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Le isole carcere. Da ‘Il Giornale’. Segnaliamo un articolo sulle isole-carcere da “Il Giornale” di oggi, edizione on-line e cartacea (in file .pdf). Ponza è appena nominata (alla fine) e stranamente Santo Stefano (Lazio) (!) – di cui tanto si è parlato di recente – è ‘scorporata’ da Ventotene.
Gorgona, l’ultima isola-carcere apre ai turisti Per vederla bisognava prendere appuntamento. Da primavera sarà visitabile da tutti Di Simonetta Caminiti – Gio, 10/03/2016 – 08:34 Torri, ponti, colline, fisionomie colorate e selvagge, acciottolate e lontane. O meglio, non così lontane: ma certamente inaccessibili. Così sono state le nostre storiche «colonie penali», le cosiddette «isole carcere» deputate alla detenzione di nemici politici o di figure ritenute pericolose e quindi confinate alla prigione su un’isola: pratica che ha reso impossibile (o comunque complicato) per secoli l’avvicinamento di civili e l’accesso dei turisti, ma che, in qualche caso, ha preservato isole di una bellezza mozzafiato che oggi è disponibile al pubblico. E in Toscana, come la Gorgona, l’isola di Capraia è stata una colonia penale fino al 1986: isola vulcanica più in prossimità della Corsica che delle coste italiane, risplende della bellezza del «forte di San Giorgio», che consentiva alle popolazioni di difendersi dai pirati. Capraia fa parte di un parco marino protetto, ed è esplorabile grazie ai sentieri per il trekking e in barca. Anche Montecristo è in Toscana. E ha una fama planetaria grazie al romanzo di Alexandre Dumas Il conte di Montecristo. Colonia penale dal 1874 al 1884, è amata da tutto il mondo per l’ardore selvaggio del panorama, così incontaminato da costituire una riserva per la biodiversità per l’Unione Europea. Riserva Naturale dello Stato dal 1971, solo mille visitatori all’anno ottengono il permesso di mettervi piede. I Borboni, nel 1700, costruirono una prigione a Santo Stefano (Lazio): questo ne fece un’isola carcere. Oggi la prigione è abbandonata. I prigionieri che dormivano nelle celle affacciate sul mare non avevano una finestra. Era meraviglioso e a un palmo da loro, ma non potevano vederlo. Anche gli splendori di Favignana (isole Egadi) sono stati una prigione. Precisamente, all’epoca in cui l’Italia invase la Libia (1911).
Il file .pdf dell’edizione cartacea de ‘Il Giornale’ di oggi, 10.03.2016: Le isole carcere Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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