di Gaia De Luca
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Volentieri pubblichiamo questo articolo di Gaia, a metà tra l’opera divulgativa e il lavoro scientifico, corredato da fotografie originali dell’Autrice.
La Redazione
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Come è stato detto più volte Ponza è un insieme di forme, di colori, di proverbi, di storie, di miti, leggende e tradizioni. E’ l’insieme di persone, con le loro vite e i loro racconti.
Col tempo tutto questo è stato racchiuso in un solo sostantivo, una sola parola capiente e molteplice, che è “ponzesità”.
Ma la “ponzesità” può essere ancora più di questo.
Essa non riguarda solo gli aspetti culturali e antropologici, ma anche quelli naturali.
La componente naturale di Ponza (quindi biologica, geologica ecc.) è ben diversa da quella presente sul continente e anche da quella presente sulle altre isole del Mar Tirreno… Perché?
Proprio perché è “nu scoglio ‘a mmiezz ‘u mare”
Il suo essere isolata l’ha portata ad avere delle ricchezze proprie, specifiche, che siano esse tradotte in dialetti e tradizioni o in specie animali e vegetali.
Probabilmente molte lucertole che vediamo riscaldarsi al sole sui muretti appartengono alla specie Podarcis sicula latastei (Bedriaga, 1879) (Foto 1). Essa è endemica di Ponza il che significa che si trova solo qui e in nessun altro posto della Terra. Questa lucertola è, quindi, strettamente legata all’isola, si è evoluta e sviluppata con essa… fa parte dunque di una “ponzesità” animale.
Podarcis sicula latastei dell’Isola di Ponza e Faraglioni della Madonna
Esistono anche altri endemismi, altre “ponzesità” animali, come alcuni insetti (precisamente una sottospecie del genere Dolichopoda e tre specie dell’ordine Isopoda), e altre tre sottospecie endemiche di lucertola: Podarcis sicula lanzi (Mertens, 1967) dell’isolotto di Gavi, Podarcis sicula palmarolae (Mertens, 1967) dell’isola di Palmarola, Podarcis sicula pasquinii (Lanza, 1967) sullo Scoglio Cappello ed infine Podarcis sicula patrizii (Lanza, 1952) sull’isola di Zannone.
Podarcis sicula patrizii dell’isola di Zannone
Non è da meno la “ponzesità” vegetale.
Sui pendii rocciosi, vicino la costa si può osservare il Limonium pontium (Pignatti, 1982), già dal nome si intuisce l’origine, che è una pianta dal fiore tanto piccolo quanto bello e delicato.
Limonium pontium
Vi è poi la vistosa, profumata e prepotente ginestra a cui recentemente hanno assegnato il nome sottospecifico di Genista tyrrhena pontiana (Brullo & De Marco, 2011), anche in questo caso il nome è esplicativo.
Per un’isola con una superficie di soli 722 ettari questi endemismi non sono pochi.
La “ponzesità” allora acquista valori nuovi, unici e purtroppo anche minacciati; acquista esseri viventi, s’impreziosisce e si amplia diventando… “Bioponzesità”!
Ponza vista dall’isola di Zannone
Nota dell’Autrice – Pur non essendo un testo scientifico ho voluto scrivere il nome completo delle specie menzionando la data della loro prima descrizione. In questo modo si può notare che esse sono state scoperte in tempi relativamente recenti, quindi chissà quanti altri tesori e ricchezze di “bioponzesità” dobbiamo ancora conoscere.
Antonio Capone
16 Maggio 2014 at 10:23
Scusate l’ignoranza. Qual’è lo scoglio cappello?
Grazie.
La Redazione
16 Maggio 2014 at 10:43
Notizie assunte da Domenico Musco. ‘U scogli cappiéll’ è a Palmarola. Venendo da Ponza non entrare nello stretto de ‘a porta ‘ranne, ma tieniti a sin, come per andare allo scoglio di Mezzogiorno. C’è un canale, con davanti i due spunzoni del faraglione di Mezzogiorno (che prima era un arco). Alla sinistra del canale c’è un grosso scoglio, circa 30 m x 15, della forma grossolana di un cappello universitario: è quello. La prossima volta guardiamolo meglio tutti!
Antonio Capone
16 Maggio 2014 at 16:37
mmm, e ci sarebbe una lucertola endemica che vive solo su una roccia di 450 metri quadrati?
vincenzo
16 Maggio 2014 at 18:52
Tu cara Gaia che ami inchiodare attimi di esistenza con la tua oggettiva macchina fotografica ci parli ora di ponzesità anche nella natura, quasi a farci comprendere che l’uomo che su questo scoglio ha solo trecento anni sia diventato una specie o sottospecie nuova il Ponzesum pontium e quindi di che lamentarci: se non cambia l’ambiente, e ci vorrà del tempo, non potrà essere indotta quella mutazione che sola, selezionerà il nuovo adattamento.
Gaia De Luca
18 Maggio 2014 at 22:10
Ciao Antonio,
non è così strana la presenza di questi rettili in territori di piccole dimensioni, basti pensare alla lucertola endemica dei faraglioni di Capri, o a quella dell’isolotto di Strombolicchio. Certo lo Scoglio Cappello è, rispetto a queste due zone, più piccolo ma ciò comporta solamente che la popolazione minima vitale è anch’essa più piccola (e anche più vulnerabile).