di Vincenzo Ambrosino
Anche Ponza ha voluto ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e delle relative scorte: tutti morti per aver combattuto senza paura una guerra contro le Mafie. La folla ai loro funerali, vent’anni fa gridava: “Via la mafia dallo stato!”
Ponza ha voluto esserci e ieri sera si è trovata alle 21 davanti al Molo S.Lucia. Accese le fiaccole, si è radunata dietro allo striscione dei giovani dell’ITC su cui era scritto “Le vostre idee cammineranno sulle nostre gambe”.
C’era anche il Sindaco Piero Vigorelli. Appena arrivato ha acceso la sua fiaccola ed è stato invitato a prendere la testa del corteo, accanto c’era un vigile in divisa. Ugo Vitiello ha letto un discorso commemorativo, poi il corteo si è mosso in silenzio in direzione Banchina Nuova. Beniamino, Assunta e Ugo leggevano, a turno, delle frasi, di Falcone e Borsellino a cui seguivano brevi applausi.
Il corteo ha imboccato il tunnel di S. Antonio per proseguire sul Corso Pisacane. Nel frattempo sempre più gente sopraggiungeva.
La serata era magnifica, i pescatori delle “cianciole” uscivano, silenziosamente, “in punta di piedi” a pesca. Il corteo è arrivato in testata Molo Musco, dove era allestito un pannello per proiettare delle immagini di repertorio dei fatti di vent’anni fa. Alfredo Tricoli, in rappresentanza dei giovani dell’ITC ha svolto un breve intervento ricordando oltre al sacrificio dei due giudici anche quello di Giuseppe Impastato che per essersi opposto al potere delle mafie viene assassinato il 9 maggio 1978.
Alla fine del suo intervento Alfredo, ha ricordato la morte di Melissa la ragazza di Brindisi, dicendo che chi arriva a colpire la scuola e soprattutto i giovani, è gente che non crede nel futuro, non crede nella possibilità di migliorare la propria esistenza. I giovani sono presenti questa sera per dimostrare che la scuola, l’istruzione, la cultura, è l’unica via per formare uomini come Falcone e Borsellino che credono nella vita, nella giustizia e nella libertà.
Poi ha preso la parola il Sindaco Piero Vigorelli che ha raccontato il suo passato, la sua esperienza di uomo minacciato dalla camorra e dalla mafia. Per la sua trasmissione “La vita in diretta” lui è vissuto sotto scorta, anche a Ponza veniva scortato, ma non ha avuto paura, anzi ha raddoppiato il suo impegno nelle piazze, portando le sue telecamere ad illuminare la desolazione di una vita minacciata dalla delinquenza quotidiana, dal “pizzo” dei gruppi camorristici. Ha voluto anche fare un passaggio che forse non tutti i presenti hanno compreso appieno; infatti ha parlato di ipocrisia di molti uomini di potere, della stampa, della politica, invidia da parte dei colleghi che non amavano l’impegno e l’esposizione mediatica di Giovanni e Paolo. I maxi processi furono inventati da Falcone e Borsellino, come l’uso intelligente dei pentiti, il carcere duro ai mafiosi e questo non piaceva a tutti. Falcone fu richiamato dall’allora Guardasigilli Claudio Martelli, socialista, ministro di un governo di centro-sinistra. Borsellino era per molti un fascista. Quindi – “…vedete cari giovani, la storia va letta bene perché quei due Eroi, in quel tempo non furono aiutati da tutti a fare il loro dovere, ma molti – per gelosia, per interessi politici-partitici – diedero loro addosso: ma io stasera sono felice di stare in mezzo a voi, in mezzo a tanti ponzesi, a tanti giovani, a commemorare due esempi per tutti, due esempi da ricordare per sempre”.
Poi è partito il video e le immagini tremende dei due attentati; le immagini sono state seguite in un silenzio commovente, ognuno pensava a quei due eroi, agli uomini della scorta e alle famiglie che hanno subito quelle incolmabili perdite. Borsellino e Falcone dicevano sempre: “…noi siamo cadaveri che camminano…”, “…ma le idee vivono più degli uomini e cammineranno sulle gambe di nuove generazioni e arriveranno lontano fino alla vittoria finale”.
Il filmato è terminato richiamando il nome di Melissa: è stato l’ultimo colpo al cuore, l’ultima emozione in una serata magica per Ponza.
Poi c’è stata la breve cerimonia del lancio della corona in mare: un piccolo gozzo si è staccato dal molo, poche persone si sono imbarcate, nel mare calmo del porto, in un raccoglimento completo si sono udite le note del silenzio suonate da Michele Nocerino.
E mentre il gozzo si staccava Assunta recitava questa poesia:
Trasparenze di azzurro
e verde smeraldo
che si confondono e che si uniscono con il cielo…
Acqua cristallina dove immergi il cuore e la mente
e che ti porta all’oblio…
Le mani immergendosi sentono la carezza del grembo materno
e quando le tiri fuori
nell’incavo vedi mare che scorre,
come nel tuo sangue…
Vedi e senti il passato,
con i profumi e le immagini….
Vedi il tuo futuro,
abbracciato alla tua isola profumata di ginestra
e incorniciata di mirto,
con forza, determinazione, dolore, gioia, appartenenza…
Da Ponza alla Sicilia,
da Ponza a tutta l’Italia
attraversando il mare
dove i nomi dei coraggiosi uccisi da mani vili,
dal potere del terrore,
splenderanno per sempre di luce propria
perché padroni soltanto del loro coraggio,
della loro onestà e della loro lealtà…
per sempre…
In silenzio ma felici di aver partecipato, per la prima volta, in modo spontaneo, a qualcosa di diverso a qualcosa di nuovo, che fa ben sperare per il nostro futuro.
Voglio ringraziare per tutto questo, il Gruppo “A Priezza”, Assunta, Beniamino, Ugo, Michele, Guido, Massimo (per il bellissimo video), ma anche a tutti i giovani e bambini che hanno partecipato. Grazie a tutti!
Vincenzo Ambrosino
Gino Usai
24 Maggio 2012 at 20:36
Complimenti vivissimi a tutti per la pregevolissima iniziativa!
Con il cuore sono stato insieme a VOI!
Gino Usai