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Quell’aereo per Porto Said…
Fino a qualche anno fa, per devozione, ogni estate, in notte rigorosamente senza luna, ho rispettato l’appuntamento estivo con Isidoro Feola (il dottore) per andare a pesca di totani.
Notte stellata, limpida e senza luna; la Via Lattea luminosa e splendente, le costellazioni in grande spolvero. Canti e bubbazza “a go-go” sul gozzo fornese rimediato da Isidoro e postazione strategica di pesca, fuori il faro della Guardia. Improvvisamente, una luce nel cielo stellato si muove tra gli astri, e Isidoro che dice: “È l’aereo che va a porto Said!”. Nel buio e nel silenzio della notte non mi resi conto dei sorrisi e degli ammiccamenti dei presenti e mentre a bocca aperta osservavo quella luce, dissi: ”Davvero?”. Ebbene sì: il grande totano… aveva abboccato. Tutti ridevano, mentre, ancora incredulo, ripensavo a come c’ero potuto cascare. Certo è che, con frizzi e lazzi, sia Isidoro che Giorgio e Giulia me lo continuano a ricordare in pubblico, in tutte le occasioni che lo richiedano. Eppure tutti noi abbiamo un aereo che va a porto Said; pieno di speranze, di promesse, di emozioni; l’importante è saperlo riconoscere e farsi trasportare da lui. Vatti a fidare della notte del grande totano! Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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