di Sandro Russo
Ricordate il libro di Arturo Pérez-Reverte presentato su queste pagine? “Le barche si perdono a terra”… (leggi qui)
Eccone un’altra che si è persa. La Duke of Lancaster, varata nel 1956 da Harland and Wolff, i costruttori del Titanic, dopo la fine della navigazione attiva, è stata utilizzata alla fonda, negli anni ottanta, come bar e poi come mercato delle pulci. Nel corso degli ultimi 20 anni la nave era diventata un relitto sgradevole da vedere. Ora, arenata all’estuario del Dee, nel Galles del Nord, è diventata una palestra per writers ed è stata riportata a nuova vita da artisti dei graffiti inglesi, dell’Europa dell’Est e, una volta che si è sparsa la voce, ormai di tutto il mondo.
Ebbene, credo che dalle parti nostre la Protezione Civile avrebbe qualcosa da eccepire sull’assetto generale e riguardo le condizioni di sicurezza sul lavoro degli stessi ‘graffitari’. Per non parlare del resto…
Come siamo messi col PUA, mister Duke of Lancaster?
Note
(*) PUA – Piano di Utilizzo degli Arenili: è la tematica che sta attanagliando i ponzesi nelle ultime settimane e mesi (NdA)
(**) – Foto riprese da www.repubblica.it del 7 febbr. 2013, che a sua volta cita ©Wales News Service/IBERPRESS
(***) – ‘Cliccare’ sulle foto per ingrandirle