da h24notizie.com ore 13,07
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Caos nel porto a Ponza, ingresso “sbarrato” per il traghetto da Formia
Caos in porto a Ponza. La motonave Carloforte, che collega l’isola lunata a Terracina, per ragioni ancora da chiarire, non si è spostata dall’area portuale per fare posto al traghetto Quirino proveniente da Formia. L’equipaggio del Quirino è da oltre mezz’ora in attesa di poter accedere al porto appunto e sbarcare i passeggeri, che si trovano così bloccati in mezzo al mare. E non è la prima volta che si manifesta tale problema. Quanto accaduto questa mattina era infatti accaduto già alcuni giorni fa. Difficoltà legate con ogni probabilità a problemi tecnici del Carloforte. Sufficienti a mandare in tilt i precari equilibri dell’approdo borbonico.
Con l’avvio della stagione balneare sembra così emergere l’ennesimo scoglio per il turismo ponzese.
Luisa Guarino
14 Maggio 2019 at 17:28
La vicenda di stamattina si potrebbe anche intitolare “Storie di sbarchi ordinari” e non è certo una novità. Tante volte negli scorsi anni in estate è capitato di viverla… al contrario, poco dopo le 11.30, quando il Carloforte doveva arrivare in banchina, ma era costretto ad aspettare al largo in attesa che il Quirino di turno salpasse dalla banchina. La mia non vuole certo essere una difesa d’ufficio del Carloforte, che peraltro non so se abbia problemi tecnici o meno. E’ soltanto una constatazione per situazioni vissute in prima persona.
isidorofeola
17 Maggio 2019 at 14:10
Quello che è successo a bordo del Carloforte è molto semplice, nel senso che si è trattato delle normali “visite” che effettuano a bordo delle navi, periodicamente, gli ufficiali della P.S.C. della Capitaneria di Porto (nel nostro caso gli uomini della Capitaneria di Gaeta).
Si tratta di un corpo speciale addetto al controllo di tutte le misure di sicurezza che debbono obbligatoriamente essere presenti sulle navi: allarmi vari, operatività e funzionamento dei sistemi antincendio, funzionamento dei sistemi di salvataggio, igiene generale, simulazione di tutte le situazioni che possano mettere in pericolo la salute dei passeggeri e l’integrità della nave (incendio, uomo in mare, collisione, affondamento), ed altro ancora.
Le eventuali simulazioni possono, a volte, proseguire anche nel corso della navigazione, ovviamente dopo avere avvertito i passeggeri che si tratta di una esercitazione.
Il problema, però, è sempre lo stesso: né i militari né le società avvisano gli utenti di quello che si farà fra qualche giorno in modo da prepararli al futuro disagio, ma si mettono i cittadini di fronte al fatto compiuto.
A me personalmente è capitato, negli anni scorsi, di ritardare due volte la partenza da Formia di 2 – 3 ore perché si dovevano effettuare le “visite” (così vengono definite in gergo marinaresco).