





|
|||
Agli amici di “ponzaracconta”di Giovanni Nappi Dopo aver fatto una lunga immersione nel sito tra storie del passato, racconti , poesie e foto d’epoca devo riconoscere che è venuto anche a me il desiderio di contribuire in qualche modo, vincendo una naturale ritrosia che nasce dal fatto di non essere ponzese. Poi mi sono detto che lo spirito del sito (“la Ponzesità”) non è solo appannaggio di chi sull’isola è nato e vissuto ma anche di chi l’isola ama e continua a frequentare. Questa fu proprio una delle cose che ci colpì quando cominciammo a frequentare l’isola venendo dalla città: riuscivamo ad avere rapporti ed amicizie con la gente di Ponza che nemmeno nel nostro condominio a Napoli avevamo. A Ponza abbiamo ritrovato quella semplicità e familiarità di rapporti che forse si avevano una volta nei quartieri della vecchia Napoli e che ora non esistono più – PONZA PUR IN ASSENZA DI UNA PROGRAMMAZIONE URBANISTICA NON HA AVUTO UNA EDILIZIA SELVAGGIA, come si riscontra sulle isole campane e su molti litorali, dove la costa è stata saccheggiata da costruzioni senza controllo. Salvo pochi casi (S. Maria) le spiaggie e le insenature dell’isola sono ancora come le ricordiamo 20 o 30 anni fa. Inoltre molte delle zone interne ( I Conti , Frontone, Il Fieno, Punta Incenso etc.) che erano adibite all’agricoltura e terrazzate con i muri a secco sono intatte ancorchè incolte. Inoltre si nota un ritorno a coltivare l’orto o la vigna dopo aver capito l’importanza dei prodotti cosiddetti biologici. Non so se ho detto tutto, forse mi verranno in mente altre risposte che ora mi sfuggono, ma credo che quelle che ho elencato siano delle motivazioni più che sufficienti a giustificare il nostro attaccamento alla Vostra Isola: in fondo per noi napoletani venire a Ponza è un po’ come tornare alle origini o almeno a quanto di ciò sopravvive. Un cordiale saluto a tutti gli amici del sito “ponzaracconta” Giovanni Nappi |
|||
Ponza Racconta © 2021 - Tutti i diritti riservati - Realizzato da Antonio Capone |
Commenti recenti