Attualità

Da questa foto… alla piena dei ricordi

di Francesco De Luca

Inginocchiati da sinistra: Tommasino De Luca, Titino Usai, Angelo Verginelli, Biagino De Luca. In piedi da sinistra: Tonino Esposito, Silvano Conte, Silverio Anello, Luigi Ambrosino, don Luigi Dies, Ciccillo Costanzo, Antonio De Luca, Remo Centineo, Aniello Coppa.

Alcuni di essi (Silvano e Biagino ) godono con don Luigi l’aldilà; altri (Remo, Titino, Silverio) sono lontani dall’isola; altri permangono a Ponza ad onorare il ricordo di una adolescenza trascorsa sotto l’ala esaltante di don Luigi, che per essi creò canzoni, eventi, incontri devozionali e non. Ma soprattutto li avvolse della sua cultura, dell’arte, dell’aspirazione all’eccellenza.

Dodici ragazzi, oggi dieci vecchietti, con acciacchi e paure, ma con un ricordo che fa loro vibrare il cuore e piangere di gioia.
Io lo so, perché anche io, a lato, ho vissuto quegli anni e le sue bellezze.

Tonino oggi è silenzioso e solitario ma da una tastiera le sue mani accuppute sanno trarre accordi melodiosi che rasserenano l’anima.
Luigi e Antonio mettono le voci naturalmente in armonia corale, seguiti con poca voglia da Tommasino.
Ciccillo ha l’età della saggezza e ascolta contento. Titino prova ad unirsi.
Angelo e Silverio si lasciano alla melodia. Aniello la ascolta, avido di riproporla nella sua fisarmonica, di cui è cultore.

Cosa si canta ? Si canta la gioventù. Non quella da sciupare nell’attimo delle età, no, bensì quella che permane per sempre perché annodata all’amicizia fraterna, nella purezza, additata dalla Vergine Maria.

La Madonna… Cosa era ? Era l’anelito, l’ideale, la stella.

Ave Maria
stella del mare
lasciati amare

Di Remo so che è nonno e a New York trascorre gli anni in serenità. Remo… era un esempio col pallone… per il suo palleggio ineguagliabile.
Anche Titino è lontano da tanto tempo ma… la sua maestrìa la mostrò subito, imparando il mestiere di muratore e diventando da piccolo nu masto. Oggi con ricordo vivido e preciso ripensa a quel periodo e lo rimpiange.
Di tutti so le doti, perché, tutti, li ho conosciuti nell’animo puro.
Silvano ci ha lasciato troppo presto e ne abbiamo sentito la mancanza.
Biagino… Biagino non ci manca perché ne vediamo la figura in ogni frangente in cui si evidenzia l’impaccio. Sorridiamo spontaneamente e ne rinnoviamo l’immagine fra di noi.

Don Luigi fu il maestro, il cantore. Per noi, che siamo stati fortunati di averlo avuto accanto.

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