Ambiente e Natura

Le piante dell’Erbario. (6). I rustine

di Simone Casalino

 

Per  le schede precedenti digita – Erbario – in: CERCA NEL SITO

 

’A rustina (pl. i rustine) detta in italiano rovo, è una pianta arbustiva, spontanea, di tipo strisciante che raggiunge facilmente i 2-3 metri di lunghezza e più; molto diffusa a Ponza. Dal punto di vista botanico è Rubus ulmifolius (a foglie di olmo), una pianta spinosa appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Anche conosciuto come rubus fruticosus, per le more che produce (ma si preferisce mantenergli la prima denominazione: R. ulmifolius).
’A rustina  è la più tipica delle piante infestanti; alligna nelle siepi e negli incolti; mette radici tra le pietre delle parracine ed è un segno indiretto dell’abbandono dei terreni; infatti i contadini lo hanno sempre combattuto fieramente. Dalla sua parte ’a rustina ha il vantaggio di essere molto rigogliosa, dotata di spine ricurve sul fusto e sui rami e di mandare avanti i suoi tralci che appena toccano il terreno, anche a distanza della pianta madre, mettono delle radici secondare e diventano un’altra pianta autonoma.

Rustine. Torre e Santa Maria

Rubus ulmifolius. Rovo o rustine

Rustine. Radici

 

Nelle due foto, sopra: portamento generale della pianta; sotto particolare delle radici; a dx delle radici secondarie derivate da una pianta madre (propagazione a mezzo di ‘stoloni’, a differenza di quella ‘per polloni’ con prolungamenti sotterranei)

Rovo. Fiori

I fiori, di colore rosa, sono composti da cinque petali e cinque sepali. Sono visibili anche i boccioli

More di rovo

I frutti commestibili – propriamente drupe – sono le more, verdi al principio, poi rosse e infine nerastre. Dalle more, con procedimenti diversi, si ottiene una marmellata violacea e gustosissima

Lamponi.Bis

Il lampone (Rubus idaeus – ovvero rovo del monte Ida, sull’isola di Creta) è molto simile al rovo, ma non ha lo stesso portamento strisciante. A Ponza il lampone non è spontaneo – preferisce siti collinari e climi non troppo caldi – ma è facile da coltivare e potrebbe esistere sull’isola. Comunque è bene conoscerlo per la somiglianza alla nostra rustina

 

Durante le ricerche sui rovi abbiamo scoperto che essi sono la pianta più conosciuta ed utilizzata dagli allevatori di ‘fasmidi’, in quanto costituisce l’alimentazione base di molte delle specie allevate più diffuse.

I fasmidi (Phasmatodea, dal greco phasma ‘fantasma’) sono un ordine di insetti Pterigoti, terrestri, di medie e grandi dimensioni, di forma allungata, allargata o depressa. [Definizione da Wikipedia]

Alcuni esempi di fasmidi:

Mantide religiosa che depone le uova. Da  Wikipedia

La Mantide religiosa (Mantis religiosa), è una delle specie più comuni dell’ordine Mantodea. Il nome del genere deriva dal greco “Mantis”, cioè profeta, indovino, e fa riferimento alla posizione delle zampe anteriori che ricorda un atteggiamento di preghiera.

Insetto stecco

Insetto stecco (Clonopsis gallica)

Insetto foglia. Phyllium bioculatum

Insetto foglia (Phillium bioculatum)

Ora, non ci risulta che qualcuno allevi questi animaletti a Ponza, anche se non si può mai dire.
…Nel caso, qui abbiamo rustine in abbondanza per essi.

Rustine. Sfondo Frontone

Rustine con sfondo Ravia e Frontone; visibile la Piana Bianca

[Le piante dell’Erbario. (6). Continua]

1 Comment

1 Comment

  1. Civita De Luca

    30 Maggio 2013 at 16:48

    Anche una piante invasiva e antipatica (per via delle spine) come ‘a rustina, in un passato neanche troppo antico, trovava da noi il suo utilizzo e non solo per i frutti.
    All’incirca fino alla fine della seconda mondiale, quando i neonati avevano la pelle arrossata o con tanti puntini rossi ‘u sfog’, – cosa abbastanza frequente – in mancanza di creme o altri prodotti medicali si utilizzavano rimedi naturali.
    Si prendevano i germogli teneri delle “rustine”, si facevano bollire in acqua per qualche minuto. Appena alla giusta temperatura questo infuso si utilizzava per fare il bagnetto al neonato. Si ripeteva più volte se necessario e di solito al piccolo passava tutto.

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top