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Al vice Sindaco e delegato al commercio Giuseppe Mazzella del Comune di Ponza
Al Responsabile politico del demanio Carlo Marcone
Oggetto: Alla fine del 2020 le concessioni demaniali sono in scadenza.
Signor Vice Sindaco e Signor Consigliere,
Il 70% della nostra offerta Turistica è quella nautica balneare e nel 2020 le concessioni demaniali sono in scadenza. Il 70% delle attività turistiche rischiano quindi nel 2020 di andare in crisi trainando in questa deriva l’intera economia turistica isolana.
Ma adesso siamo a un anno dalla scadenza e questi operatori turistici, questi operatori economici, chiedono a Lei e alla politica in generale, di dare un segno di esistenza.
Signori che cosa avete intenzione di fare per prospettare un futuro a questi operatori turistici che sono: locatori di barche e gommoni, noleggiatori con conducente, ormeggiatori, pontilisti e ristoratori?
Vedete signori, il tempo dei temporeggiamenti è finito, qui bisogna decidere del futuro dell’isola e del futuro della più importante categoria economica ponzese.
Molti comuni d’Italia, ma ricordo per esempio Tarquinia nel Lazio, hanno deciso di dare esecuzione alla legge 145/2018 estendendo il termine di scadenza delle concessioni demaniali al 31. 12. 2033.
L’Amministrazione di Tarquinia con questo atto ha dato disposizione agli uffici di procedere al recepimento delle domande per il rinnovo delle concessioni demaniali che ne hanno diritto.
Signori Amministratori, questi operatori turistici – per la maggior parte ponzesi – hanno il diritto di continuare a produrre lavoro e profitto nella loro isola. Questi operatori hanno altresì bisogno di programmare i loro investimenti e inoltre si aspettano una nuova collaborazione pubblico-privata per migliorare l’offerta nautico -balneare e l’immagine dell’isola.
Tra questi vi sono anche tutti gli operatori della nautica fornese che aspettano ancora di avere: per la prima volta una concessione che dia dignità e sicurezza legale alle loro attività.
Come pure i diportisti residenti – che hanno rischiato nell’estate 2019 di veder sequestrate le loro imbarcazioni – hanno il diritto di aver degli specchi acquei per le loro private imbarcazioni.
Cari Amministratori, tutto questo non nasce dal nulla, tutto questo va organizzato, va programmato, va pianificato, attraverso produzioni di iniziative amministrative e incontri con le categorie di imprenditori della nautica ma anche delle associazioni di diportisti. Il Comune ha gli elenchi di tutti concessionari e da questa estate ha anche l’elenco dei diportisti residenti con i quali non è difficile organizzare riunioni per pianificare il da farsi.
Non possiamo aspettare che arrivi una nuova estate per trovarci con gli stessi problemi. Non possiamo assolutamente rischiare di arrivare alla fine del 2020 impreparati, senza nessun piano che preveda l’esistenza dei nostri ponzesi ad operare sul demanio marittimo di Ponza.
- il primo passo è convocare in Comune tutti i concessionari dell’isola per definire il da farsi;
- Secondo passo è convocare in Comune tutti gli operatori della nautica di Le Forna per garantire a questi una concessione;
- Terzo passo è incontrare i diportisti residenti per garantire a loro un posto barca.
Signori Amministratori,
i concessionari di Ponza, che per la stragrande maggioranza hanno votato la vostra proposta di governo, hanno votato “La Casa dei Ponzesi”, sono in allarme per cui nell’immediato futuro l’amministrazione comunale sarà sicuramente pressata da questa categoria. Questa mia sta ad anticipare quello che avverrà per cui una vostra preventiva iniziativa in tal senso, dimostrerebbe sensibilità politica.
Signor Vice Sindaco e Signor Consigliere datevi da fare, gli operatori della nautica non possono più aspettare e non possono accettare muti e inermi le direttive di Bolkestein che – come ho dimostrato in un altro articolo su Ponzaracconta. – non crede nell’Europa Unita, non crede nell’emancipazione dei popoli mediterranei, crede al contrario alla colonizzazione della nostra nazione.
Cordiali saluti
vincenzo
25 Novembre 2019 at 10:15
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