Politica

Colloquio con Mariano: dal verbale di insediamento dell’Amministrazione Ferraiuolo (prima parte)

di Vincenzo Ambrosino

Vincenzo – Caro Mariano ho sottomano il verbale del 26/06/2017 del consiglio di insediamento della terza amministrazione Ferraiuolo. Leggo che la lista “La Casa dei Ponzesi” aveva preso il 58% dei consensi. Questi elettori, ma anche tutti i cittadini residenti, si aspettavano, da questa maggioranza, almeno che le cose promesse venissero mantenute.
Mariano – Questa è una cosa molto seria.  O non si fa campagna elettorale e si dice ai cittadini “ragazzi se volete votateci, ci proviamo a fare qualcosa, non vi promettiamo niente” oppure è un dovere sacrosanto rispettare quello che si promette. Ma cosa ci hanno promesso?

V – Leggo dal verbale: “un programma amministrativo che  impegna l’amministrazione a frenare lo spopolamento in atto mediante azioni premianti nell’immediato la residenzialità…
M – Questo di frenare lo spopolamento è sicuramente un obiettivo fallito visto che ne stiamo parlando noi adesso e addirittura il nostro gruppo si sente in dovere di porsi proprio come primo obiettivo la Protezione Speciale della Residenza. Ferraiuolo per frenare lo spopolamento si era posto come soluzione quella di “Premiare la residenzialità”. Premiare la residenzialità è una scelta politica importante che doveva vedere coinvolti tutti gli assessori nello studiare sistemi e modi per favorire il residente, nel de-tassarlo, nel creare i presupposti di nuova occupazione, corsie preferenziali ecc. Non mi sembra che questa amministrazione abbia convinto in questo campo. Le tasse sono aumentate sicuramente, i servizi ai residenti sono peggiorati.

V – Continuo a leggere il verbale: “… e ad invertire la tendenza (allo spopolamento) nel medio e lungo termine con la messa in campo di un progetto di sviluppo socio economico che vede nei seguenti tre punti fondamentali le occasioni per creare nuova occupazione per i giovani e le donne e nel contempo assicurando anche i proventi per le casse comunali:
a) Ampliamento del porto di Ponza e realizzazione del porto turistico di Le Forna;
b) Sistemazione dell’area ex Samip e sua riconversione ad attività turistiche, sportive e ricreative;
c) avvio delle attività museali e bibliotecarie, sviluppo delle attività culturali e recupero delle tradizioni.
M – Certo, noi ci siamo messi nell’ottica di unire i ponzesi, per cui non vogliamo e non faremo aspre critiche. Rileggendo a distanza di cinque anni questo “contratto elettorale” – firmato da Francesco Ferraiuolo e dal 58% dei votanti – possiamo dire senza alcuna paura di smentita che non è stato per niente rispettato. Come facciamo a commentare cose che non sono proprio partite? Ampliamento del Porto, realizzazione del porto turistico di Le Forna, avvio di attività museali, bibliotecarie e culturali, niente di tutto questo è stato avviato. Noi tutti, insieme alla minoranza e soprattutto insieme alla maggioranza dovremmo chiederci: come abbiamo fatto a perdere altri cinque anni? Sono altri cinque anni della nostra esistenza su questo scoglio persi, buttati via perché gli obiettivi che la comunità si era proposti firmando un contratto elettorale con la “Casa dei Ponzesi” non sono stati raggiunti.

V – Ti sento amareggiato, ma non lo devi essere. Qui bisogna ragionare, non farsi prendere dallo scoramento. Abbiamo perso altri cinque anni e vorrei che lo riconoscessero per primi gli amministratori uscenti. Sono loro che hanno scelto quegli obiettivi da raggiungere e bisogna chiedersi: lo hanno fatto consapevoli che le difficoltà si potessero affrontare, avevano al loro interno le competenze e l’organizzazione per affrontare e risolvere gli obiettivi fissati?
M – Vincenzo tu hai il dono di sintetizzare  le cose nella loro essenziale realtà. Riprendendo quel verbale dell’insediamento di Ferraiuolo tu vuoi dire a tutti noi ponzesi, a cominciare dagli amministratori uscenti: basta con la presunzione di essere autosufficienti. Se non abbiamo un progetto chiaro per tutti, se non abbiamo persone competenti e capaci di dialogare tra loro, se non abbiamo un Sindaco capace di stimolare e coordinare un gruppo disposto a sacrificare anche la sua vita privata, non si va da nessuna parte.

V – Prima di andare avanti nella chiacchierata voglio dire che nei giorni successivi all’insediamento io scrissi un articolo che invito a leggere La terza possibilità – Ponza Racconta. In questo articolo ci sono sintetizzati tutti i concetti che noi stiamo affrontando con il Gruppo e l’importanza del ruolo del Sindaco. Dopo aver elencato sinteticamente la complessità di governare l’isola, auguravo a Ferraiuolo di essere felice ma per esserlo veramente doveva vedere felice la sua comunità.
M – Non gli auguravi – come si fa ai politici  in genere – buona amministrazione ma di essere felice anche dopo il suo mandato e legavi questa felicità alla felicità della comunità. Incredibile, questa non è politica è filosofia. Vogliamo continuare a leggere quel verbale?

V – “Particolare attenzione verrà volta per la risorsa ambientale e per la tutela del territorio, oltre che per il governo degli spazi demaniali al fine di reperire anche qui, ma non solo, importanti risorse per il bilancio comunale”
M – Come sopra non c’è da commentare niente. La risorsa ambientale resta nelle mani delle iniziative estemporanee dei cittadini. Ci sono cittadini virtuosi che hanno per la risorsa ambientale un grande rispetto e cittadini assolutamente insensibili. Se la risorsa ambientale non è governata da una amministrazione consapevole e non demagogica non c’è tutela del territorio; al contrario c’è il progressivo abbandono del territorio alla mercé degli interessi individuali.

[Colloquio con Mariano: dal verbale di insediamento dell’Amministrazione Ferraiuolo – Continua]

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