segnalato da Giuseppe Mazzella di Rurillo
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– Puntare sull’iniziativa privata, soprattutto dei giovani, per il rilancio economico di Ischia dopo il sisma del 21 agosto 2017
– La leggina sulle “emergenze” è farraginosa e di difficile applicazione
– Senza Pianificazione Territoriale e Programmazione Economica non si può realizzare una riqualificazione ambientale
– C’è un “ sistema economico e sociale” che fa da sé nonostante una inadeguatezza istituzionale ed una Regione Campania assente
di Gianni Messi
Bisogna rinnovare l’imprenditoria locale ed ancor di più bisogna avvicinare i nostri giovani all’imprenditoria sana. Invogliarli non solo ad amare l’isola d’Ischia e le sue località ma ad investire nel proprio paese.
L’isola d’Ischia ha enormi potenzialità nel suo sviluppo economico. Bisogna fare in modo di unificare i suoi settori produttivi – dalla ricettività, alla portualità; dal termalismo alla viticoltura; dal patrimonio ambientale e culturale alla valorizzazione monumentale ed archeologica.
Non si tratta solo di “capitale finanziario” ma di “capitale sociale” cioè valorizzare una “società civile” molto più avanti di una arretrata ed inadeguata “classe politica”. In quest’ottica la cosiddetta “Ricostruzione” dopo il sisma del 21 agosto 2017 che ha colpito principalmente Casamicciola ma anche Lacco Ameno, parzialmente e Forio, marginalmente può essere una occasione di “Riqualificazione ambientale” a condizione finalmente dopo oltre 50 anni di “pianificazione mancata” che si avvii una seria Pianificazione Territoriale unitaria ed una altrettanto seria Programmazione Economica e proprio la “politica di Piano” appare completamente assente dai recenti provvedimenti del Commissario alla Ricostruzione, Carlo Schilardi, che ha annunciato una “seconda ordinanza” per i “danni gravi” prodotti dal terremoto del 21 agosto 2017 mentre la prima per i “danni lievi” ha avuto solo 7 domande su almeno mille edifici colpiti. Ma come si può “ricostruire” senza uno strumento urbanistico?
Nonostante un sistema istituzionale inadeguato – sei Comuni in luogo di uno solo, con una legislazione farraginosa quale è quella fissata dalla legge sulle “emergenze” nazionali n. 130 del 16 novembre 2018 con il suo contorto “articolo 25” sui condoni edilizi e – buon ultimo – una consolidata incapacità o non volontà della Regione Campania di dare applicazione alla legge urbanistica regionale del 2004 che impone ai Comuni di redigere ed approvare un Piano Urbanistico Comunale (PUC) l’isola va avanti con un “Sistema Locale di Sviluppo” – pur definito dalla stessa Regione Campania in un Piano Territoriale del 2008 mai applicato – che si governa da sé soprattutto per le nuove iniziative imprenditoriali private nella portualità turistica e nella riscoperta dell’agricoltura ma soprattutto della viticoltura.
Tanto è emerso dall’incontro su “Ischia, di Mare e di Terra” promosso dalla agenzia stampa e dalla rivista “Il Continente” in occasione della presentazione del terzo numero monografico luglio/settembre 2019 che si è tenuto venerdì 9 agosto dalle 19 alle 21 nel Cafè della Cala degli Aragonesi sulla banchina di riva del porto di Casamicciola (leggi qui).
All’incontro – introdotto e moderato dal giornalista Giuseppe Mazzella, direttore de “Il Continente” – hanno preso parte l’imprenditore Antonio Pinto, amministratore unico del porto turistico “Cala degli Aragonesi”, il presidente della Coldiretti della Provincia di Napoli e amministratore della Casa Vinicola D’Ambra 1888, Andrea D’Ambra, il promotore del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, Benedetto Valentino, il presidente onorario dell’Osservatorio sui fenomeni socioeconomici di Ischia (OSIS), Franco Borgogna, l’urbanista Sebastiano Conte, il presidente della Pro Loco di Lacco Ameno, Vincenzo Morgera e l’antropologo Ugo Vuoso.
Casamicciola, 10 agosto 2019