pregna di uova fecondate doveva esserci anche il maschio. Quest’ultimo, però, com’è scritto anche nell’articolo ripreso da Ponza Racconta sul “Tremoctopus pugliese”, è infinitamente più piccolo della femmina. Queste differenze estreme di dimensioni tra maschio e femmina non sono poi così rare nel regno della natura e della vita marina. Ad esempio, la femmina dell’echiuride Bonellia viridisha il corpo più o meno grande come un mandarino, da cui si diparte una proboscide filiforme di oltre un metro terminante con un’estremità bifida dov’è situata la bocca dell’animale. Di contro, il maschio è lungo non più di due o tre millimetri e addirittura vive all’interno della femmina perché il suo unico compito è quello di produrre spermatozoi e fecondarla.

    Una sorta di nome comune del Tremoctopus violaceus è polpo con la gonna. Il riferimento è alle abbondanti membrane tra gli otto tentacoli, tanto abbondanti e fluttuanti da sembrare dei colorati foulard oppure anche una… gonna.

    Colgo l’occasione di questa chiacchierata per proporre ancora una volta la mia idea di costituire a Ponza un gruppo di studio che si dedichi alla ricerca di forme di vita speciali e mi riferisco in particolare alle specie aliene che stanno colonizzando il Mare Nostrum.

    Un caro saluto
    Adriano Madonna

    (*) la foto è stata riportata, a cura della Redazione, in calce all’articolo di base

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