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Il sogno americano. Shut up!

di Francesco De Luca                                                                                                

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Questa espressione inglese sulla bocca dei ponzesi emigrati negli Stati Uniti veniva pronunciata sciarapp. Fin da ragazzo l’ho sentita dai Ponzesi di ritorno per la ricorrenza di San Silverio. Quando volevano dimostrare disgusto e ci tenevano a manifestare la loro lontananza da una persona o da un atto esclamavano un sonoro sciarapp (shut up), che nella traduzione significa sta’ zitto.

Erano pittoreschi i ponzesi-americani nei vestiti con quel taglio abbondante dei pantaloni e delle giacche, le camicie poi avevano colori vivi, improponibili in Italia, e i tailleurs e i foulards delle signore… ampi e dai colori sgargianti.
Pittoreschi e dunque appariscenti e perciò attiravano. A Sant’Antonio, in attesa che la processione del Santo arrivasse, facevano crocchio vuoi perché in tanti si fermavano a salutarli vuoi perché i fatti di via Bruccolino erano inconsueti. Ci si fermava a sentirli anche perché il dialetto era parlato con la calata americana e le parole americane subivano la coloritura del dialetto. “Sciarapp… misero a mme… chillo ‘u subbueie (subway) ‘i notte fa’ppaura…” E via di questo passo.

E poi c’era il dollaro… e il dollaro nel cambio con la lira faceva il gradasso, e pure San Silverio appariva gradire più i dollari che le lire. E la bandiera del Santo era gravata dalle verdi monete, ambite dal Comitato per i festeggiamenti e dal parroco.
Era il sogno americano che veniva reso pubblico dagli emigrati, i quali oggi tifano Trump perché lascia che le minoranze se la sbrighino da sole. Dimentichi, i ponzesi-americani, che anche loro sono stati ‘minoranza’, e che il loro riscatto è stato raggiunto col lavoro e sacrificio non per approdare all’uguaglianza, che in America, come principio, non ha nessun aggancio né etico né sociale, bensì per raggiungere il privilegio di classe media, al di sopra dei ceti poveri. E i negri? E i latinos? Questi, se restano dietro… peggio per loro… shut up (sciarapp)… non rappresentano un problema per lo Stato, che deve sostenere chi produce, progredisce, primeggia.

È un modello sociale tanto avvincente che l’Europa lo sta inseguendo. L’Europa che ha sempre mirato ad uno Stato più giusto perché costruito sulle lotte sindacali, sui conflitti religione – Stato, scienza – fede, padronato – salariato; l’Europa che si contrapponeva al modello sociale asiatico, fondato sul dispotismo politico, e a quello americano del dispotismo economico, l’Europa sta affossando le garanzie sociali, i diritti civili, alla rincorsa del modello americano proteso al potere economico.

Così facendo la democrazia sta impoverendo i suoi dettami. La libertà è rattrappita nel poter parlare liberamente, scrivere liberamente e… basta. E garantire alle minoranze pari dignità ed espressione? E coniugare la fratellanza nella giustizia contributiva?
Con la pandemia, altri baluardi di eguaglianza civile stanno crollando: la priorità dell’età nelle cure ospedaliere, la priorità della nazionalità sui diritti umani, la priorità dell’economia sulla salute.
Mi viene da dire: sciarapp. Ma poi penso che questo ragionare dipenda dall’effetto Trump e riprendo serenità. Perché non pensare che la democrazia americana possa perfezionarsi e anche la nostra, quella europea, possa riprendere il suo cammino di lucidità e smetterla di farsi abbacinare?

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