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Storyboard. Un ricordo di Sergio Leone. La teoria dei sei gradi di separazione in semiotica e in sociologia è un’ipotesi secondo la quale ogni persona può essere collegata a qualunque altra persona o cosa attraverso una catena di conoscenze e relazioni con non più di 5 intermediari. L’ho sperimentata personalmente più volte e vi assicuro che funziona. Ci frequentammo a lungo e facemmo un viaggio insieme in Toscana, nella settimana di pasqua del 1985. Durante una mia visita a casa sua, parlandomi di lui, dei suoi studi e delle sue esperienze, mi disse che aveva lavorato per Sergio Leone, curando, nel suo penultimo film (Giù la testa, 1971) lo storyboard. Sergio Leone fu un utilizzatore di questa modalità esecutiva. Ogni suo film aveva alle spalle un lavoro minuzioso di pre-confezionamento in immagini della storia che poi avrebbe girato sul set. Di Sergio Leone sapevo quello che tutti sapevano e avevo visto, ammirato tutti i suoi film. Stefano non si fece pregare: prese dal suo archivio un voluminoso fascicolo e mi mostrò le numerosissime tavole da lui magnificamente disegnate, nelle quali, su input del grande regista, aveva descritto, una dietro l’altra, tutte le scene che sarebbero andate a comporre il film. In attesa di poter vedere una tavola originale dal film di Sergio Leone, un famoso storyboard della storia del cinema; da Psyco (Psycho, 1960), di Hitchcock. DA YouTube, il leggendario ‘triello’ nelle sequenze conclusive di “Il buono, il brutto, il cattivo”, 1966, di Sergio Leone. Un capolavoro di montaggio e di attenzione ai dettagli: . . …con Clint Eastwood, Lee Van Cliff e Eli Wallach Nota Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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