Personaggi ed Eventi

In ricordo di Settimio

di Sergio Monforte

L’iconografia di Ponza è mutata ancora e, questa volta, suscitando uno strazio, un dolore di gran lunga maggiore delle frane idrogeologiche, o dei vandalismi e delle devastazioni amministrative degli anni addietro.

Il molo Santa Lucia non è più lo stesso, ha perso una figura carismatica, oserei dire, senza alcuna enfasi, il suo personaggio di riferimento.

Quando entri in rada ed il traghetto sta già per attraccare, tra le decine e decine di volti sfumati che si accalcano e compongono il rituale mosaico della “banchina nuova”, non emergono più quella camicia bianca dalle maniche arrotolate, quella chioma divenuta improvvisamente canuta o, a volte, quel bianco cappello marinaresco che gli meritò, a buon diritto, l’appellativo di “ammiraglio”.

Settimio Cipolloni non c’è più e l’isola lunata non è più la stessa, come dimostra la stessa “Kambusa”, il suo locale, la sua creatura, ideata dal nulla 54 anni fa e dove oggi, quasi abbrunate in segno di lutto, non garriscono più al vento quelle storiche bandiere che caratterizzavano lo scenario e calamitavano l’attenzione del turista in procinto di sbarcare.

Se non lo notavi tu – cosa quasi impossibile – era lui a chiamarti e ad accoglierti con il suo sorriso bonario, la sua accattivante cortesia, la sua gentilezza… assieme alla inseparabile moglie Gianna.

Ho atteso qualche giorno, prima di ricordare Settimio, quasi per sedimentare un evento assurdo, apparso lì per lì inverosimile, tremendo. Avevamo appuntamento alla Kambusa, martedì mattina 5 luglio, come ci eravamo promessi, telefonicamente, pochi giorni prima, ma ho atteso invano… Lui non era ancora arrivato e poco dopo, la notizia che non ci saremmo mai più rivisti, almeno su questa terra.

Settimio ha dato molto a Ponza e molto ha ricevuto; un amore sbocciato a prima vista, nel lontano 1968 e proseguito ininterrotto negli anni, ma contornato anche da cattiverie ed angherìe subìte. Fino alla fine, quando il suo cuore generoso, per l’età, forse, ma di certo per le ansie e lo stress, non ha retto più.

Dopo aver navigato, nella sua gioventù, in lungo ed in largo, per mari ed oceani, ora ci ha preceduto in cieli blu, senza più affanni, raggiungendo quella serenità che ha sempre agognato. Accompagnato dal ricordo e dall’affetto della sua Gianna, di Emiliano e Rosita, dei suoi nipotini, dei parenti e di quanti lo hanno conosciuto, apprezzato e voluto bene.

Addio, Settimio, caro amico di una Ponza romantica che non esiste più!

 

P.S. Sarebbe bello se la nuova Amministrazione Comunale di Ponza, ed in primis il Sindaco Francesco Ambrosino, che, proprio del rilancio turistico dell’isola hanno fatto un elemento cardine del programma elettorale, volessero dedicare una targa-ricordo od un evento a Settimio Cipolloni, pioniere del turismo e della ristorazione ponzese.

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