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Digiuni a Ponza il primo maggio!

Paolo Iannuccelli invia in redazione una curiosità d’epoca

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Cari amici, mi hanno postato un articolo del Il Messaggero del 9 maggio del 1967 (56 anni fa!)
Un salutone
Paolo

 

Il Messaggero del 9 maggio 1967 (cliccare per ingrandire). Il testo è riportato ‘in chiaro’ qui di seguito

MOVIMENTATO 1° MAGGIO A PONZA
Arrivano in millecinquecento e per una dimenticanza del sindaco rischiano di restare digiuni

Un episodio clamoroso si è verificato il 1° maggio scorso all’isola di Ponza: protagonisti 1500 lavoratori della CISL venuti in gita sociale Per festeggiare allegramente e nella più serena armonia la festa del lavoro.
Numerose proteste sono giunte in questi giorni alla nostra redazione con le quali alcuni dei « gitanti » manifestavano tutto il loro disappunto per la pessima organizzazione della gita e per la scarsa ospitalità trovata sull’isola. Naturalmente era d’obbligo sentire il parere, al riguardo, del segretario provinciale della CISL Bruno Giachi direttamente chiamato in causa.
II segretario della CISL ci ha dichiarato che la pessima organizzazione non è certo da addebitarsi alla CISL stessa, che tanto si era adoperata per approntare ogni cosa nel migliore dei modi preavvertendo in tempo l’Amministrazione comunale dell’Isola affinché si preparasse a ricevere per la data fissata 1500 gitanti.
Il dott. Sandolo, sindaco dell’isola aveva promesso di buon grado un fattivo interessamento affinché la folta comitiva non subisse disagi di alcun genere una volta giunta sull’isola.
A questo punto bisogna illustrare, seppure “en passant” la situazione dell’isola che è assolutamente incapace di ricevere a inizio di stagione un sì gran numero di gitanti. Gli alberghi, i ristoranti e le pensioni non possono, logicamente, avere sempre predisposti i servizi necessari per ospitare 1500 persone.
Fatto è che tutto è andato liscio fino al giorno programmato per la gita. Il segretario della CISL, sicuro della premessa fattagli dal Sindaco dell’isola, si è imbarcato insieme ai lavoratori con la speranza di trascorrere un sereno primo maggio.
Invece, chissà come, il Sindaco si era forse dimenticato di avvertire i ristoranti, malgrado il signor Giachi gli avesse telefonato quattro volte.
È iniziata allora la caccia al ristorante, al primo piatto, ad una sistemazione insomma confortevole. I ristoranti sono stati presi letteralmente d’assalto dai 1500 convenuti e i fortunati che sono arrivati « primi » nella caotica rincorsa si son trovati abbastanza bene mentre per gli ultimi il piatto è stato unico: spaghetti, spaghetti e ancora spaghetti.
Gli albergatori dell’isola, ad onore del vero si sono fatti in quattro per rimediare alla situazione di emergenza determinata dalla dimenticanza degli amministratori comunali, sono arrivati però fin dove era materialmente possibile arrivare con il risultato che qualcuno ha dovuto addirittura sottoporsi ad una « dieta » forzata… Tanto per intenderci più chiaramente, alcune di quelle stesse persone che erano partite con tanta speranza… hanno trascorso l’intera giornata sull’isola con il desiderio struggente di tornarsene il più presto possibile a casa per placare convenientemente i « morsi », della fame.
Le peripezie dei 1500 lavoratori della CISL, il prodigarsi oltre ogni limite di tutti gli albergatori locali e l’inspiegabile comportamento assenteistico delle autorità locali ripropongono In tutta la sua drammatica realtà il problema del turismo a Ponza dove troppe cose vanno come forse non dovrebbero andare.

 

Immagine di copertina. L’urlo di Munch, in versione integrale (da http://www.giusepperosati.net/)

 

 

1 Comment

1 Comment

  1. silverio lamonica1

    11 Marzo 2023 at 14:54

    Vissi un’esperienza analoga quando ero vicesindaco, tra il 1975 e il 1980. Con la differenza che in quel caso si trattava di turisti che soggiornavano da qualche giorno a Ponza. Fatto sta che proprio il giorno del rientro, si scatenò una mareggiata, per cui furono interrotte le linee di collegamento marittimo. Quegli ospiti avevano si e no i soldi per un ulteriore pernottamento (così ci confidarono, quando si presentarono tutti in Comune: erano alcune decine). Senza pensarci su due volte, sentito il Sindaco Mario Vitiello, convocai in Comune un ristoratore, il compianto Valerio e gli chiesi di approntare almeno una spaghettata per gli ospiti costretti a trascorrere a Ponza un’altra giornata. Avremmo noi amministratori comperato l’occorrente, di tasca nostra, senza gravare sulle casse comunali. Ma lui risoluto, ci assicurò che avrebbe provveduto di persona.
    Nel caso narrato nell’articolo, debbo precisare che il dr. Sandolo era un amministratore oculato, nel senso che teneva sotto stretto controllo le spese dell’Ente che dirigeva. L’unico difetto: era un accentratore e preferiva risolvere i problemi di persona, senza delegare altri. Inoltre svolgeva pure la professione di medico condotto che lo teneva molto impegnato, spesso anche di notte. Di qui la fatale dimenticanza. Ma l’Amministrazione comunale è un organismo collegiale, per cui è d’obbligo che ci sia una squadra di operatori, coordinata dal sindaco.
    Morale della favola: un’isola turistica, come vuol essere Ponza, deve mostrarsi efficiente al massimo e far fronte a tutte le necessità e difficoltà delle persone ospitate. Occorre perfetta sinergia tra Amministrazione e operatori turistici, requisito indispensabile per invogliare sempre più turisti a visitarla e a soggiornarvi.

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