Poesia

Perdersi nella foresta

proposto da Daniela Sialbani

 

A Ponza, di foreste poche! – come ricorda Pasquale Scarpati, leggi qui, furono tagliate dai nostri padri e nonni -, comunque a parte il bosco di lecci, ’u vosche, di Zannone, anche a Ponza da ragazzino sono riuscito a perdermi tra i paletrune e i vastaccètt di una macchia mediterranea fittissima (prima dei grandi incendi degli anni successivi) sul versante di Chiaia di Luna tra il sito dell’Hotel e il pianoro della Guardia Guarini.
Ma pubblichiamo volentieri questa proposta di Daniela Sialbani che per certi versi anticipa la presentazione dei numi dell’ecologismo americano svolta da Serenella Iovino per la Repubblica (e su questo sito).
S. R.

David Wagoner pubblica  nel 1978 una raccolta di poesie, intitolata ‘Who shall be the Sun?’, tra di esse la traduzione di una poesia di un nativo indiano americano, Lost (in the forest). 

Lost (in the forest)

Stand still. The trees ahead and bushes beside you
Are not lost. Wherever you are is called Here,
And you must treat it as a powerful stranger,
Must ask permission to know it
and be known.
The forest breathes. Listen. It answers,
I have made this place around you.
If you leave it, you may come back again,
saying Here.
No two trees are the same to Raven.
No two branches are the same to Wren.
If what a tree or a bush does
is lost on you, you are surely lost.
Stand still. The forest knows
Where you are. You must let it find you.

Perso (nella foresta)

Fermati. Gli alberi davanti e i cespugli di fianco a te
non sono persi. Dovunque tu sia, si chiama Qui,
e tu lo devi trattare come un potente sconosciuto,
devi chiedere il permesso di conoscerlo
e di essere conosciuto.
La foresta respira. Ascolta. Risponde,
Ho creato questo luogo intorno a te,
se lo abbandoni, potresti ritornare ancora,
dicendo Qui.
Mai due alberi saranno uguali per il Corvo
mai due rami saranno uguali per lo Scricciolo.
Se ciò che un albero o un ramo fa
non ha effetto su di te, tu sei sicuramente perso.
Fermati. La foresta sa
dove sei. Devi lasciare che ti trovi.

 

Testo inglese con traduzione in parallelo (cliccare per ingrandire)

“Cosa fare quando mi trovo perso nella foresta?”, dove la foresta è una metafora della vita.
“Ammettere di essere perduti è già un ritorno in noi stessi”.
“Non siamo noi a sapere quale sia il nostro posto o quale azione sia da intraprendere. Posiamo quel peso. Noi sperimentiamo quelle certezze solo quando accogliamo il mondo alle sue condizioni e gli consentiamo di trovarci” [da: The Cure (The Cure Italians Lovers)]

 

Note (Da Wikipedia a cura della Redazione)

David Russell Wagoner (1926 – 2021) è stato un poeta, scrittore e educatore americano.
È stato curatore (editor) della rivista Poetry Northwest from 1966 to 2002. Uno dei suoi racconti, The Escape Artist, è stato trasposto in film per la regia di Caleb Deschanel, con produttore esecutivo Francis Ford Coppola (1982).
L’ambiente naturale del versante Pacifico dell’America del nord-ovest è la fonte di ispirazione della poetica di David Wagoner. Lui stesso cita  il suo trasferimento dal Midwest a quella regione, come il punto di svolta della sua vita: “Il trasferimento alle Cascades (1) e alle foreste pluviali della costa, per la prima volta sul finire del 1954, ha rappresentato un grande evento per me; è stato come il superamento di una soglia, un vero cambio di consapevolezza. Niente è più stato come prima”

The Cascades dello Stato di Washington, with Mount Rainier, la montagna più alta della catena (4,392 m). Dietro (da sinistra verso destra) ci sono Mount Adams, Mount Hood, and Mount St. Helens (1)


Libri (raccolte di poesie) di David Wagoner

 

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