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Ponza e Giovanni Boccaccio. Nel VII centenario della nascita. Giovanni Boccaccio nacque a Firenze il 16 giugno 1313 e morì a Certaldo (Fi) il 21 dicembre 1375. Quest’anno, per l’appunto, ricorre il settimo centenario della nascita del grande letterato italiano. In un articolo del 12 luglio 2011 apparso su questo sito: Il Monachesimo nelle Isole Ponziane, il Dr. Luigi Aprea accenna all’illustre scrittore: – Boccaccio in ‘Genealogia degli dei’ chiamò Ponza con l’appellativo di Monteblivione, terra di oblio nelle delizie – e cita a proposito il saggio dell’Avv. Luigi Sandolo “Ponza nel suo passato trimillenario” che riporta questa informazione. Madama Beritola e i due cavriuoli La novella è riportata anche da Don Luigi Maria Dies nella sua dotta guida turistica “Ponza perla di Roma”. Siamo nella Sicilia del secolo XIII di Re Manfredi il quale, ad un certo punto, affida il governo dell’isola al nobile napoletano Arrighetto Capace, perché deve affrontare in battaglia Carlo I d’Angiò. Lo scontro avviene a Benevento il 26 febbraio 1266, con la vittoria degli Angioini, mentre Re Manfredi muore in battaglia. La battaglia di Benevento. Miniatura del XIV sec. Arrighetto Capace, temendo di finire nelle mani del nemico, si appresta a fuggire dalla Sicilia, ma viene catturato e consegnato al Re Carlo. Sua moglie, madonna Beritola Caracciola, con il figlio Giusfredi, riesce invece a fuggire a Lipari dove partorisce il secondo figlio, cui dà il nome lo Scacciato. Con loro si imbarca su una nave per raggiungere Napoli, ma una tempesta li spinge a Ponza. La nobildonna lascia momentaneamente l’imbarcazione per appartarsi a piangere la sorte del marito. Purtroppo sopraggiungono i pirati saraceni che si impadroniscono della galea e rapiscono i figli e la nutrice portandoli a Genova, dove vengono venduti al nobiluomo Guasparrino Doria. Dopo una lunga serie di ulteriori vicissitudini, la Cavriuola di Ponza (così viene poi definita madonna Beritola) si ricongiunge al marito e ai figli. Un’edizione del Decameron del 1573, purgata secondo i dettami del Concilio di Trento (1545 – 1563)
Alcune considerazioni. Al pari di tutte le altre novelle del Decamerone, le vicende narrate, tranne i riferimenti storici, utili ad inquadrarle nel tempo, sono “mirabili invenzioni poetiche” del grande Boccaccio. Occorre notare che all’epoca della battaglia di Benevento, in cui morì l’ultimo re di Svevia, Manfredi, Ponza non era un’isola deserta: vi erano i monasteri cistercensi, a Santa Maria, Zannone e Palmarola, tanto è vero che proprio l’anno precedente la fine di Manfredi, ossia nel 1265, 13 giugno, Papa Clemente V conferisce all’abate del monastero di Ponza la giurisdizione temporale e spirituale sui monaci delle isole (v. calendario storico mese di giugno, su questo sito). Tuttavia dobbiamo essere grati, come ponzesi, al grande letterato fiorentino, di aver voluto ambientare anche a Ponza una tra le sue novelle più suggestive, dalla trama molto lunga e complessa. Mi affido alla fervida fantasia degli studenti ponzesi per celebrare degnamente l’anniversario dell’insigne letterato italiano: un cordiale “in bocca al lupo” per la ricerca.
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