Racconti

Le Torri gemelle

di Gino Usai

Oggi si è avuta la notizia che Osama Bin Laden è morto; colui che aveva progettato l’attacco alle Torri Gemelle a New York l’11 settembre del 2001  è stato ucciso con un colpo alla testa nel corso di un blitz, per opera di un reparto speciale di marines americani in una località chiamata Abbotabad, vicino Islamabad, in Pakistan. Festa e soddisfazione negli Stati Uniti. Anche io, al di là della pietà umana, provo un certo senso di soddisfazione, e mi è venuto in mente quel terribile giorno in cui crollarono le Torri con la morte di circa tremila persone innocenti.

Qualche tempo dopo quel tragico evento seppi da una mia acquisita parente che vive a New York, Maria Mazzella, che la costruzione delle Twin Towers, le torri gemelle del World Trade Center di Manhattan, avvenne con l’apporto di operai ponzesi, compreso suo padre.

Le Twin Towers vennero ideate agli inizi degli anni Sessanta e nel 1968 due gru iniziavano la costruzione della prima Torre. Gli emigranti ponzesi a New York si ritrovavano al S. Silverio Shrine e proprio lì un giorno il caposquadra edile Ormisda Aprea cominciò a reclutare manodopera per la costruzione delle torri.

Nella folta squadra di ponzesi che partecipò all’excavation vi fu anche Mazzella Giuseppe di Sopra Giancos, padre di Maria. Per le  fondazioni delle torri si scavò fino a 600 piedi di profondità, e per le trivellazioni venne usata la preziosa bentonite di Ponza.

Qualcuno tra i ponzesi vi trovò persino la morte.

Nel 1973, a lavori finiti, Mazzella Giuseppe, passando davanti alle torri diceva orgoglioso a sua figlia Maria: “Ricorda ai tuoi bambini, che alla costruzione di queste torri ha lavorato anche il nonno.”

Chi ha ideato l’orribile distruzione delle Torri ora non c’è più: giustizia è fatta; anche per quegli operai ponzesi che con il crollo delle torri, oltre al dolore per la perdita di tante vite umane, videro distrutto il loro duro  lavoro di cui erano tanto fieri.

Ma noi speriamo che la vera giustizia la si faccia portando pace e benessere in ogni angolo del mondo e che la vita umana venga rispettata nella sua dimensione naturale e nella sua dignità, a chiunque appartenga.

 Gino Usai

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