Segnalato da Nazzareno Tomassini
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Gentile Redazione,
vi mando qualcosa che ha a che fare con il mare. Niente di speciale; la vera notizia sarebbe in realtà che l’Unione Europea ha pubblicato recentemente un grosso opuscolo per le scuole per parlare dell’Europa. Una copia è arrivata anche all’Associazione Francia-Italia. Ovviamente non potevo mandarti tutto il testo e ho scelto il capitolo del mare pensando a voi ponzesi…
Un saluto
Naz. T.
Coste dell’Europa
L’Europa e il mare
Tratto dall’opuscolo in versione italiana della UE Esploriamo l’Europa!
(finito di scrivere a gennaio 2020) – Da utilizzare come guida per gli insegnanti che vogliono parlare dell’Europa ai loro alunni.
N.B. In caratteri in corsivo sono i commenti aggiunti personalmente al testo ufficiale.
L’Europa ha una linea costiera lunga migliaia e migliaia di chilometri, variamente modellata dalla natura. Ci sono alte scogliere rocciose e spiagge coperte di sabbia o di ciottoli colorati, che si sono formate nel corso dei secoli per l’urto violento del mare sulle rocce.
In Norvegia i ghiacciai hanno intagliato la costa, creando valli dai fianchi scoscesi chiamate fiordi. In altri paesi, il mare e il vento accumulano la sabbia formando le dune. La duna più alta d’Europa è la Dune de Pilat, vicino ad Arcachon (sulla costa atlantica francese), che raggiunge l’altezza di 107 metri.
La duna di Pilat (Dune du Pilat in francese) è la duna più alta d’Europa, situata in Francia, nel dipartimento della Gironda, in prossimità del bacino di Arcachon
Ma altre dune di questo tipo si possono trovare anche sulla costa occidentale della Sardegna, a sud di Oristano (all’altezza del Parco Geominerario di Montevecchio).
Dune. Parco Geominerario di Montevecchio- Sulcis (Sardegna)
Nei mari che bagnano le coste europee vivono molte specie di pesci e altri animali, di cui si cibano gli uccelli di mare e i mammiferi marini come le foche. Nelle zone in cui i fiumi sfociano nei mari, stormi di trampolieri arrivano a nutrirsi, durante la bassa marea, di creature che vivono nella fanghiglia.
Il mare è importante anche per le persone. Per gli antichi romani il Mediterraneo era così importante che lo chiamavano “Mare Nostrum” [sul sito la ricerca di – Mare Nostrum – dà luogo a 74 voci; leggi anche qui]. Nel corso dei secoli gli europei hanno navigato su tutti gli oceani, scoperto ed esplorato gli altri continenti, commerciato con le nuove terre dove vi si sono anche stanziati, fondando le cosiddette colonie. In altre parole, si impossessarono delle terre, affermando che ormai appartenevano alla loro madrepatria europea.
– Il rapporto con il mare non fa nessuna distinzione tra Mediterraneo e Oceano Atlantico e coloro che ne sono in contatto sono sempre genericamente gli europei. E’ evidente lo sforzo di impedire che si facciano distinzioni tra un paese europeo e l’altro, ma è altrettanto evidente che a scoprire il mondo non sono stati tutti gli europei, ma solo quelli che si affacciano sull’Oceano Atlantico: inglesi, francesi, spagnoli e portoghesi. Tanto per fare alcuni esempi noti: Vasco de Gama e Ferdinando Magellano erano portoghesi; Cristoforo Colombo era italiano, ma partì dalla Spagna.
Le navi da carico provenienti da tutto il mondo trasportano merci di svariati generi (spesso imballate in container) verso i maggiori porti europei, dove sono scaricate e trasferite su treni, camion e chiatte. Poi le navi sono caricate di beni prodotti in Europa e destinati ad essere venduti negli altri continenti.
Alcune delle migliori navi al mondo sono state costruite nel nostro continente. Fra queste la Harmony of the Seas, uno dei più grandi transatlantici del mondo, costruito in Francia e varato nel 2016.
Harmony of the Seas (Royal Caribbean International). Lunghezza 362,12 m; 2300 uomini di equipaggio; 6780 passeggeri
Le località balneari europee sono posti magnifici per le vacanze. Vi si possono praticare tutti i tipi di sport acquatici, dal surf al canottaggio, dallo sci d’acqua alle immersioni subacquee. Oppure ci si può semplicemente rilassare, abbronzandosi al sole e rinfrescandosi in mare.
– Andrebbe comunque precisato che gran parte degli sport acquatici sono praticati lungo le coste oceaniche, dove l’acqua non supera quasi mai i 20° di temperatura, mentre abbronzarsi al sole e rinfrescarsi in mare è tipico delle coste mediterranee, dove invece la temperatura può anche superare facilmente i 30°.
La pesca è stata sempre importante per gli europei. Intere città si sono sviluppate intorno ai porti dove la pesca era fiorente e migliaia di persone si guadagnano da vivere pescando e vendendo pesce, oppure svolgendo attività rivolte ai pescatori e alle loro famiglie. Le moderne barche da pesca, come i motopescherecci a strascico, possono catturare enormi quantità di pesce.
– Anche per quanto riguarda la pesca andrebbe detto che in realtà non tutti gli europei pescano; se non hanno il mare è evidente. Il fatto curioso è che nemmeno tutti i paesi europei che si affacciano sul Mar Mediterraneo sono abituati a pescare. Nell’Adriatico, ad esempio, per tradizione hanno sempre pescato gli Italiani e non gli Slavi, tant’è vero che tutte le maggiori città della Croazia sono nate al tempo della Repubblica Marinara di Venezia. Perfino gli abitanti originari della Sardegna non scendevano a mare e i sardi che abitano oggi lungo la costa sono originari della Catalogna, della Repubblica Marinara di Pisa o del Veneto, quando si trattò di sfruttare le risorse minerarie della parte sud occidentale dell’isola.
Le repubbliche marinare dell’Italia tra il X e il XIII secolo: Venezia, Genova, Amalfi e Pisa
Per essere certi che i mari non si svuotino, i paesi europei hanno concordato norme sulle quantità massime di pesce da catturare e sull’uso di reti a maglie larghe, che consentano agli esemplari più piccoli di sfuggire alla cattura.
Un altro modo per essere sicuri di avere abbastanza pesce è allevarlo. Sulle coste del-l’Europa del nord, i salmoni sono allevati in mare in grandi gabbie. Anche alcuni crostacei, come le cozze e le ostriche, e i molluschi possono essere coltivati allo stesso modo.
Le coste e i mari europei sono importanti per la fauna selvatica e le persone; ecco perché dobbiamo averne cura. Dobbiamo impedire che siano inquinati dai rifiuti prodotti dalle fabbriche e dai centri abitati. Talvolta le petroliere subiscono incidenti che causano la fuoriuscita in mare di enormi quantità di greggio, così le spiagge diventano nere e migliaia di uccelli marini muoiono avvelenati.
– In realtà, anche la pesca andrebbe controllata. I pescatori olandesi del Mare del Nord e della Manica, ad esempio, praticano spesso la pesca elettrica, ma gli esperti del settore temono che le scosse elettriche possano causare danni a lungo termine ai sedimenti dei fondali e agli ecosistemi marini.
La “pesca elettrica” nel Mare del Nord – La pesca elettrica utilizza potenti impulsi di elettricità lanciati da elettrodi rimorchiati nel fondo marino. Le scariche elettriche costringono pesci e il piccolo pesce come i frutti di mare e specie commercialmente preziose come la sogliola e i gamberetti a staccarsi dal fondo marino e allinearsi alla colonna d’acqua creata, questo consente loro di essere facilmente catturati con una rete da traino.
Comunque sia, il capitolo si conclude con la dichiarazione:
I paesi europei stanno lavorando insieme per cercare di prevenire tali incidenti e assicurarsi che le nostre coste e i nostri mari restino belli, a vantaggio delle future generazioni.
Mare del Nord. Möwen