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La radio del futuro. Sang’ ’i retunne – Giggì, ma ch’è fa’ cu’ ’st’antenna ? Me pare n’aquilone. Sr – A sì? …E addo’ sta ’sta radio, in America? Sr – Oooh oh! Era solo una domanda. Ti stai facendo sempre più nevrastenico. ’A vernata te fa male. Sr – E qual è ‘sta stazione, se pô sape’? Sr – See… e ce vo ’st’antenna p’a senti’! E quando la riceverai? Non funziona con la radio! Sr – Essì Giggi’, funziona con il computer, così la possono ascoltare in tutto il mondo. È ’na cosa internazionale, ’na cosa grande… È il futuro! Sr – Eeee, mamma mia! Semp’ a criticare! Mai una cosa che ti va bene: le strade, i collegamenti, le fogne, le scuole, le tasse, il lavoro… e che è?! La vita è fatta anche di altro. Sr – I trenini, i copertoni, i cessi di plastica, la pulizia etnica… hai voglia! Sr – E allora cerca di fare qualcosa anche tu e smettila di andare sempre contro.
Sr – Giggì ma che è ’sta storia, hai fatto pure tu una radio? Sr – Sì sì… è vero, ma chesta cosa già esiste, che bisogno c’era di farne un’altra? Sr – E come ti sei organizzato? Insomma su che frequenza di onda radio si prende? Sr – Variabile? Sr – Parli sopra gli altri? Ma che fai, il pirata? Non si può fare. E’ vietato. Sr – Magnifico! E come si chiama questa radio? Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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