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Libera nosdi Francesco De Luca . In questi tempi di confusione, soprattutto qui a Ponza, fra di noi, ho pensato di dedicarmi alla lettura di un ‘libercolo’, già presentato qui sul sito Ponzaracconta. La lettura apparentemente è d’evasione ma… per chi intende, così non sarà. Qui, però, c’è una divergenza fra noi due. Lui è ‘assolutista’: quel libro è una ‘bibbia’. C’è tutta la sapienza, senza alcuna ombra. Per me invece di ombre ce ne sono, e tante. Perché è nella natura stessa della parola la sua fallibilità. Ma non è il caso di aprire qui questa discussione. Ora si tratta di sondare la sequenza dei motti che porta questo titolo: libera nos. Sono versi in dialetto, come una litania, che però chiudono l’invocazione in latino: libera nos, ovvero liberaci. Chi deve liberarci? Il Signore, Domeneddio, e infatti l’espressione completa è: libera nos a malo, Domine. Ossia: liberaci dal male o Signore. Quale male? Quello evidenziato in ciascun verso. Chi sono i fetiente? Sono quelli che puzzano perché il loro marcio morale è talmente evidente che fuoriesce, e si palesa in ogni loro agire. Zi’ ’Ntunino fa osservare come la litania sia frutto di gente comune, che ha tratto sapienza dall’esperienza della vita. Segno che i ‘tipi’ sopra evidenziati erano e sono frammisti alla gente comune, ieri come oggi. Questa viene definita ‘saggezza popolare’ e serviva per districarsi fra le relazioni coi compaesani. Oggi non viene più praticata. Tutto è demandato alle norme legali. La morale ha un senso per i nostalgici perché i rapporti sociali, oggi, si pensa di regolarli per via legale. Non riconoscendo alcuna autorità morale le relazioni sociali sono imbrigliate nelle norme che, però, non possono racchiuderle tutte, in quanto l’umanità è complicata dalle relazioni sentimentali, da quelle emotive, da quelle percepite e non reali e da quelle reali e non percepite. E allora si semplifica tutto con la corruzione, con la bugia. La morale è avvilita e la corruzione è esaltata. Zi’ ’Ntunino freme. La litania si snocciola ancora: E continua ancora, ma noi ci fermiamo qui. Prossimamente sgraneremo altri versetti. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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