Ambiente e Natura

Ricordo di Antonio Winspeare

di Francesco De Luca

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Ho partecipato al convegno  “Antonio Winspeare duecentocinquanta anni dopo” e voglio esprimere le mie riflessioni su quanto ascoltato. Sono riflessioni comuni, di un comune ponzese interessato alla storia del suo paese.

Ebbene Antonio Winspeare fu il vero artefice della colonizzazione delle isole ponziane. Perché tramutò l’idea della colonizzazione, partorita nell’ambito della corte borbonica napoletana (Carlo di Borbone) in una realtà concreta, insediandola nella natura viva delle isole. Di cui studiò la conformazione dei luoghi, l’assetto idrico, i reperti storici (lasciati dai romani), e compose un quadro architettonico – antropologico in cui inserire le nascenti comunità.

Inoltre, tutto il suo ordito avrebbe dovuto rispondere alle necessità familiari, sociali, economiche, religiose, civili e militari delle famiglie dei coloni. Una composizione grandiosa, all’insegna della ‘felicità’ dei coloni.

Ed è questa ultima nota quella che va rimarcata. Il tutto fu pensato non in funzione dei primari interessi monarchici, no, assolutamente no, bensì in funzione di quei poveri cristi di coloni, estirpati dalla loro terra e gettati in un luogo ostile, col compito di trarne il sostentamento e rendere l’operazione colonìa, una trovata geniale (questo giudizio si ricava dagli scritti evidenziati nel Convegno).

Come ha sottolineato la professoressa Anna Maria Rao nella sua relazione, negli anni 1734 – 1750 si avverò nel Regno di Napoli un connubio dorato fra il pensiero illuminista (Antonio Genovesi, 1713-1769) e l’ambiente di corte napoletano (Bernardo Tanucci, 1698-1783). Dorato perché l’assolutismo borbonico, espresso nelle leggi e ordinamenti, trovò nello scambio col pensiero illuministico espressioni geniali e di una modernità singolare. Come avvenne per la decisione di far fiorire nelle deserte isole ponziane comunità di persone laboriose, devote alla Chiesa e fedeli al Re.

L’artefice capo di tale operazione fu Antonio Winspeare.

Ottimamente ha operato il Centro Studi e Documentazione Isole Ponziane per ricordarne i meriti, duecentocinquanta anni dopo. Ne dovrà ricevere ancora di encomi dai ponzesi, e l’attenzione del Centro Studi, sotto la direzione di Rosanna Conte, è garanzia che ciò avverrà.

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