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8 gennaio 1810: cosa accadde a Ponza? (6). Per la puntata precedente (5), leggi qui Continua la lettera del comandante Montaruli… Capitolo I – Posizione dell’isola di Ponza. Sua estensione e qualità dei suoi terreni. L’Isola di Ponza, situata rispetto al Golfo di Gaeta, trovasi distante dal continente e propriamente dal Monte Circello circa miglia 18. E’ composta tutta di piccoli monticelli, è bislunga a forma di schiena d’asino, è molto stretta, girando nella sua circonferenza miglia dieci in circa. E’ un pezzo di tufo calcare aspro, coverto quasi dappertutto di terra in quantità maggiore nelle piccole valli, di pochi pollici nell’estremo dei piccoli monticelli. Si vedono di tanto in tanto nell’isola delle vestigia di fabbriche a mosaico, dei sepolcri, e delle conserve di acqua. Nello scavo del Porto, fatto per ordine di Ferdinando IV furono anche rinvenute delle statue consolari di marmo, che furono mandate in Napoli. Capitolo II – Popolazione dell’isola, villaggi nei quali è divisa. Fabbriche ed edifici del Governo. La popolazione cominciò ad introdursi nell’isola di Ponza nell’anno 1732, quando parecchie famiglie dell’isola d’Ischia andarono a stabilire colà il loro soggiorno. Nell’anno poi 1774 vi furono introdotte circa quindici famiglie della Torre del Greco. Le cure paterne che Ferdinando IV ha sempre avute per questa Colonia nascente ed i vantaggi che ha sempre assicurati a quei coloni avevano negli ultimi tempi, e prima dell’ultima evaquazione del nemico, aumentata quella popolazione sino al numero di 957 abitanti. Oggi, in seguito all’emigrazione accaduta nel momento dell’evaquazione, è ridotta a soli 759 individui. Tutta l’isola può dirsi divisa in tre villaggi, o per meglio dire, tutte le abitazioni sparse qua e là si aggruppano la maggior parte in tre siti principalmente che vanno sotto il nome di Porto, S. Maria e le Forne. Il porto, perfezionato da Ferdinando IV, sin dal 1774 è composto di due braccia a forma di ferro di cavallo, ed è della circonferenza di canne napoletane 258 circa. Intorno vi sono delle abitazioni fatte tutte a spesa del Governo, parte addette al servizio della Guarnigione, parte donate agli abitanti, che per lo più sono pescatori. A piccola distanza sulle colline esistono varie casette, e parecchie grotte che formano le abitazioni di questo piccolo villaggio. Esiste dippiù sul Porto la casa di dominio del Re, destinata all’abitazione del Governatore Politico, ed infine quasi nel suo centro una bella Chiesa Parrocchiale in forma di rotonda con un comodo Ospizio per ricettare il Parroco, e quattro Preti, tutti pensionati da Ferdinando, come qui appresso si dirà. La Chiesa e l’ Ospizio sono parimente di proprietà del Governo. Il villaggio di S. Maria poco distante dal Porto è la sede dei primi coltivatori dell’isola di Ponza venuti dall’isola d’Ischia, e contiene parecchie abitazioni ove, se non respira il lusso, non si manca di parecchi comodi di vita. Questi abitanti sono tutti coltivatori di campagna ed i più ricchi, perché i primi venuti nell’isola. Non vi è Chiesa in questo villaggio, ma per la piccola distanza tutti vanno alla Chiesa Parrocchiale sita nel Porto. Infine il villaggio delle Forne è circa tre miglia distante dal Porto, ed è composto di piccole ma comode grotte scavate a pian terreno nel tufo calcare, che forma il nocciolo dell’isola. In questo villaggio tutti sono coltivatori di terra, gente semplice ma buona, ed usciti tutti da quelle 15 famiglie venute dalla Torre del Greco, come sopra ho detto.
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