Ambiente e Natura

Le domande che attendono ancora una risposta

la Redazione

Non saranno sfuggite ai lettori le tante volte che abbiamo rappresentato su queste pagine l’importanza della comunicazione, soprattutto per gli aspetti legati alla Pubblica Amministrazione.
Rappresentare la collettività, intendendo per tale quell’esercizio che deve mirare alla tutela del bene comune in maniera trasparente contro interessi di parte e fuorvianti, non è facile, ma si possono mettere in atto importanti iniziative per riuscirci ed uno dei modi più trasparenti per farlo è affidarsi ad una continua ed efficace comunicazione.

Dare importanza alla comunicazione pubblica e sforzarsi di praticarla significa ridurre le barriere e le distanze tra cittadini e Istituzioni, garantendo possibilità di vicinanza e di dialogo. Significa porre freno alle illazioni e alle maldicenze ma soprattutto significa rendere un doveroso servizio ai cittadini rappresentati in forza del mandato dagli stessi ricevuto.

L’esperienza della pandemia in questi due ultimi anni ha forse allontanato ‘fisicamente’ il cittadino dalle istituzioni ma lo sviluppo del digitale e dello smart working ha attenuato quel fenomeno e, in molti casi, ha addirittura migliorato la comunicazione grazie al maggior ricorso ai social.
Senza andare lontani e senza inoltrarci nell’elucubrazione di dati statistici basta guardare alla piccola Ventotene per aver un esempio di positività ed efficienza.
La nostra Amministrazione brilla invece per la capacità di stare in silenzio.

Ci sono tante domande che ci siamo poste – che la comunità ponzese si è posta – e che attendono ancora una risposta.
Le elenchiamo e le riproponiamo oggi, 28 dicembre, perché volgendo l’anno al termine, è tempo di bilanci e consuntivi.

Attendono una risposta le tante domande provocate dal taglio dell’albero, forse centenario, accanto alla chiesa. A nulla è servita la lettera aperta che questa Redazione ha indirizzato alle Istituzioni, con in testa il sindaco, a nulla sono serviti i tanti commenti pubblicati in oltre un mese dall’annuncio della notizia.

Attende una risposta la questione del marciapiede di Sant’Antonio intorno alle cui vicende chiediamo chiarimenti non solo noi e la comunità ma si pone domande addirittura anche un esponente della maggioranza.

Attendono una risposta le domande che in tanti si sono posti su cosa sia veramente accaduto al cimitero in occasione dei lavori di esumazione. Un comunicato dell’Amministrazione in  classico linguaggio “politichese” non fornisce chiarimenti sugli interrogativi che la vicenda ha suscitato nei giorni successivi.

Attendono una risposta le legittime domande che si fa la comunità ponzese dopo aver appreso dalla stampa del presunto danno erariale contestato al Comune in merito all’utilizzo di fondi destinati alla messa in sicurezza della spiaggia di Chiaia di Luna. Si ritiene – si spera – che sia possibile predisporre un ricorso, ma nulla si sa.

Attendono una risposta gli interrogativi e le perplessità che scaturiscono dal procedimento amministrativo avviato dal Ministero degli Interni per la revoca di alcuni finanziamenti concessi nel 2018 – ammontanti a circa 4 milioni di euro -, che riguardano siti di grande interesse culturale e turistico dell’isola come la casa del guardiano a Zannone, la falesia di Cala Fonte, il Bagno vecchio, ecc. Potevano essere presentate contro-deduzioni e poteva essere proposto ricorso al Tar. Riteniamo che tali procedure siano state intraprese e, se così è, non pensa l’Amministrazione che sia il caso di informare e rassicurare la propria comunità visto che ne va di mezzo il loro futuro e quello della propria isola?

Attende risposte l’annosa e controversa questione del dissalatore, soprattutto dopo che il Consiglio di Stato sembra abbia messo una pietra tombale sulle velleitarie rivendicazioni del Comune.

E ci sono poi il porto alle Forna e il nuovo piano regolatore del porto di Ponza, il depuratore a Giancos, il nuovo piano regolatore dell’intera isola, la raccolta rifiuti e il rilancio di quella differenziata, per rimanere alle questioni più importanti spesso discusse ma di cui da tempo non si sa più nulla.

Non si pretende di conoscere, in relazione a quanto menzionato, i particolari delle vicende, i passaggi burocratici, le difficoltà che accompagnano l’elaborazione di programmi e progetti. Forse non sarebbero nemmeno compiutamente compresi.
Ma avere informazioni sullo stato dei lavori e sulle iniziative intraprese riteniamo sia un diritto della comunità isolana se non altro in virtù del mandato ricevuto e del fatto che riguardano beni appartenenti a quella comunità.

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