Ambiente e Natura

Appello della Protezione Civile di Ponza

di Alessandro Romano

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A pochi mesi dalla donazione della piccola ambulanza alla nostra Associazione, possiamo fare un primo bilancio positivo sugli interventi effettuati per alleviare il disagio dei non deambulanti. Infatti in molti si sono resi conto dell’utilità – se non della necessità – di poter disporre di un mezzo adibito al trasporto sanitario “non di urgenza” (non facciamo interventi di soccorso) e di poter contare su un personale volontario disponibile e competente che svolge con amore, entusiasmo ed alto senso del dovere la propria missione sociale.

Tuttavia, anche se le dimensioni ridotte della nostra ambulanza hanno sicuramente risolto un grosso problema, purtroppo ne hanno generato un altro. È assodato che con il nostro piccolo mezzo riusciamo a raggiungere ogni angolo carrabile dell’isola e questo non è poco, ma è anche vero che fin quando un trasporto si riduce ad una mezz’ora, le dimensioni ridotte dell’abitacolo e della barella non costituiscono un grosso disagio per i malati, diverso è se si tratta di spostamenti che richiedono ore. Dalla nostra esperienza sul campo è risultato che le problematiche insorgono quando occorre fare degli spostamenti da e per il continente, dove alle due ore e mezza di viaggio con la nave si somma il tempo delle percorrenze necessarie a raggiungere gli ospedali di destinazione o di prelevamento.
A dire il vero non ci aspettavamo tante richieste con destinazione fuori dall’isola da parte dei nostri concittadini, ma effettivamente va osservato che il poter raggiungere gli ospedali sul continente e poter rientrare a Ponza in un modo adeguato e dignitoso è un diritto-dovere imprescindibile. Purtroppo, per i motivi su accennati, tali richieste spesso le abbiamo dovuto declinare.

Per capire meglio la serietà della problematica scendiamo nel dettaglio di un’altra difficoltà a cui abbiamo dovuto far fronte.
Premesso che il Servizio Nazionale Sanitario, attraverso gli organismi regionali di soccorso (le ambulanze dell’ARES 118), deve assicurare il trasporto urgente verso gli ospedali ed i pronto soccorso ma che non può riportare a casa gli stessi trasportati nemmeno se non deambulanti o in situazioni critiche, ci siamo trovati di fronte alla seria condizione che i non deambulanti trasportati in elicottero da Ponza in continente (Latina e Roma), non hanno come poter rientrare a casa in modo adeguato alla loro patologia.
Ed è anche per questa ulteriore imprescindibile necessità di trasporto a media e lunga distanza che ci siamo decisi ad intraprendere una nuova iniziativa. In pratica, fermo restando l’estrema utilità della piccola ambulanza attualmente in dotazione, ci siamo attivati per acquistare una seconda ambulanza di dimensioni standard, dotata oltre che dei presidi sanitari necessari, anche di un ambiente ampio, di una barella comoda e di un climatizzatore estate-inverno: il tutto finalizzato a poter effettuare trasporti da e per ospedali situati anche distanti e fuori regione.
Purtroppo, nonostante la generosità dei ponzesi, attualmente nelle nostre casse non ci sono i soldi sufficienti per arrivare alla somma necessaria. Ci mancano 2.800 euro per acquistare questa comoda ambulanza da adibire al trasporto.

Pertanto, ancora una volta facciamo appello all’umanità ed al senso di appartenenza di chi può aiutarci ad aiutare la gente di Ponza.

Il nostro IBAN è IT58H0103074070000000991720 MPS – Ponza.
Intestato a Protezione Civile Isole Ponziane
Causale di versamento: Donazione liberale per acquisto ambulanza

Al fine di fugare ogni possibile pensiero cattivo, ci tengo a sottolineare che il conto corrente bancario ed i bilanci della nostra Associazione sono controllati dall’Agenzia delle Entrate e dalla Regione Lazio ed ogni movimento di denaro, sia in ingresso che in uscita, viene puntualmente tracciato al centesimo.
Nulla va ai volontari, ma tutto quanto entra nel conto corrente è esclusivamente finalizzato a pagare le spese vive (assicurazioni, carburante, ricambi ecc.) ed all’acquisto delle dotazioni e dei mezzi della Protezione Civile Isole Ponziane.

Grazie

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