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Nostalgiadi Silverio Lamonica
Seguo con attenzione ed interesse il dibattito, a volte acceso, sui ponzesi che lasciano l’isola rendendola sempre più deserta. Qualcuno si meravigliava che questo sito stia per compiere cinque anni; il segreto, secondo me, sta proprio qui: nell’isola o lontani da essa tutti ci sentiamo “ponzesi fino al midollo”, mai stancandoci di condividere gioie e dolori, le opinioni più svariate, le simpatie e, perché no, le antipatie, grazie a questa enorme platea virtuale che, paradossalmente, non si stanca di immergerci nei confini ristretti della nostra cara Ponza. Anche io ne do una modesta testimonianza con il sonetto che segue.
Ponza
Lontan da te, da qualche settimana, avverto una immensa nostalgia. Rivedo con sgomento quella scia dietro la nave, sempre più lontana. Non smetto di osservare la fiumana d’immagini di Ponza, in casa mia, che bucano lo schermo, che magia: beato annuso l’aria paesana. Un grazie a Lino pei magici tramonti, romantici i notturni di Rossano, le storie vecchie e nuove e i bei racconti dal “Sito Ponza” ti prendono per mano. Con foto suggestive, in fin dei conti, il buon Giovanni non ti tien lontano.
N.B. “Sito Ponza” sta per “Ponza Racconta”.
A tutti un cordiale “Ciao” e un caloroso “Mi piace” o “I like” (per i nostri carissimi parenti e compaesani all’estero, mai dimenticati) dal sempre vostro Un magico tramonto di Lino Un romantico notturno di Rossano Una suggestiva foto di Giovanni 2 commenti per NostalgiaDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Il sonetto di Silverio Lamonica sulla nostalgia che ghermisce il ponzese lontano dalla sua isola è di suggestiva realtà ed eleganza. Mi riporta alla mente la saudade portoghese, definita come “la felicità di essere tristi”.
Silverio, se vuoi farci un regalo, a tutti noi che in qualche modo e per motivi diversi siamo legati all’amato scoglio, scrivici ancora di queste cose.
Tu fai parlare il cuore e oggi non capita tanto spesso di trovare persone con la tua impareggiabile sensibilità.
Silvè,
‘a ponzesità a cuolle nun se po’ luvà
è inutile che lave e che strufine
‘cca chiù forte varracchina
essa sta sempe ccà, mai te lasciarrà.