Ricorrenze

Mai più un 16 luglio del ’42

proposto da Sandro Russo

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Dietro sollecitazione di amici francesi mi risolvo a pubblicare questa nota che – non ne ero a conoscenza – ha per loro una importanza e un significato analoghi a quello che è per noi la data del 16 ottobre del 1943: il rastrellamento e la successiva deportazione di 1.023 uomini donne e bambini al Ghetto ebraico di Roma. Ma i numeri e la crudeltà dell’operazione furono, se possibile, di gran lunga maggiori.

In Francia la data del 16 luglio del ’42 è ricordata come la Rafle du Vel’ d’Hiv ovvero “Retata del Vel’ d’Hiv”, dal nome con cui viene chiamato il Vélodrome d’Hiver – “Velodromo d’inverno”, stadio e circuito per gare di ciclismo). Fu il più grande rastrellamento di ebrei effettuato sul suolo francese durante la seconda guerra mondiale.
Secondo i dati della prefettura di polizia, vennero arrestate 13.152 persone e imprigionate nel Vélodrome d’Hiver e nel campo di internamento di Drancy, e successivamente trasportati con il treno ad Auschwitz per lo sterminio (fonte Wikipedia).
Ricorre oggi l’80° Anniversario dell’evento.

A seguire una memoria dell’evento ripresa dal settimanale Panorama del 10 aprile 2017 a firma di Edoardo Frittoli.

16 luglio 1942: il rastrellamento del “Vélodrome d’Hivèr” di Parigi
di Edoardo Frittoli

Marine Le Pen ha riportato alla memoria il più grave atto di deportazione di ebrei arrestati dalla polizia di Vichy in collaborazione con le SS

13,000 arresti a Parigi in una sola giornata, quella del 16 luglio 1942. Queste le cifre terrificanti dell’azione della polizia di Vichy nei confronti degli ebrei parigini noto come il rastrellamento del Vèlodrome d’Hivèr. La responsabilità dell’autorità di polizia francese (o dell’Etat Français dopo la capitolazione della Francia nel 1940) è netta e definita in accordo con i vertici dell’occupante nazista.
Nel quadro della “soluzione finale”‘ decisa a Wannsee proprio nel 1942, i tedeschi fecero pressioni per implementare le deportazioni nel territorio della Repubblica collaborazionista di Vichy.
Per evitare la reazione dell’opinione pubblica nazionale, si scelse di procedere nei confronti di quegli ebrei di nazionalità non francese, tra cui vi erano molti rifugiati. Gli occupanti si accordarono inoltre con i vertici della polizia di Parigi perché fossero questi ultimi a realizzare in massima parte i piani dell’operazione nota come Vent Printanier (vento primaverile).

Inizialmente il rastrellamento avrebbe dovuto svolgersi tra il 13 e il 15 luglio. Tuttavia le autorità di Vichy scelsero di non includere la festa della Bastiglia per ovvi motivi di immagine, optando per il 16 luglio. A condurre le operazioni da parte francese Emile Hennequin, capo della Polizia di Parigi e René Bouquet, segretario generale della Polizia Nazionale. Da parte tedesca furono responsabili l’SS-Hauptsturmführer Theodor Dannecker (braccio destro di Eichmann per la questione ebraica in Francia) e l’SS-Oberstürmführer Helmut Knochen, capo della Gestapo.

Alle prime luci dell’alba del 16 luglio 1942 la polizia francese iniziò gli arresti.
Alla fine della giornata erano stati rastrellati 2.573 uomini, 5.165 donne e 3.265 bambini. Di questi circa 6.000 furono trasferiti immediatamente nel campo di detenzione di Drancy, a nord di Parigi. I restanti 7.000 furono rinchiusi nel Velodromo d’Inverno, nel 15° Arrondissement.
Le condizioni di detenzione erano inumane. Il sistema di aerazione della struttura era stato sigillato per evitare le fughe, e i detenuti ammassati oltre la capacità della struttura lasciati senza acqua né cibo. La detenzione nel velodromo durò cinque interminabili giorni, fino al trasferimento dei prigionieri nei campi di transito francesi.
Da qui partirono per l’ultimo viaggio, per la maggior parte di essi senza ritorno, verso i campi di sterminio (soprattutto Auschwitz).

Alla fine della guerra per il rastrellamento del “Vélodrome d’Hivér” sarà individuato tra i responsabili il primo ministro di Vichy Pierre Laval, fucilato il 15 ottobre 1945. Il capo della Polizia Nazionale Bousquet sarà momentaneamente graziato nel 1949 per la sua tardiva adesione alla Resistenza francese negli ultimi mesi della Repubblica di Vichy. Il processo a suo carico sarà ripreso nel 1991. Prima dell’istruttoria sarà assassinato da un malato di mente l’8 giugno 1993.

Per quanto riguarda i responsabili da parte tedesca: Theodor Dannecker fu arrestato dagli Americani nel dicembre 1945 e morirà suicida prima del processo a suo carico. Helmut Knochen sarà condannato all’ergastolo ma rilasciato per amnistia da Charles De Gaulle nel 1962.
Il 16 luglio 1995, anniversario dei fatti, il Presidente Jacques Chirac riconobbe il ruolo dello Stato e della polizia francese. Oggi negato dall’intervento di Marine Le Pen.

[Articolo del 10 aprile 2017 da Panorama]

Le immagini sono da Panorama. In copertina il ritaglio di una di esse, relativa ad una rievocazione dell’evento (ndr)

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Appendice del 17 luglio 2022 (cfr. Commento della Redazione)

Con l’espressione collaborazionismo in Francia si intende descrivere tutte le attività di supporto e cooperazione che la Repubblica di Vichy mise in atto tra il 1940 e il 1944 nei confronti del Terzo Reich, che in quel lasso di tempo occupava il territorio transalpino. Collaborazionisti furono definiti sia i sostenitori del governo di Vichy nel sud sia anche quelli del governo tedesco d’occupazione diretta nel nord (compresa Parigi) e sulla costa atlantica (fonte Wikipedia).

La famosa stretta di mano di Montoire-sur-le-Loir del 24 ottobre 1940

Le Monde. La rafle du Vel d’Hiv. 2012. 70° Anniversario

Rafle du Vél d’Hiv. 80° Anniversario. Le Monde 17.07.2022

Emmanuel Macron, président de la République, inaugure la gare de Pithiviers devenue nouveau lieu de mémoire géré par le Mémorial de la Shoah à l’occasion de la commémoration du 80e anniversaire de la rafle du Vel d’Hiv, à Pithiviers, le 17 juillet 2022.
[2022©Jean-Claude Coutausse pour Le Monde]

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Appendice del 20 luglio 2022 (cfr. Commento della redazione su invio di Patrizia Maccotta)

LA COMMEMORAZIONE CON LE MASSIME CARICHE DELLO STATO

Élisabeth Borne, primo ministro di Francia depone fiori

 

 

3 Comments

3 Comments

  1. Patrizia Maccotta

    16 Luglio 2022 at 12:47

    Sì, “La grande rafle”
    Ma i Francesi tendono, purtroppo, a rimuovere la memoria del governo di Vichy.

  2. La Redazione

    17 Luglio 2022 at 23:44

    Sono stati recapitati in redazione diversi commenti e articoli relativi alle scelte storiche della Francia collaborazionista (e fortemente antisemita) degli anni ’40.

    Sylvie Morra invia due articoli di giornale, Le Monde, di 10 anni fa e di oggi.
    Ne risulta con chiarezza il lento e tardivo riconoscimento dello Stato francese nell’accaduto; la cerimonia di rievocazione non è sempre stata una questione nazionale, ma per cinquant’anni, fino al 1992, ha interessato solo le comunità ebraiche che si riunivano davanti al vecchio edificio del Velodrome d’Hiver.
    – Ancora François Mitterrand in una famosa intervista del 14 luglio 1992, a qualche giorno dal 50° anniversario della Rafle du Vél’ d’Hiv afferma che “la République “n’est responsable des actes de l’État français du gouvernement de Vichy”.
    – Ma nel febbraio 1993 lo stesso Mitterrand istituisce per decreto une journée nationale commémorative des persécutions racistes et antisémites commises sous l’autorité de fait dite “gouvernement de l’État français” (1940-1944).
    Bisogna attendere il 1995 perché un presidente della Repubblica, Jacques Chirac, riconosca, durante un discorso davanti al monumento commemorativo la responsabilità della France nel rastrellamento, e più in generale nella persecuzione e deportazione degli ebrei durante l’occupazione nazista. – La France, ce jour-là, accomplissait l’irréparable –, la Francia, quel giorno, commise l’irreparabile – disse.
    – Nel 2012, François Hollande era andato oltre, dichiarando che – Ce crime fut commis en France, par la France – Questo crimine è stato commesso in Francia, dalla Francia.
    Comunque, da Chirac in avanti, tutti i presidenti hanno solennizzato l’evento a nome della Francia .

    Il secondo articolo di oggi – Le Monde del 17 luglio 2022 -, sull’Anniversario, Emmanuel Macron denuncia un antisemitismo “rampante” e coloro che si dedicano a una “falsificazione” della storia.
    Pas un seul soldat de l’Allemagne nazie n’a pris part à la rafle des 16 et 17 juillet 1942. Tout cela procédait d’une volonté et d’une politique gangrenée par l’antisémitisme, initiée dès juillet 1940 – “Non un solo soldato della Germania nazista prese parte al rastrellamento del 16 e 17 luglio 1942. Tutto è cominciato a partire da una volontà e da una politica incancrenita dall’antisemitismo, iniziata fin dal luglio del 1940”.
    (Una foto della presenza di Macron alla manifestazione del 17 luglio 2022 nell’articolo di base).

    Patrizia Maccotta scrive di averne parlato con amici francesi e letto la stampa francese a riguardo dell’Anniversario di ieri.
    Conferma che Chirac fu il primo ad avere riconosciuto il ruolo trainante della Francia nella Rafle che fu sottoscritta solo a posteriori dal comando nazista. E fu la Francia a volere deportare i bambini rastrellati (!).

    In appendice dell’articolo di base la definizione del Collaborazionismo francese e la foto storica del maresciallo Pétain che stringe la mano a Hitler.

    Due articoli da Le Monde (2012 e 2022) in formato .pdf nell’articolo di base

  3. La Redazione

    20 Luglio 2022 at 16:21

    Patrizia Maccotta invia un articolo dal giornale delle Comunità Ebraiche sulla Rafle du Vel d’Hiv all’indomani della commemorazione.
    Il relativo file .pdf è stato aggiunto all’articolo di base insieme a una foto di Élisabeth Borne, primo ministro di Francia e figlia di un sopravvissuto alla Shoah che depone una corona in ricordo delle vittime del rastrellamento

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