Ambiente e Natura

A Ponza, per quarantott’ore

proposto dalla Redazione

48 ore a Ponza per un’immersione naturale nell’isola amata dai vip
di Marco Moretti da la Stampa del 23 giugno 2022

Ponza, porto e centro storico (foto Marco Moretti)

Prima di diventare una destinazione balneare, la maggiore delle isole Pontine è stata un crocevia di popoli e destini diversi. Nell’antichità vi approdarono fenici, etruschi, greci e romani. Poi pirati saraceni, turchi, spagnoli, inglesi. Borbonica, durante il Risorgimento fu il teatro dell’impresa di Carlo Pisacane raccontata nella poesia La spigolatrice di Sapri di Luigi Mercantini, imparata a memoria a scuola da molte generazioni. Durante il fascismo fu terra di confino per gli oppositori: da Sandro Pertini a Pietro Nenni, Umberto Terracini e Giorgio Amendola. E dopo la caduta del regime nel 1943 vi fu imprigionato per una decina di giorni anche chi li aveva spediti laggiù: Benito Mussolini.
Isola di origine vulcanica di aspra bellezza, di scogliere, calette, faraglioni, piscine naturali, grotte e fondali blu – impone comportamenti ecosostenibili ai visitatori: i non residenti non possono sbarcare in auto o in moto, i più sportivi si spostano a piedi, gli altri con i barchini che partono dal porto ai piedi del colorato centro storico. Vicina a Roma, a poco più di un’ora di aliscafo da Anzio, da decenni Ponza attira vip. Bruno Vespa ha una bella villa nella roccia a Cala Feola, per la quale nel 2016 ha patteggiato una condanna per abusi edilizi. Ma Ponza è stata frequentata anche da Naomi Campell, Monica Bellucci, Michael Douglas, Lucio Dalla, Giorgio Armani, Alessandro Cecchi Paone e Licia Colò. E L’oceanografo Jacques Cousteau gettava spesso l’ancora nelle sue rade blu. Oltre a mare e natura, offre alcuni siti archeologici e un’ottima cucina di mare in alcuni ristoranti diventati leggenda.

Ponza, baia sulla costa occidentale (foto Marco Moretti)

Primo giorno
Si approda bel suo porto borbonico a forma di mezzaluna e si è già nel centro storico. Sopra la marina, un intrigo di vicoli e scalinate serve un tipico villaggio di pescatori formato da semplici edifici squadrati e dipinti a colori pastello: il colpo d’occhio arrivando dal mare è quello della tavolozza di un pittore cubista. Di pescatori ne sono rimasti pochi e gli ambiti appartamenti in paese viaggiano oltre i 5000 euro al metro quadrato. In piazza Carlo Pisacane, il Bar Tripoli è il caffè storico di Ponza. All’eroe risorgimentale è dedicata anche via dello struscio serale con la maggiore densità di bar e ristoranti. Nel centro storico si visita la Cisterna Romana della Dragonara, uno dei tesori archeologici dell’isola: tra luci soffuse, si scopre l’antico sistema di raccolta dell’acqua camminando nei corridoi sotterranei. Per restare in tema di resti romani, sul promontorio a ridosso del paese si trovano le Grotte di Pilato, una rete sotterranea di cinque vani collegati tra loro scavata dall’uomo nel tufo 2000 anni fa per essere usata come peschiera: qui si può fare il primo tuffo in una mare che più turchese non si può. Sulla strada per il promontorio visita il Giardino Botanico con più di 70 specie vegetali tipiche delle isole Pontine distribuite su un percorso ad anello in cima alla collina del Belvedere.

Ponza, case colorate del centro storico (foto Marco Moretti)

Per un pomeriggio balneare, diverse spiagge sono raggiungibili dal centro storico con brevi passeggiate: Giancos e Santa Maria sulla costa orientale, quella del porto. E poco oltre la selvaggia Cala Gaetano. Alle spalle del paese sulla costa occidentale, Chiaia di Luna, il più lungo arenile dell’isola, 500 metri di sabbia chiara, a tratti molto stretto e sovrastato da imponenti scogliere a strapiombo sul mare, è invece al momento raggiungibile solo via mare dopo l’ostruzione del tunnel di accesso.

Cena
Con una terrazza affacciata sul porto con vista sulla pennellata di colori delle case del lungomare, Acquapazza è il più famoso e rinomato ristorante di Ponza, aperto nel 1989 dallo chef Gino Pesce con la moglie Patrizia Ronca, un paradiso per gli amanti della cucina di mare; menu degustazione con due antipasti, primo, secondo e dessert a 75 euro.

Ponza, centro storico (foto Marco Moretti)

Secondo giorno
Sulla costa orientale a sud del paese si trovano i resti della Necropoli Romana e la spiaggia bianca di ghiaia e sassi di Bagno Vecchio. Dal centro storico un sentiero raggiunge la Necropoli, ma scendere alla spiaggia è più difficile a causa delle frane, conviene raggiungerla con una barca dal porto (circa 3 km): al momento in cui scriviamo è chiusa, chiedere informazioni prima di avventurarsi. A nord del paese, sulla costa orientale, s’incontra la spiaggia del Frontone, riparata da una falesia bianca a picco sul mare è la spiaggia più famosa dell’isola raggiungibile via terra. Sulla costa occidentale, tra Cala Feola e Punta Papa, un susseguirsi di baie, calette, faraglioni, scogli e piscine naturali disegnano il litorale più struggente di Ponza.

Ponza, il porto (foto Marco Moretti)

Cala Feola, dove ha la casa Bruno Vespa, è raggiungibile via terra su un sentiero, in realtà un’infinita gradinata: ha una spiaggetta di sabbia, ospita un centro di immersioni subacquee e, in località Le Forna, le piscine naturali, uno dei luoghi più preziosi di Ponza, vasche scavate nel tufo chiaro dal millenario lavoro di erosione di vento e mare. Dalla chiesa di Le Forna un sentiero porta allo Scoglio della Tartaruga, chiamato così perché la roccia ha la forma di questo animale. La baia è chiusa a nord da La Caletta: raggiunge facilmente a piedi scendendo una breve gradinata, è una spiaggetta privata con sdraio e ombrelloni. Nella baia successiva, continuando verso nord, s’incontra Cala dell’acqua, l’unica spiaggia di Ponza che si può raggiungere sulla strada con un mezzo a motore, prende il nome dalla roccia a forma di pozze d’acqua: qui affittano barche per esplorare il litorale.

Cena
Il Pescatore, Strada Provinciale La Forna, tel. 0771/808752) è una trattoria che serve tipici piatti locali di mare, buon rapporto qualità prezzo.


Informazioni
Proloco Ponza
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