Il giorno 23 agosto scorso, come da programma, è avvenuta la presentazione dell’opera di Giuseppe Massari “L’Aporia della Forcina”, pubblicata postuma dal fratello Giuliano.
La manifestazione è avvenuta nella suggestiva cornice del locale all’aperto Winspeare, in via Banchina Di Fazio, messo cortesemente a disposizione dal proprietario Mariano De Luca.
Ho assunto l’onore e l’onere di svolgere il ruolo di moderatore del dibattito che ha visto come protagonisti Franco de Luca, Gino Usai e Gabriele Panizzi.
Il primo ha ribadito le sue eccezioni sottolineate nella premessa all’opera in esame: il prof. Massari si limitò solo a riportare quanto aveva asserito il Dolomieu. “Incredulità, non ironia, fu manifestata da me dopo aver letto lo scritto e la cartina annessa” e che la “forra” da cui poi avrebbe avuto origine il canale, sarebbe ancora da dimostrare.
Gino Usai, con l’ausilio di immagini registrate al computer e mostrate all’attento e numeroso pubblico, ha evidenziato invece alcuni particolari dell’orografia di Palmarola in corrispondenza della Forcina che stanno a dimostrare la reale preesistenza di una frattura dell’isola come la descrissero sia Dolomieu che Scrope, il geologo britannico che la visitò intorno al 1830. Inoltre ha esibito ulteriori documenti, quali gli articoli di stampa di fine ’800 che attestano di un terremoto di notevole intensità che di certo sconvolse quei luoghi.
Nel corso del dibattito, il sindaco Francesco Ferraiuolo ha portato il saluto dell’Amministrazione comunale che ha patrocinato l’avvenimento, aggiungendo un suo ricordo del compianto Prof. Massari.
Gabriele Panizzi, al di là di qualsiasi giudizio sulla veridicità o meno del canale, ha commemorato la figura del prof. Giuseppe Massari, scomparso qualche mese fa, ed ha sottolineato l’interesse crescente degli isolani verso il patrimonio ambientale storico e archeologico, dimostrato dalla notevole mole di pubblicazioni in questi ultimi anni: da Ernesto Prudente a Giuliano Massari, a Silverio Mazzella (Al Brigantino) e a tanti altri autori e che lasciano ben sperare per il futuro dell’isola, che dev’essere proiettata verso un turismo sempre più culturale e sempre meno consumistico. A tal fine occorre valorizzare appieno il notevole patrimonio storico ed archeologico di cui l’isola dispone.
La serata è stata allietata dalla stupenda voce di Mariano Picicco il quale si è esibito in alcuni capolavori di autori noti da De André a De Gregori e altri autori famosi.