Ambrosino Vincenzo

Pane & Olio


di Vincenzo Ambrosino

 

In questo pazzo diario trascritto su Ponzaracconta, si riesce a conciliare lezioni di alta economia con quelle sulla mediterraneità il tutto spruzzato di poesia: sto prendendo appunti ma mi rimane un dubbio: sto confondendo le poche idee che avevo o mi sto arricchendo di nuovo vigore intellettuale?

Ecco cosa sono diventato!

Pane e olio

I nuovi profeti del mondo, sostengono che nel nostro tempo, tutti devono vivere secondo gli stessi modelli imposti dal mercato.

Il vangelo Monti sospende una visione della democrazia che viene dalla Grecia di Aristotele: suffragio universale e democrazia parlamentare! Ci consegna in mano ai burocrati di Bruxelles, all’avidità dei banchieri e alle delocalizzazioni dei nuovi capitalisti.

Liberalizziamo le farmacie, ci dicono, ma i farmaci non diminuiscono di prezzo; liberalizziamo il commercio: con l’unico risultato di distruggere l’artigiano dei centri storici per favorire la grande distribuzione.

Oggi si devono bruciare sull’altare del mercato: abitudini, gusti, preferenze e vantaggi locali.

Ma il mio amico Antonio mi rincuora, dice che l’uomo del mediterraneo non sacrifica incondizionatamente al tempo, al denaro, all’efficienza – i tre grandi idoli del mondo occidentale – la ragione della sua vita.

Un venticello di libertà e di fantasia discende ancora dal suo chiaro cielo, si arricchisce di aromi della macchia mediterranea, si insaporisce di salsedine e rinfocola l’energia di uomini e donne per resistere a vivere le loro unicità.

I contadini africani, come quelli indiani, come quelli campani, si scoprono vicini nei valori tradizionali della loro vita; un unico spirito, vivo e pacato, comunicato da tanti marinai, ha sviluppato una capacità unica di riflessione che davanti alla “novità” si pone in antitesi alla rinuncia alla propria personalità, malgrado gli sforzi omologanti della propaganda monetaristica.

E’ vero, ammettiamolo, ci sono due Italie, quella padana e quella mediterranea, la testa nell’ Europa nutre ventri leghisti, il cuore a pompare acqua salata del Mare nostrum nelle vene degli uomini del sud, che sono rimasti aggrappati ai loro scogli malgrado i richiami delle sirene del progresso liberista.

Cosa siamo? Uomini del sud!

Cosa sappiamo fare? Quello che abbiamo appreso dai nostri padri i quali non ci hanno insegnato a giocare in borsa: i nostri giochi sono stati alimentati da pane e olio dal sapore povero ma genuino.

 

Vincenzo Ambrosino

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