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La Rassegna Stampa va in soffittala Redazione . “Raccoglieremo in questo spazio, aggiornato in tempo reale e settimanalmente rinnovato, le notizie Così ci presentavamo ai nostri lettori il 28 novembre 2015 quando abbiamo pensato di mettere a loro disposizione una rubrica che, di facile consultazione, potesse essere capace di ampliare la sfera dei loro interessi oltre che risultare utile dal punto di vista informativo. In questi cinque anni la cura di questa rubrica è stata un vero e proprio lavoro, un impegno quotidiano spartito essenzialmente tra due redattori, nell’affannosa ricerca di trovare delle notizie interessanti per Ponza e per la nostra discussa umanità. Queste considerazioni ci hanno indotto ad assumere la decisione di abolire la rubrica della Rassegna Stampa a far tempo dal 1° gennaio 2021.
Continueremo a segnalare quotidianamente le previsioni del tempo, perché lo riteniamo un sevizio utile per chi deve mettersi in viaggio, e stiamo pensando ad una nuova rubrica dedicata solo alle foto, delle nostre isole e non solo, visto l’interesse che suscitano e la capacità di ridurre le distanze tra le terre natie e chi ne sta lontano. Auspichiamo da sempre una maggiore partecipazione/interazione con il sito, anche attraverso un contributo in scritti e segnalazioni; questa può essere l’occasione per andare a cercare le notizie sulla stampa on line – nel tempo le testate di riferimento cui attingiamo per le notizie su Ponza e le isole vicine vi saranno ben note – e di segnalarcele in tempo utile.
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E così, sulla scia di Ricciolino, anche la “Rassegna Stampa” di Ponza Racconta chiude.
Mi colpisce quanto è stato scritto a cura della Redazione: “Il lavoro non sempre è stato ripagato dalla valenza degli articoli e da “un ritorno in termini di contatti e di feed back…”. In soldoni: ben pochi leggono gli articoli della “Rassegna Stampa” e interagiscono. Il decremento della lettura si fa sempre più sentire, purtroppo.
Ma non è un fenomeno odierno. A me sembra che la disaffezione a leggere e a documentarsi proceda di pari passo con l’impegno di ciascuno, sempre crescente, nel consolidare con il lavoro il proprio benessere (è una mia impressione, beninteso). Ricordo a tale proposito un episodio: nel 1960 ero a Mortara, in provincia di Pavia con mio fratello Tommaso.
Tommaso ricevette l’incarico dal sindaco di quel Comune di prelevare dagli scantinati del Municipio una caterva di volumi, circa cinquemila, tra cui molte edizioni di pregio, manoscritti eccetera, di catalogarli per rifondare la Biblioteca Civica. Diedi con tutto il mio entusiasmo giovanile (di allora) ben volentieri, non una, ma tutte e due le mani a Tommaso. Fatto sta che mentre eravamo all’opera, venne a farci visita l’ufficiale sanitario di quel Comune, il cui ufficio era attiguo ai locali in cui lavoravamo. Il dottore, rivolto a mio fratello, disse: “Caro professore, la sua è tutta fatica sprecata. Qui nessuno legge. Qui si pensa solo a lavura’ e dané, dané e lavura’ … mi dia retta, lasci stare” e se ne andò.
Allora c’era il boom economico, ognuno, nelle regioni del nord specialmente, si dava da fare e forse, di conseguenza, si dedicava sempre meno alla lettura.
Riportando il discorso al giorno d’oggi, specie a Ponza col boom turistico ognuno è in tutt’altre faccende affaccendato, anche se in autunno e inverno ci si potrebbe impegnare nel “bonum otium”. Ma prevale il motto: àmma fatica’!
Per quel che mi riguarda, ho spesso segnalato ai redattori degli articoli su Ponza che ritenevo di un certo interesse, l’ho fatto anche ieri ed oggi con due articoli di cronaca su cui occorrerebbe un approfondimento (ma questo è un altro discorso) e continuerò a farlo.
Grazie per il sostegno, caro Silverio. Potrei dire che ci contavo.
Prendendo questa decisione avevamo ben presenti i nomi di chi ne avrebbe sofferto di più e le facce che si sarebbero allungate leggendo la notizia.
Ma sono tutti gli articoli del sito a chiedere una partecipazione più attiva e un’interazione che proprio non fa parte del carattere dei ponzesi. A “esporsi”, a dire le cose che pensano, sono sempre stati restii.
Purtroppo in democrazia – come si è sentito spesso dire nei mesi passati per il fronte sanitario – si progredisce tutti insieme o non si va da nessuna parte.
Noi di Ponzaracconta ci stiamo provando da dieci anni (tra poco), ma i progressi – che pure rileviamo – sono lenti, lentissimi. Dobbiamo prenderne atto e continuare, senza farci abbattere.